sabato 31 dicembre 2011

A beautiful life / 不再让你孤单 ( Andrew Lau / 刘伟强 , 2011 )

Giudizio: 6/10
Concentrato di drammi e sventure, ma la vita è bella

Relegato a gloria imperitura per la trilogia di Infernal Affairs di cui è coregista insieme ad Alan Mak, Andrew Lau ha imboccato da diverso tempo ormai la strada del film commerciale definito in senso lato mainstream e anche l'ultimo lavoro, A beautiful life , non sfugge a questa tendenza.
Sicuramente Lau sa come accalappiare lo spettatore, mettendo in scena due attori tra quelli che vanno per la maggiore, imbastendo una storia che colpisce emotivamente (anche troppo probabilmente) e come se non bastasse inserisce nel cast niente meno che un pluricampione olimpico cinese, Tian Liang,alle prime apparizioni come attore.

lunedì 26 dicembre 2011

Cold steel / 遍地狼烟 ( David Wu / 胡大为 , 2011 )

Giudizio: 6.5/10
Pallottole e amori

Il regista di Cold Steel , David Wu , è stato per molto tempo, tra l'altro, il montatore fedele di John Woo, e partendo da questa banale annotazione biografica, si può già dare conto di questa pellicola ambientata durante l'invasione giapponese della Cina.
Quanto di John Woo, e di quello che ha significato il suo cinema agli albori fino alla parentesi hollywoodiana, è contenuto in questo lavoro salta subito all'occhio, in quanto il regista sembra proprio volerci subito rimettere sul quel binario cinematografico in cui epica e fratellanza, virilità ostentata e melodramma si uniscono per fondersi in un racconto che rimanda a quei temi tanto cari a John Woo, soprattutto per quanto riguarda quella visione nostalgia e un po' fuori dal tempo.

sabato 24 dicembre 2011

The warring states / 战国 ( Chen Jin / 金琛 , 2011 )

Giudizio: 6.5/10
L'arte della guerra e il melodramma

Il periodo storico denominato deli "Stati Combattenti" si colloca immediatamente a ridosso del 221 AC , anno in cui il Re Qin. sottomettendo tutti gli altri regni, si proclama Primo Imperatore della Cina unificata e diede inizio alla breve dinastia Qin, la prima della serie di dinastie regnanti nell'Impero per due millenni ed oltre.
E' questa l'epoca in cui si colloca The warring states guardandosi bene però dall'avere pretese storiche e tralasciando qualsiasi aspetto politico-sociale che possa chiarire un periodo turbolento e allo stesso tempo importantissimo nella storia cinese.
Tutto l'aspetto storico del film si incentra sulla figura di Sun Bin, allievo di Sun Tzu, autore di uno tra i testi più famosi della letteratura cinese e cioè quell'"Arte della guerra" che ancora oggi è oggetto di studio in tutto il mondo, sulla generalessa del regno di Qi Tian Xi e su Pang Juan , anch'esso allievo di Sun Tzu, al servizio del regno di Wei.

venerdì 23 dicembre 2011

Night market hero / 鸡排英雄 ( Yeh Tien-lun / 叶天伦 , 2011 )

Giudizio: 6.5/10
Le tradizioni di Taiwan tra filetti di pollo e bistecche

L'opera prima del regista figlio d'arte Yeh Tien-lun ha sonoramente sbancato i botteghini di Taiwan in un momento in cui la cinematografia di quel paese sta vivendo una rinascita  notevole , non solo dal punto di vista commerciale ma anche da quello della qualità.
Vedendo il film non è difficile capire perchè abbia avuto tale successo, visto che di pura commedia popolare si tratta, con tanto di partecipazione corale di grandi star del cinema taiwanese, che punta molto sulle tradizioni e sui costumi locali al punto di generare in certa critica occidentale (giudizio a mio avviso inconcepibile) la convinzione che il film possa risultare comprensibile a pieno solo dagli autoctoni dell'isola.

giovedì 22 dicembre 2011

Great wall my love / 追爱 ( Emily Liu / 刘怡明 , 2011 )

