martedì 28 febbraio 2012

Dear enemy / 亲密敌人 ( Xu Jinglei / 徐静蕾, 2011 )

Giudizio: 6/10
I cari nemici si ritrovano

La scalata di Xu Jinglei prosegue: oltre che attrice protagonista e regista, in questo lavoro scrive anche la sceneggiatura, avviandosi al ruolo di self made woman che nella cinematografia cinese è molto poco rappresentato.
Dear enemy è una commedia romantica calata nell'ambiente finanziario di Hong Kong, in cui la regista da sfoggio di una eleganza ricercatissima nella cura delle ambientazioni glamour che circondano il mondo affaristico.
Derek e Amy, fidanzati fino ad un anno prima, occupano ora ruoli di prestigio all'interno di due banche di investimento avversarie, che si danno battaglia per il mercato dell'estrazione del litio in Australia.
Quando si ritroveranno faccia a faccia su barricate diverse capiranno subito che il passato non potrà non influenzare il loro lavoro e i frequenti balzi temporali indietro ci aiuteranno a capire il loro passato recente.

Anche Amy, che ruppe la loro relazione perchè Derek era troppo preso dal lavoro, è una donna in carriera , ambiziosa, che vede nel suo ex fidanzato un avversario da asfaltare e sul quale prendersi una sonora rivincita personale.
Tra intrighi, trasvolate oceaniche, imbrogli, sotterfugi,guerra di spioni e trame disegnate e poi sconvolte in un attimo, la loro vita professionale non da possibilità a quella personale di riaffacciarsi, almeno fino a quando non si ritroveranno di nuovo in Cina, presso la casa del padre di lei che festeggia i suoi 60 anni e che ignora la loro rottura.
Tutto risolto? Neanche a dirlo, perchè l'avvicinamento non può non concretizzarsi se non attraverso una pax lavorativa che arriva con l'alleanza strategica dei due gruppi finanziari per opporsi ad un terzo colosso del settore.
Finale in degno stile da commedia romantica rassicurante.
Il lavoro di Xu Jinglei sicuramente non avanza pretese particolari, ben si adagia su toni da commedia , pur insinuando nella narrazione tematiche legate al mondo degli affari e al soccombere della vita privata di fronte al lavoro, si affacciano qua e là note ecologiste, ma quello che più risalta è una ostentata eleganza e un ricerca di stile, soprattutto attraverso abiti, automobili, case e ristoranti, che sa un po' troppo di falso, in cui manca quasi completamente quell'ironia che avrebbe dato un tocco diverso a questo scintillio formale.
Ne deriva una pellicola che offre poco e nulla di nuovo, così intessuta sullo scontro tra i ruoli che regala qualche momento divertente solo in occasione della festa di compleanno del padre di Amy in cui sono i personaggi secondari a portare qualcosa di apprezzabile ( i genitori di Amy ad esempio).
Indubbiamente la regia di Xu Jinglei è pulita ed il film scorre tutto sommato senza annoiare, ma la sostanza che c'è sotto è veramente poca roba e la sceneggiatura vacilla soprattutto perchè la regista ha voluto tenere un livello molto basso ed ovvio nella costruzione della trama, che se sviluppata con un po' di coraggio e di ironia avrebbe potuto regalare un lavoro più valido.
Bene se la cavano Xu Jinglei e Stanley Huang nei due ruoli principali, soprattutto quest'ultimo che cerca di offrire qualche sprazzo ironico al suo personaggio.

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