lunedì 20 giugno 2011

Time and tide ( Tsui Hark , 2000 )

Giudizio: 6/10
La colomba stavolta finisce arrostita

Action movie in perfetto stile cantonese, Time and tide è lavoro che nella immensa e straordinaria filmografia passa senza lasciare una traccia indelebile.
Non che il film sia da buttare via, ma suona più come uno stanco compendio di situazioni e topoi tipici del cinema HKese, tante volte usati magistralmente a partire dallo stesso Tsui fino a John Woo.
La sensazione di assistere a qualcosa già visto percorre lo spettatore per tutta la durata del film, anche se la bravura del regista regala qualche momento di spettacolo puro.
La solita amicizia virile tra due bodyguard, dapprima sotto lo stesso padrone e poi per un attimo avversari, la lealtà che lega i due, una gang di mercenari latinoamericani spietata, la presenza duplice femminile nei panni delle due donne gravide dei protagonisti, la lotta per salvare la pelle e il futuro dei nascituri, la ricerca di una redenzione non sempre raggiungibile vengono riversate sullo schermo in maniera che appare sovente troppo ovvia; non mancano inseguimenti, botte, sparatorie e momenti dal ritmo apprezzabile che però appaiono più come dei flash estemporanei piuttosto che cardini portanti del racconto.

Ovviamente il regista sa tirare fuori anche in un lavoro non certo memorabile attimi di grande cinema: la colomba del pupillo John Woo carbonizzata dal fuoco, un inseguimento tra balzi, corde tese come liane e spari in un condominio popolare dai muri sgargianti, un incipit e una chiusura quasi teologici; ma sono , come detto degli spot, inseriti in una narrazione che oltre a zoppicare in quanto a linearità convince poco proprio perchè sa troppo di già visto.
Nel suo complesso il film si lascia vedere, anche perchè la mano del Maestro si vede, ma manca totalmente quella follia visiva anarchica che solitamente fa dei lavori di Tsui Hark dei gioielli  lavorati con brillante maestria.
Si percepisce un tocco di occidentalizzazione che quando va ad inquinare lo spirito HKese produce danni irreparabili, forse retaggio dell'allora recente esperienza americana del regista non certo positiva, a dispetto dell'accoglienza favorevole che ha ricevuto la pellicola  dalla critica occidentale.
Buone le prove di Anthony Wong, in un ruolo un po' defilato,  di Wu Bai e di Candy Lo col suo pancione enorme, poco convincente quella di Nicholas Tse, ancora troppo acerbo e più simile ad un rocker dal look glamour che ad un aspirante bodyguard.

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