Giudizio: 7/10
La Grande Muraglia alla fine del viaggio

La terza prova alla regia della cinese Emily Liu è il classico esempio di come sia possibile coniugare un film commerciale con un certo tocco di qualità che non lo faccia cadere in maniera pesante nel tanto vituperato cinema d'autore, ottendendo un risultato apprezzabile per un film che rimane sempre in bilico tra toni da commedia e momenti drammatici.
E' una storia carica di nostalgia e di riflessioni sul passato e sul presente che trova origine in un uomo ormai prossimo ai 70 anni che da Taiwan, dove si rifugiò in seguito alla guerra civile, decide di tornare a visitare il suo paese natale, ai piedi della Grande Muraglia , laddove termina nelle propaggini più settentrionali della Mongolia interna; nel viaggio che intraprende da solo, dopo che la figlia si rifiuta di accompagnarlo, c'è il desiderio nascosto, ma neanche tanto, di rincontrare il suo amore giovanile da cui si separò in circostante drammatiche e alla quale aveva promesso il suo ritorno.

venerdì 16 dicembre 2011

A big deal / 巨额交易 ( Ma Li wen / 马俪文, 2011 )

Giudizio: 6.5/10
Arricchirsi è d'obbligo

Il paese travolto dalla ricchezza e dalla affannosa corsa all'arricchimento è divenuto un abusatissimo topos della cinematografia cinese: non esiste quasi lavoro che non ne faccia un accenno, persino in quelli storici in cui sotto la metafora traslata nel tempo si racconta questo processo tumultuoso che da tante parti inquieta in maniera trasversale la nazione.
La regista quarantenne Ma Li wen, che ha già sulle spalle due lavori che ricevettero a suo tempo buoni apprezzamenti ( You and me e Lost and found), costruisce una commedia brillante/romantica facendo perno proprio sul fenomeno dell'arricchimento ad ogni costo che ossessiona soprattutto le nuove generazioni (paradigmatica in tal senso l'interpretazione che da il personaggio interpretato da Chapman To in un passaggio del film).

martedì 13 dicembre 2011

The woman knight of mirror lake [競雄女俠秋瑾] (Herman Yau , 2011)

Giudizio: 7/10
Ritratto di rivoluzionaria con azione

Nell'anno delle celebrazioni per il centenario della nascita della Repubblica in Cina, Herman Yau sceglie di omaggiare una delle figure eroiche che di quegli eventi fu una delle antesignane, la rivoluzionaria-poeta-femminista antelitteram Qiu Jin che a soli 31 anni fu giustiziata in seguito ad una rivolta nella provincia di Zhejiang contro il potere imperiale corrotto.
Il lavoro di Yau però riesce ad andare oltre il fatto puramente storico-biografico, riuscendo a confezionare una buona pellicola che offre diverse riflessioni su varie tematiche.
Tutto il film è un unico flash back filtrato attraverso i ricordi della donna in prigione durante il processo che la portarà a morte, a partire dall'infanzia in cui mostra già il suo tenace carattere e la sua indipendenza rifiutandosi di sottoporsi al mutilante rito della fasciatura dei piedi, reclamando per se stessa le medesime opportunità che venivano offerte allora ai maschi e diventando esperta di arti marziali.

giovedì 8 dicembre 2011

The butcher , the chef and the swordsman ( Wu Ershan , 2010 )


Giudizio: 7.5/10
Aria nuova sulla commedia wuxia

Opera prima del giovane regista cinese proveniente dalla Mongolia interna e diplomato presso la prestigiosa Beijing Film Academy, autentica fucina di talenti da qualche anno a questa parte, The butcher, the chef and the swordsman ha ricevuto anche il premio come migliore opera prima al recente Taipei Golden Horse Film Festival, meritata diciamolo subito, perchè il lavoro di Wu Ershan ha la grandissima dote di rilanciare, arricchendolo di una nuova visione molto personale ed originale, il genere wuxia brillante.
La storia è divisa in tre segmenti, riguardanti appunto i personaggi riportati nel titolo, che tendono a riunirsi correndo dietro ad una mannaia da cucina, curioso filo conduttore della pellicola.

