venerdì 18 settembre 2009

Radice quadrata di tre ( Lorenzo Bianchini , 2001 )


Giudizio: 8.5/10
Gioiello horror

Opera prima bellissima di Lorenzo Bianchini, produzione indipendente a bassissimo costo , quasi artigiana che dimostra come una passione sconfinata per il cinema possa portare a simili miracoli.
Il film è un horror-thriller vero, potente con il simpatico vezzo di essere recitato per buona parte in friulano.
Tre giovanotti di un liceo di Udine, molto poco studiosi e vicini anzi all'ennesima bocciatura, escogitano un piano per introdursi nella scuola nottetempo e sostituire i compiti in classe (ovviamente andati male) per cercare disperatamente di salvare l'anno. La scuola, con i suoi sotterranei, però, nasconde qualcosa di agghiacciante e tremendo e da tempo immemore (scopriremo più tardi). La loro bravata si trasforma in un incubo fatto di claustrofobici corridoi senza fine, luci fievolissime, tracce inquietanti e ben poco rassicuranti, sangue che gronda e porte che spariscono; si percepisce , con angoscia, il respiro di Satana e dei suoi adoratori ed il finale , dopo svariate corse e momenti di terrore puro, è oltre che raccapricciante anche molto amaro.
Il regista dimostra di conoscere bene questo genere di film: sa costruire una tensione continua, quasi opprimente a volte, utilizza la telecamera in modo molto efficace, crea la giusta suspance per i momenti topici; insomma sa come dar vita a un lavoro che sia godibile sotto tutti i punti di vista.
Anche i protagonisti, tutti esordienti, sono molto bravi e credibili in ruoli a perenne rischio di estrema caratterizzazione.
Credo sia giusto dare il risalto che merita a questo piccolo capolavoro che sa inchiodarti gli occhi allo schermo come pochi e che si presenta come un bagliore improvviso nel buio pesto di certa cinematografia nostrana.
Se ne consiglia inoltre la visione anche ai sedicenti maestri dell'horror: hai visto mai che rimangano abbagliati come S.Paolo sulla via di Damasco.

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