domenica 31 ottobre 2010

Johnny Guitar ( Nicholas Ray , 1954 )


Giudizio: 9/10
Rivisitazioni cinematografiche
Il cuore pulsante del Cinema


Come ogni film iscritto a pieno titolo nell'Olimpo cinematografico, anche Johnny Guitar offre ad ogni visione qualche nuove spunto di riflessione, qualche segmento rimasto nascosto e che affiora all'improvviso.
Più lo si vede e più ci si convince quasi con stupore che del western ha solo l'involucro esterno fatto di diligenze, cavalli, tempeste di sabbia e saloon, mentro il suo cuore pulsante è quello di un melò in cui le regole del western stesso e quelle del cionema drammatico vengono stravolte e rielaborate.
Un western al femminile? Indubbiamente è contro tutti i canoni del genere vedere la storia sorretta prepotentemente dalle figure femminili di Emma e Vienna, le vere mattatrici della narrazione,che danno vita ad un duello  aspro che trova la ragione d'essere non solo nella gelosia d'amore, ma anche nella brama di potere e di controllo che vogliono avere sugli altri protagonisti.

venerdì 29 ottobre 2010

Reign of assassins ( Su Chao-pin , John Woo , 2010 )

Giudizio: 7/10
Il gioco dell'ambiguità e dei segreti

Presentato all'ultimo Festival di Venezia in occasione del Leone d'Oro alla carriera assegnato a John Woo, che di questo lavoro è anche co-regista, il film suscita grandissimo interesse soprattutto per l'inevitabile gioco rompicapo che si verifica allorquando le firme in calce sono più di una: dove inizia e dove finisce il lavoro svolto dalla mano di uno e quella dell'altro?
Il quesito, che può apparire banale e tutto sommato inutile, è invece stimolante dal momento che del grande Maestro del cinemaa HKese si tratta, che torna due anni dopo a raccontare la storia epica cinese in un wuxia che si presenta nelle sua forme classiche per quanto riguarda scenografie e coreografie , ma che presenta qualche aspetto atipico nelle tematiche.

mercoledì 27 ottobre 2010

Dangerous encounters: 1st kind ( Tsui Hark , 1980 )

Giudizio: 8.5/10
La rabbia del giovane Tsui Hark

Dangerous encounters si può tranquillamente definire come pellicola imprescindibile per capire l'evoluzione del cinema di Hong Kong: è il 1980 e Tsui Hark è al suo terzo lavoro e a soli 30 anni si impone come regista dalle grandi capacità grazie a questo film in cui anche i più accaniti ammiratori stenteranno a riconoscere l'autore di Seven swords o di Once upon a time in China; ma allo stesso tempo non si può non riconoscere a questa pellicola la funzione di pilastro fondamentale per la creazione di quel genere noir metropolitano cui ben presto daranno lustro anche John Woo e Johnnie To, tanto per citare i più famosi.
Definirlo noir forse è riduttivo, perchè di film quasi apocalittico si tratta , permeato come è di uno spirito che sembra più vicino a quello di Arancia meccanica che a quello di Melville o Peckinpah, autentici creatori del genere noir.

lunedì 25 ottobre 2010

Ip Man 2 ( Wilson Yip , 2010 )

Giudizio: 6.5/10
Il nobile kung fu contro la rozza boxe

Avevamo lasciato Ip Man in fuga dalla Cina occupata e oppressa dai giapponesi e con perfetta coerenza temporale nel secondo capitolo lo troviamo ad Hong Kong sul finire degli anni 40, dove, tra difficoltà economiche, è fermamente intenzionato ad aprire la scuola di arti marziali che permetta il diffondersi del wing chun; per far ciò dovrà confrontarsi col consueto spirito di lealtà e senso dell'onore con i maestri delle altre scuole che pullulano nella colonia britannica.
Mostrando la sua grande maestria e il profondo senso di spiritualità che permea il kung fu riuscirà ad essere riconosciuto come Maestro e abilitato quindi ad avere la sua schiera di discepoli.