The sniper ( Dante Lam , 2009 )

Giudizio: 7/10
Cecchini tra invidie e ambizioni

Rischiò di naufragare prima di vedere la luce, comunque con un anno di ritardo, a causa del pruriginoso scandalo che coinvolse Edison Chen, uno degli attori protagonisti, questo lavoro di Dante Lam, che in origine doveva vedere la luce un anno prima.
Come sempre, poi , il tutto si risolse probabilmente con una involontaria campagna pubblicitaria che contribuì alla riuscita commerciale del film.
Peripezie a parte, Dante Lam dimostra ancora una volta di avere la stoffa del narratore noir di qualità, dirigendo un lavoro che sebbene presenti qualche parte un po' discutibile, nel complesso risulta valido e che apre una nuova stagione per il regista che produrrà pellicole importanti e molto belle quali Beast Stalker e Stool Pigeon chi rimangono tra le prove più valide dell'action movie HKese degli ultimi anni.

domenica 4 dicembre 2011

North Point ( Zhu Shaoyu , 2011 )

Giudizio: 6/10
Immigrati ad Hong Kong

L'esordio cinematografico di Zhu Shaoyu, finora attivo nel mondo della televisione, è un film che affronta un argomento interessante e che avrebbe potuto essere ricco di tematiche stimolanti che però , in gran parte, rimangono nelle intenzioni, essendo il risultato finale non particolarmente convincente.
La storia raccontata  l'ambiente degli immigrati cinesi ad Hong Kong, ed in particolare la storia di una donna Min, giunta nella ex colonia 25 anni prima e che vive in un palazzone di North Point con i figli e la fidanzata del più grande, anch'essa immigrata mainlander.
La donna, buddhista devotissima, vende la sua piccola attività e aiutata da una amica dalle comuni origini viene impiegata in una compagnia che stipula assicurazioni sulla vita.

sabato 3 dicembre 2011

Guilty of Romance ( Sion Sono , 2011 )

Giudizio: 8/10
Il sesso ci salverà

Nell'attesa della tante volte annunciata e tante altre volte rimandata uscita di Lord of Chaos e dopo la poco convincente prova di Cold Fish, Sion Sono da sfoggio di una ritrovata ispirazione tumultuosa con Guilty of Romance, opera che lo riporta sui binari che dai tempi di Love exposure aveva parzialmente abbandonato e che sono quelli più congeniali alla sua strafottente e dissacratoria concezione cinematografica.
Il film , di cui esistono due versioni, una per il pubblico occidentale e l'altra un director's cut di circa 20 minuti più lungo, è un abile esercizo di divertimento che il regista si concede col pubblico: l'incipit infatti sembra orientare verso un thriller con tanto di cadavere smembrato e grottescamente ricomposto, rigorosamente abitato da una bella quantità di vermi, per lasciare ben presto il passo a quelle tematiche tanto care al regista che nella violenza e nella morte trovano la loro naturale esplicitazione.

giovedì 1 dicembre 2011

24 City ( Jia Zhang-ke , 2008 )

Giudizio: 9/10
La fabbrica dove pulsano le vite

E' occorsa una seconda visione, distanziata nel tempo, per poter capire pienamente la grandezza di questo lavoro del regista cinese Jia Zhang-ke, troppo influenzato sarebbe stato il giudizio nell'immediato, frutto soprattutto di una reazione emotiva alla visione.
Non avrà la stessa suggestione di Still Life, lavoro che gli valse il Leone d'Oro a Venezia, non sarà a livello di Platform, che rimane al momento il punto più alto della cinematografia del regista cinese, ma questo 24 City è un film bellissimo, commovente, poetico come se ne vedono pochi, strutturato quasi come un documentario-inchiesta, ribollente di umanità e di storie vissute che danno a tutta l'opera un aspetto profondo, come sono tutti i lavori che scavano nelle viscere dei sentimenti veri.
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