sabato 15 dicembre 2012

Old Fish / 千钧。一发 ( Gao QunShu / 高群书 , 2007 )



Giudizio: 7.5/10
Ritratto di un artificiere

Nel nord est della Cina, in una freddissima e spesso imbiancata Herbin, qualcuno semina bombe più o meno artigianali; l'unico poliziotto in grado di fungere da artificiere è il Vecchio Yu, esperienza da vendere fatta a forza di sminamenti di bombe giapponesi rimaste inesplose e passione per la pesca , praticata tra una chiamata e l'altra di servizio. Un personaggio assolutamente privo di qualsivoglia  aspetto eroico, un onesto lavoratore come tanti che si preoccupa del futuro del figlio e che sopporta di buon grado le bonarie ramanzine della moglie.
Rimanendo tenacemente adeso ad un relismo, a partire dalla scelta del protagonista, nella realtà un ex tecnico della polizia esperto in esplosivi, Gao QunShu dirige una storia semplice in cui neppure i fatti hanno troppa importanza al punto che capiremo cosa sta succedendo ad Herbin solo sui titoli di coda , grazie alla voce di un notiziario televisivo; quello che rimane sempre al centro del racconto è Vecchio Lu, nella sua semplice umanità, nella sua dedizione al lavoro, nel suo tenace attaccamento al ruolo di capofamiglia: lo seguiamo quasi fosse un instant movie muoversi tra edifici fatiscenti e bombe piazzate nei luoghi più strani, riuscendo sempre a risolvere il problema facendo affidamento solo sui suoi sistemi empirici, fatti di buon senso e di esperienza.

Un personaggio che è un po' la versione artificiere di quello che in Beijing Blues, qualche anno più tardi, racconterà la storia di un poliziotto di quartiere impegnato nella caccia di piccoli e grandi malfattori, ricco di bonarietà ed ironia, anche nelle situazioni più difficili.
E' l'immagine tinta di realismo sincero di un cittadino cinese come tanti che affronta la vita che cambia nel suo paese con quel sottile ma tenacissimo senso dell'ottimismo commisto ad una certa ineluttabilità, quasi che gli eventi storici che percorrono il paese siano qualcosa che rimane lontana.
Old Fish è film che pur non raggiungendo vette eccelse sa essere un efficace ritratto di un uomo e di una intera epoca, raccontato come se fosse parte di un documento storico in cui però non manca mai la forza dei sentimenti umani.
Il taglio quasi documentaristico, con la macchina da presa che incalza il protagonista, non crea disturbo alcuno, dimostrando le buone doti alla regia di Gau QunShu, soprattutto in questo genere di film che scrutano la realtà con occhio curioso e partecipe con discrezione.

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