mercoledì 30 giugno 2010

Isabella ( Pang HoCheung , 2004 )

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Manca il coraggio a Pang

E' una Macao che con paura e speranza si avvicina all'handover del 1999 , quella che fa da sfondo storico, aspetto non trascurabile, ad una storia di forti legami strappati prima , ricuciti e tenacemente tenuti assieme poi, in cui un padre inconsapevole, puttaniere e tutt'altro che irreprensibile, consuma , a sua insaputa, l'incesto con la figlia che non aveva mai conosciuto, la quale pur di poter trovare un legame, ora che la madre è morta, non si crea scrupoli a conquistare il padre col sesso.
Va subito detto che questo preambolo incestuoso passa senza lasciare traccie pesanti su tutta la storia, anche perchè scopriremo poi che forse le cose non sono come sembrano.
La ragazza, come il padre incosapevole, vive una esistenza ai margini, unico legame portatore di affetto è quello col suo cane , che però smarrirà: la scomparsa di Isabella, questo il nome del cane e anche della madre morta, reciderà ogni legame col passato e porterà la giovane alla ricerca di qualcosa che sia in grado di offrire sicurezza; arriverà al punto di mitizzare quasi la figura del padre, spacciandolo per il proprio fidanzato col suo compagno di scuola chiaramente innamorato di lei.
Alla fine, pur in un clima di mestizia soffuso, la speranza che quel legame così fortemente ricercato possa durare chiude la storia.
Edmond Pang è un regista indubbiamente talentuoso, capace in larghi tratti di ricreare atmosfere simili a quelle di Wong Kar-wai, sfruttando luci e colori con sapienza e ben disegnando una Macao intima e sempre umida e buia, sviluppa la storia senza cadere nel morboso o nell'eccesso, sa inserire una vicenda privata in un contesto storico travagliato che lascia spazio a svariate interpretazione socio-politiche velate, però il film non convince totalmente: poco scavare nei personaggi, peraltro ben tratteggiati, una parte finale un po' troppo tirata per le lunghe e soprattutto una mancanza di coraggio nel lasciare troppo in superficie il rapporto padre-figlia.
Il film vale senz'altro la visione, nobilitato anche da una buona colonna sonora e , soprattutto, dalla interpretazione eccellente di Chapman To nel ruolo del padre, e della giovane Isabella Leong in quello della figlia. Strepitosa la comparsata di Anthony Wong in tre piccolissimi inserti fatti di abbuffate e di bofonchiati insulti ai portoghesi.

2 commenti:

  1. A me non è dispiaciuto affatto, il film è ottimamente girato, la storia prende e gli attori sono bravissimi; non mi è chiaro che cosa intendi per "mancanza di coraggio" per Pang.

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  2. Il tema era pregnante e Pang lo ha preso di petto, però poi non ha osato scendere in fondo: ha tergiversato, ha divagato , ma di quel rapporto padre-foglia che inizia in quella maniera tragica e che si evolve nel tempo, non abbiamo guardato la parte nascosta.
    Il film , come detto, si fa vedere , ma avere evitato di scavare a fondo lo impoverisce un po'.

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