If i want to whistle, i whistle ( Florin Serban , 2010 )

Giudizio: 8/10
Il sacrificio per la redenzione

Dopo avere riscosso unanime successo di critica all'ultima Berlinale nonchè l'Orso d'argento del gran premio speciale della giuria, If i want di Florin Serban entra anche tra i possibili candidati all'Oscar in rappresentanza della cinematografia rumena , molto fertile e qualitativamente valida da alcuni anni a questa parte.
Sfruttando uno stile che sembra quasi mutuato da quello dei fratelli Dardenne, Serban racconta una storia semplice di galera e redenzione interiore che fotografa la condizione giovanile in un paese dilaniato dalle separazioni famigliari figlie di una emigrazione selvaggia che ha colpito la Romania da diversi anni a questa parte.

domenica 24 ottobre 2010

Insomnia ( Christopher Nolan , 2002 )

Giudizio: 8/10
Quando i destini si abbracciano

Dopo l'originalissimo e bellissimo Memento, Christopher Nolan si cimenta nel più classico dei thriller, abbracciando in pieno i canoni del genere e tralasciando le contorte e affascinanti alchimie del lavoro precedente.
Essendo però il regista mai ovvio e prevedibile , pur rimanendo fedele al genere, arricchisce la pellicola della sua personale visione che si traduce in un confronto che va oltre la contrapposizione tra assassino e suo cacciatore, scivolando invece nel sottile gioco di dipendenza che gli eventi impongono tra quelli che, in definitiva, sono due personaggi travolti dagli eventi da loro stessi determinati.
Nella tranquilla Alaska, in un villaggio stretto tra mare e ghiacciai, si verifica un efferato delitto di una giovane; tempestivamente vengono inviati sul posto il detective Dormer e il suo fido collega Eckhart, in una missione che ha i contorni dell'ultima spiaggia, visto che i due sono indagati dai loro superiori per i loro comportamenti in servizio.

sabato 23 ottobre 2010

False verità ( Atom Egoyan , 2005 )

Giudizio: 7/10
Dove la verità mente

In un lasso di tempo di circa 20 anni si snoda la vicenda narrata da Atom Egoyan in False verità con frequenti salti temporali che in più di una occasione disorientano e confondono, prima di riuscire ad entrare nel meccanismo intimo del film.
Un lavoro in cui il regista di Il dolce domani rimane fedele alla sua quasi ossessione per le atmosfere morbosamente macabre che contraddistinguono anche questo lavoro, che comunque , va detto, è un film bello e che in queste atmosfere sapientemente costruite trova il suo puntello più robusto.
La storia narra della coppia di intrattenitori televisivi Lenny Morris e Vince Collins , autentici animali da palcoscenico, star induscusse e ricercatissime soprattutto nei Telethon benefici, che sul finire degli anni 60 si separarono in coincidenza del ritrovamento nella loro suite del cadavere di una giovane cameriera di hotel , aspirante giornalista, episodio per il quale nessuno dei due fu accusato ma che segnò misteriosamente le loro esistenze professionali.

venerdì 22 ottobre 2010

Polytechnique ( Denis Villeneuve , 2009 )

Giudizio: 7/10
Racconto della follia a Montreal

Anche nel tranquillo Quebec canadese episodi come la strage di Columbine si verificano, destando probabilmente meno clamore di quelli della vicina America solo perchè manca qualcuno che li racconti come fecero Michael Moore o Gus Van Sant.
Il canadese Denis Villeneuve con questo lavoro squarcia finalmente il velo che ricopriva questo episodio drammatico avvenuto nel 1989 presso il Politecnico di Montreal, grazie ad un film breve, scevro di ogni aggancio documentaristico e di ricostruzione cronachistica, lasciando spazio ad una fenomologia intimistica che racconta con gli occhi e con l'anima dei protagonisti gli eventi di quel giorno.

giovedì 21 ottobre 2010

Angeli e demoni ( Ron Howard , 2009 )

Giudizio: 4/10
La solita caccia al tesoro tra simboli e chiese

Tre anni dopo Il Codice da Vinci l'accoppiata Dan Brown-Ron Howard torna alla ribalta con questo film che cinematograficamente si pone quasi con un sequel, mentre dal punto di vista letterario è precedente: particolare comunque di scarsa importanza visto che tra i due lavori non esiste praticamente alcun nesso , se non una struttura narrativa abbastanza simile che se nella prima occasione regalava qualche spunto interessante, in questo secondo episodio risulta assolutamente deficitaria.
Se l'intenzione era quella di raccontare una storia di fantascienza-fantapolitica, il risultato è alquanto scadente, se poi invece all'interno del polpettone si voleva inserire una riflessione su fatti storici e religiosi, il fallimento è addirittura clamoroso, vista l'incredibile sequela di errori, falsità storiche grossolane e imprecisioni insite nella pellicola.

