sabato 21 agosto 2010

Aragami ( Ryuhei Kitamura , 2003 )

Giudizio: 5.5/10
Duello giapponese, parte seconda

Aragami è la risposta di Kitamura alla sfida cinematografica con Tsutsumi, ed il risultato , è bene dirlo , è nettamente inferiore a quello del collega: questo film è interamente farina del sacco di Kitamura che, notoriamente, è regista di film di intrattenimento e di cassetta, molto poco incline al cinema d'autore e nonostante si sforzi , seppur in maniera pasticciata, di fornire alla pellicola un tocco di  profondità, il risultato raggiunge a mala pena una stirata sufficenza solo perchè il regista indubbiamente la macchina da presa sa usarla bene e sa creare immagini molto di impatto.
La storia narra di due samurai che gravemente feriti dopo una battaglia bussano alla porta di uno strano tempio dove vengono accolti.

La mattina seguente uno dei due sarà sano e salvo, incredibilmente, l'altro invece muore, nonostante le cure che un inquietante personaggio che abita il tempio gli ha riservato.
Tra dissertazioni pseudofilosofiche su vita e morte, guerra e pace , demoni e dei, ben presto il samurai si accorge di avere di fronte un essere metà dio metà uomo, che si autoproclama Aragami, un misterioso dio della guerra che lancia la sua sfida: un duello al termine del quale il samurai, se lo ucciderà, potrà squarciare quel velo di apparenze che domina il mondo.
Al di là di un scorrere disordinato di concetti fiolosofici esposti con metodi dozzinali, si perde ad un certo punto il senso di tutta la vicenda e il combattimento finale a colpi di katana, non basta a risollevare le sorti di un film irrimediabilmente votato al fallimento sul piano dei contenuti.
Quello che invece di positivo emerge sta tutto nella forza delle immagini, nell'uso dei colori e nell'indubbia bravura del regista nel girare le scene, ben avvalendosi di una atmosfera buia e tetra; forse troppo poco per farne un film valido, ma tutto sommato sufficente a non sconsigliarne la visione anche in considerazione della breve durata (70 minuti in tutto).


2 commenti:

  1. Sei stato anche troppo indulgente con questo film: il mio parere è che è uno dei più brutti film giapponesi visti e Kitamura non si smentisce mai nella sua volgarità cinematografica.

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  2. Ho visto poco di Kitamura e concordo, per quanto possibile, con ciò che dici, però alla fine questo film , pur avendo enormi difetti, si lascia guardare.

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