sabato 20 giugno 2009

Rosetta ( Jean-Pierre e Luc Dardenne , 1999 )


Giudizio: 8.5/10
L'affanno e la speranza

La speranza non muore mai, sembra dire il volto di Rosetta nell'ultima inquadratura del film, prima che i titoli di coda ti riportino nella dimensione normale; e sì perchè tutta la pellicola è fatta di un inseguimento frenetico, a tratti pericoloso, molto spesso angosciante, sempre alle costole col fiato sul collo della fanciulla che sembra sempre in fuga e inseguita da qualcuno; e così ben presto lo spettatore diventa Rosetta , ha l'affanno , sbircia da dietro l'angolo, si cambia le scarpe indossando gli stivali per camminare nel fango: pochi altri film ci uniscono così fisicamente al personaggio principale fino a sentirne anche le sofferenze fisiche, siano esse la dismenorrea o la fatica di trasportare un peso.
E' vero, è film di denuncia con grossi aspetti loachiani, ma qui il sociale è solo lo spunto, qui si vuole solo narrare la storia di una giovane donna come ce ne sono molte nelle grandi aree urbane del nord europa in preda alla crisi economica, un'eroina che sembra uscita dalle pagine di Victor Hugo, sporca, che vive nel degrado ma che ha nell'animo lo spirito dei grandi personaggi positivi e puliti. Tutta la sua esistenza è rivolta ad affermare il suo desiderio di pulizia nella vita fino a commettere , spinta dalla disperazione, un gesto che forse eticamente non è corretto, ma che le libera l'animo puro che possiede.
Nonostante questo Rosetta non sembra avere più speranza, almeno fino a quando cadendo sotto il peso della bombola del gas che trasporta, non trova una mano che la aiuta a rialzarsi: forse la speranza torna ad affiorare e lei, Rosetta, a desiderare una vita pulita.
Magistrale la regia e la tecnica di ripresa che fanno ancora di più questo film un autentico gioiello : un inno al positivismo e alla speranza, nonostante tutto......



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