martedì 19 ottobre 2010

Bodyguards and assassins ( Teddy Chan , 2009 )

Giudizio: 6.5/10
Chiacchiere sulla rivoluzione e azione frenetica

Nel 2009 fu il film che sbaragliò in tutte le competizioni asiatiche, facendo incetta di premi ed imponendosi come prototipo della collaborazione cinematografica tra Hong Kong e Cina continentale: il film fu interamente girato a Shangai dove furono ricostruiti in uno studio sterminato gli ambienti della ex colonia britannica.
Al di là del gran numero di premi ricevuti, il film non convince del tutto alternando bei momenti ad altri che stonano.
Siamo nei primi del Novecento e la dinastia dei Qing è prossima alla caduta , travolta da scandali e corruzione, cui si oppongono le nuove idee democratiche che sentiamo pronunciare sin dai primi fotogrammi della pellicola.

Detective Dee and the mystery of Phantom Phlame ( Tsui Hark , 2010 )

Giudizio: 8/10
Wuxia, fantasy e l'Imperatrice
Per una curiosa e non sappiamo quanto voluta coincidenza, l'ultimo lavoro di Tsui Hark trova approdo alla Mostra di Venezia , proprio nell'edizione in cui il suo allievo e amicone John Woo riceve un meritatissimo Leone alla carriera, quasi a suggellare un ritorno in grandissimo stile alla ribalta della coppia che ha reso grande e importante il cinema HKese dagli anni 80 in poi.
Detective Dee è un film figlio dello spirito cinese a tutti gli effetti, in cui il regista coniuga il wuxia con il fantasy, l'epicità della storia imperiale cinese con la grandiosità e la controversia dei personaggi che quella storia hanno reso ricca di eventi forse un po' distanti dal nostro modo di pensare occidentale ma che rimangono espressione di una cultura ed una tradizione che percorre tutta la Cina , intrisa di profondo spirito popolare.

lunedì 18 ottobre 2010

The heroic trio ( Johnnie To , 1993 )

Giudizio: 7.5/10
Anche le supereroine cercano redenzione


Molti stenteranno a riconoscere la mano di Johnnie To in questo film che fa parte della prima parte della ricchissima filmografia del Maestro HKese, tanto distante sembra essere dalle atmosfere e dai temi che ben conosciamo; in effetti questo lavoro fu per Johnnie To più un definitivo trampolino di lancio, grazie anche alla sapienza del produttore esecutivo Ching Siu-tung, che una tappa fondamentale nella costruzione del suo mondo cinematografico, affidandosi ad una pellicola che è un po' wuxia del ventesimo secolo, un po' film sulle arti marziali, un po' fantasy e fumetto con supereroi dai poteri strabilianti, intriso tutto di un gusto per l'eccesso, unico tratto forse riscontrabile nei lavori successivi del regista.

venerdì 15 ottobre 2010

Ip Man ( Wilson Yip , 2008 )

Giudizio: 7.5/10
Biografia di una leggenda


La figura del maestro d'arti marziali Ip Man è di quelle che sono direttamente passate nella leggenda, vuoi per il fatto di essere più vicina a noi nel tempo, vuoi per essere stato il maestro della, probabilmente, più grande leggenda cinematografica degli ultimi 40 anni, quel Bruce Lee che per anni ha monopolizzato i film sulle arti marziali.
Un personaggio simile, importante anche per l'aspetto strettamente tecnico, non poteva non trovare spazio nel cinema HKese e Wilson Yip, dopo qualche vicissitudine, ha portato sullo schermo la sua biografia incentrandola sul periodo che va dall'inizio dell'occupazione giapponese della Cina alla seconda guerra mondiale.

giovedì 14 ottobre 2010

Inception ( Christopher Nolan , 2010 )

Giudizio : 8.5/10
Sogno e realtà: che il gioco abbia inizio


Raramente ci si è imbattutti in un film così difficile da raccontare, in cui ogni parola deve essere soppesata per non condizionarne la visione che , comunque, richiede il minor numero di informazioni possibili per poter essere goduta pienamente.
L'ultimo lavoro di Nolan è un film che sfugge a semplici catalogazioni di genere, pur presentando al suo interno ben precisi richiami, ed è soprattutto un film nel quale bisogna accettare la sfida e le regole del gioco imposte dal regista: se non si è disposti a ciò si rischia di andare ad ampliare la schiera dei critici che hanno stroncato la pellicola con motivazioni per lo più risibili.
Nolan ci ha abituati sin dall'inizio a questo atipico patto con lo spettatore; Memento, pur differendo in molto da questo, presentava le medesime prerogative e ha colpito e incantato chi si è prestato al gioco.

