domenica 5 settembre 2010

Oasis ( Lee Chang-dong , 2002 )

Giudizio: 7.5/10
E' amore estremo ?


Può essere amore estremo quello tra un poco di buono , disadattato e minus habens e una disabile con handicap grave al punto da non essere quasi in grado di parlare oltre che di muoversi ?
Per il corano Lee Chang-dong evidentemente sì visto quanti spunti poetici e momenti di autentica e non retorica tenerezza offre il film che arriva fino a commuovere in alcuni tratti, pur possedendo, è bene dirlo subito, un piccolo peccato originale: quello di raccontare una storia che comunque farà presa sicura su chi guarda. Anche il connazionale Kim Ki-duk, soprattutto agli inizi, ci ha mostrato storie d'amore estreme (Bad Guy su tutte), però lo ha fatto mantenendo sempre un tragico sottofondo di cattiveria, quasi di melmoso, cosa che invece Lee ha evitato con cura, ove si escluda l'approccio iniziale tra i due, molto più simile ad una violenza che ad un incontro amoroso.
Nonostante ciò il film è bello, anche perchè va pesantemente oltre la storia d'amore, per farci scoprire che alla fine sono i cosiddetti "normali" i più deprecabili, coloro che, pur legati dal vincolo di parentela coi due emarginati, lasciano la ragazza a vivere da sola, sfruttando il suo status di disabile per ottenere la casa in maniera agevolata oppure mandano in galera il ragazzo al posto del fratello, cui il carcere per avere ucciso una persona investendola con l'auto e poi scappando, avrebbe portato troppo nocumento nella vita lavorativa.
Invece a pagare saranno ancora i deboli alla faccia dell'amore , sentimento che evidentemente non hanno il diritto di provare e che viene con disprezzo assolutamente ignorato, anche quando l'ultimo estremo atto del giovane sarà per la ragazza amata, nel tentativo di  liberarla dai suoi fantasmi; ecco quindi che allora sarebbe più esatto parlare di amore disadattato piuttosto che estremo, anche perchè, seppure nella sua durezza, quello che emerge è una forza dei sentimenti ed un bisogno di calore umano che i due non sanno trovare in altro modo.
Il trionfo dell'amore al di fuori della normalità , quindi, in cui la forza del sentimento ha un potere enorme, che supera gli ostacoli che quella normalità vorrebbe frapporre , e se il regista mantiene sempre una mano molto delicata e poco invadente, i due attori ( Sol Kyung-gu e Moon So-ri , premio Mastroianni a Venezia nel 2002) concorrono in modo decisivo, grazie alla loro bravura, alla riuscita del film.



5 commenti:

  1. È stato il primo film di Lee Chang-Dong che ho visto, e mi è rimasto molto impresso, anche se concordo con te nel giudizio "limitato". Il suo capolavoro, almeno fra quelli che ho visto, per ora mi pare "Peppermint Candy".

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  2. immagino che i fratelli gallagher non c'entrino un bel nulla :D

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  3. Christian: ammetto che è un regista che conosco poco, quindi recupererò senz'altro Peppermint Candy; l'impressione che lascia questo film è che Lee sia uno che sappia raccontare bene le storie, senza eccessi, ma con motlo sentimento.

    Marco: eh no , i due Gallagher non c'entrano nulla, il titolo deriva da un quadro che la ragazza ha appesso alla parete e che svolge un ruolo importante nella storia, soprattutto nel finale.

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  4. Ho pensato anche io ad un parallelismo con Kim kiduk per il loro modo di intendere l'amore e concordo sul fatto che Lee Chang Dong non è voluto andare oltre, come invece spesso ha fatto il suo collega.

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  5. A me è una cosa che è balzata quasi subito agli occhi, baobab, però poi alla fine la cattiveria del Kim nei primi lavori surclassa nettamente Lee.

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