martedì 3 novembre 2009

Crocevia della morte ( Joel Coen , 1990 )


Giudizio: 8.5/10
Rivisitazioni cinematografiche / 3
Hammett e i fratelli Coen


E' veramente un noir d'autore questo terzo film dei fratelli Coen (col solo Joel in veste di regista) che si ispira a Hammett trasportandone sullo schermo tutto il suo proverbiale cinismo.
Amicizia, carattere ed etica predica nell'incipit il boss mafioso napoletano Johnny , poco prima di dichiarare la sua personale guerra al suo compare irlandese Leo e la carrellata di personaggi che ci troviamo di fronte rifulge per l'assenza di tutte e tre quelle imprescindibili caratteristiche, compresi Tommy scagnozzo di Leo che per dare corpo al suo piano oscillerà pericolosamente tra i due e Bernie , ebreo che si atteggia a mezzo idiota ma che invece la sa lunga su come rendere le acque torbide. Non manca la femme fatale, donna di Leo, sorella di Bernie e amante di Tommy.
Con un plot così è facile immaginare quale potrà essere il risultato quando a manipolarlo sono le sapienti mani dei due fratelli: trionfo dell'ambiguità, della bastardaggine pura, della menzogna e del cinismo più nero. Nessuna ha amici, nessuno ha un etica e nessuno ha carattere visto che con la pistola in mano tutti son leoni,pronti però a trasformarsi in agnelli belanti o a riempire lo schermo di vomito quando la canna è rivolta verso di loro.
Il film brilla di una eleganza e di una cura preziosissima, con una regia che da i ritmi giusti e le inquadrature ad hoc, con sprazzi del solito umorismo nero (vedi la storia del parrucchino) e momenti di grandissimo Cinema.
Rivedere questo film dopo tanto tempo e dopo tanta strada percorsa dai Coen è avere una ulteriore conferma dello smisurato talento dei due che già avevano stupito col thriller d'esordio Blood Simple


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