martedì 12 ottobre 2010

My son, my son, what have ye done ( Werner Herzog , 2009 )

Giudizio: 4.5/10
Tragedia greca a San Diego e poca sostanza

Nonostante l'accoppiata Herzog (regia) e Lynch (produttore esecutivo) potesse far pregustare un lavoro di quelli da leccarsi i baffi, questo My son delude profondamente, sia perchè non conferma le aspettative, sia per una sua debolezza intrinseca, solo parzialmente attenuata da una regia comunque valida ( e vorrei vedere...) e da una interpretazione bella ed efficace di Michael Shannon, attore che sembra abbia recitato da sempre con Herzog.
Probabilmente il film soffre anche di una certa commistione di stili e di idee perchè che Lynch si sia limitato solo alla produzione appare abbastanza poco credibile, col risultato di assistere ad una pellicola che non appartiene pienamente nè a l'uno nè all'altro.

domenica 10 ottobre 2010

Hard boiled ( John Woo , 1992 )

Giudizio: 7.5/10
Rivisitazioni cinematografiche
L'arrivederci di John Woo


Con Hard Boiled John Woo pone idealmente fine al suo periodo HKese, prima di trasferirsi ad Hollywood dove ormai la sua enorme fama lo aveva preceduto e le lusinghe avevano ottenuto il risultato di far attraversare l'oceano a uno dei registi più stimati e più "spettacolari" dell'epoca.
L'ultimo lavoro in patria, al di là del suo valore intrinseco, decisamente un gradino al di sotto di quasi tutti i suoi lavori precedenti, possiede però nella sua iperbolica eccessività un segnale d'arrivo di un genere che a tutt'oggi rimane uno degli esempi più belli e ricci del panorama cinematografico.

sabato 9 ottobre 2010

Memento ( Christopher Nolan , 2000 )

Giudizio: 8.5/10
La memoria e la soggettività della realtà

L'opera seconda dell'allora trentenne Christopher Nolan , pluripremiata in svariati festival europei, è senza dubbio uno dei film più originali e geniali degli ultimi 10 anni, un autentico rompicapo cinematografico simile ad un intricato e frammentatissimo puzzle da ricomporre.
Se il nocciolo della storia non brilla per originalità , il suo sviluppo narrativo e la sua inticatissima struttura filmica ne fanno un opera da gustare con attenzione, che richiede anche un non indifferente impegno mnemonico contrapposto al vuoto di memoria cronica che affligge il protagonista: in questo sembra proprio un bizzarro e  sadico gioco da parte del regista nel suo tentativo (riuscitissimo) di coinvolgere lo spettatore.

venerdì 8 ottobre 2010

The banquet ( Feng Xiaogang , 2006 )


Giudizio: 7/10
Wuxia e Shakespeare

E' un drammone spettacolare e ricco di venature variegate il lavoro di Feng Xiaogang, che a prima vista sembra inserirsi a pieno nel solco del rilancio del wuxia ad uso e consumo occidentale intrapreso da Zhang Yimou e Ang Lee, ed in parte la prima impressione ha il suo fondo di verità, anche perchè Feng si avvale anche lui della maestria di Yuen Wo-ping come coreografo e maestro d'armi, ed anche i topoi del wuxia ci sono tutti , dal palazzo imperiale percorso da intrighi e trame oscure , agli amori tormentati e ai combattimenti funambolici; quello che avrebbe dovuto fare di The banquet un lavoro che si discostava con un tocco ulteriore di originalità era il suo rimandare all'europeissimo Amleto shakesperiano, cui si ispira, anche se con la dovuta libertà.

mercoledì 6 ottobre 2010

The housemaid ( Im Sang-soo , 2010 )

Giudizio: 7/10
Ritratto di borghesia coreana

Impropriamente considerato un remake del famoso film degli anni 60 omonimo, una delle opere classiche della cinematografia coreana, l'ultimo lavoro di Im Sang-soo si rifa solo a grandi linee al film di Kim Ki-young, starvolgendone in larga parte la struttura e rivisitando la tematica sociale e politica dello scontro di classe con la consueta lucidità propria delle sue opere.
Conosciamo Im per l'ottimo The President last bang e per La moglie dell'avocato, raro esempio di cinemtografia orientale importata in Italia, al di fuori dei tre-quattro nomi universalmente conosciuti e anche questa volta, pur presentando il film qualche scricchiolio, il risultato è valido, confermando la stima che il regista si è attirato anche in occidente.

lunedì 4 ottobre 2010

When we leave ( Feo Aladag , 2010 )

Giudizio: 8/10
Libertà e tradizioni

Dopo il grande successo ottenuto all'ultima Berlinale , giunge anche la nomination agli Oscar in rappresentanza della Germania  per la regista austriaca Feo Aladag che grazie ad un'opera prima di spessore impone la sua personalità di grande narratrice attenta agli aspetti sociali.
When we leave è film drammatico , duro, in cui gli aneliti alla libertà però non vengono gridati a gran voce ma rimangono racchiusi sotto una coltre di dolore famigliare.
Se La sposa turca girava intorno ad un atto di ribellione violentissimo scaturito da un essere votato all'autodistruzione, questo è un scontro titanico tra libero arbitrio e tradizione , libertà ed imposizione del clan.
E' forse solo un caso che l'attrice protagonista è la stessa del film di Akin, quella Sibel Kekilli che mostra di aver raggiunto una maturità notevole, imponendosi come attrice di valore, grazie ad una interpretazione straordinaria.

Lost in translation ( Sofia Coppola , 2003 )

Giudizio: 8/10
Rivisitazioni cinematografiche
La finestra sulla solitudine

Ri-visione propedeutica all'ultimo lavoro vincitore a Venezia, Lost in translation, conferma l'ottima impressione ricevuta al primo impatto. Da allora Sofia Coppola si è giustamente meritata la fama di regista emergente e si è scrollata di dosso tutte le insinuazioni e i dubbi che le derivavano dal nome altisonante, ma soprattutto Lost in translation si conferma lavoro fondamentale nella sua carriera cinematografica.
Rispetto alla precedente opera prima il cambio di registro è abbastanza evidente, pur mantenendosi fedele ad uno stile pacato che poggia molto sul sentimento e sullo stato d'animo, giocato su ritmi blandi con frequenti spunti brillanti, sempre però misurati e mai fuori luogo.

sabato 2 ottobre 2010

14 Blades ( Daniel Lee , 2010 )

Giudizio: 7/10
Un wuxia come si deve

E' un wuxia che più classico non si può quest'ultimo lavoro di Daniel Lee, che omaggia tutti i canoni tipici del genere, costruendo un lavoro di ampio respiro, con ricorso ad effetti speciali nella giusta misura incastonati in una confezione elegante al punto giusto. Nulla di rivoluzionario o particolarmente originale, quindi, ma tematiche tante volte viste esposte con grande forza visiva e fedeltà rispetto ad un genere  che rimane ancora oggi uno dei cardini della cinematografia HKese e cinese.
La consueta congiura scuote il palazzo imperiale e gli Jinywei, autentica milizia scelta dell'Imperatore, straordinari guerrieri addestrati fin dall'infanzia, subiscono le conseguenze di questi intrighi orditi dai più alti dignitari di corte.

venerdì 1 ottobre 2010

Il dolce domani ( Atom Egoyan , 1997 )

Giudizio: 6/10*
Tragedie in serie


Il destino malefico si abbatte sul piccolo villaggio innevato tra le montagne: lo scuolabus che porta i bambini a scuola precipita nel lago ghiacciato uccidendoli tutti , tranne la guidatrice ed una ragazza che rimane paralizzata. Poco dopo però incominciamo a sospettare quasi che l'evento tragico altro non sia che una punizione di qualche divinità severa e spietata contro una comunità in cui si consumano chiacchiere, maldicenze, tradimenti incrociati, addirittura incesti. Come non bastasse, sul posto arriva un avvocato  che cerca di spronare i genitori dei ragazzi ad una causa di risarcimento , basata su fantomatiche negligenze, ma che di fatto non fa altro che portare la sua gerla ricolma di drammi personali nel già plumbeo ambiente: separato e con figlia drogata avviata sul viale dell'autodistruzione senza ritorno, il suo sembra anzitutto un atto di autoespiazione per dare un fine alla rabbia e al dolore che lo consumano.
Condividi