martedì 31 gennaio 2012

Letter from the mountain ( Takashi Koizumi , 2002 )

Giudizio: 7/10
La quiete della montagna

Dopo l'eccellente esordio alla regia in After the rain che portava a termine il progetto rimasto incompiuto del suo Maestro Akira Kurosawa, Takashi Koizumi dopo tre anni torna alla regia con l'ambiziosissimo Letter from the mountain, un film che adagiandosi su toni elegiaci ostinatamente pacati tratta temi che vorrebbero essere universali: la morte e la vita, la malattia e la vecchiaia, la tradizione e la modernità, la vita frenetica di città e quella calma e rilassante di campagna.
Takao decide di tornare a vivere nel suo villaggio natale adagiato tra le montagne fra il verde abbagliante delle piantagioni di riso con l'intento di far guarire la moglie Michiko dalle sue crisi di panico che la affliggono.

lunedì 30 gennaio 2012

The fantastic water babes / 出水芙蓉 ( Jeffrey Lau / 刘镇伟 , 2010 )

Giudizio: 6/10
Il lavoro iellato di Jeff Lau

Lavoro di Jeff Lau cui presto il tempo stamperà a pelle l'etichetta di "iellato", The Fantastic water babes, era pronto nel 2008 per essere lanciato sul mercato, quando lo scandalo procurato da Edison Chen e le sue ormai famose foto piccanti contenute nel suo PC, lo travolse , affibbiandogli il poco gradito epiteto di "non desiderato" nel mercato della Cina mainlander, seguito a ruota da quello Hkese, sempre sensibile agli aspetti pruriginosi che colpiscono lo star system.
Lo scandalo coinvolse anche Gillian Chung che del film è l'attrice protagonista e che mal poteva conciliare la faccia acqua e sapone del suo personaggio con le foto piccanti in possesso di Chen.
L'evento portò Lau a dover rimandare di due anni l'uscita del film previa robusta rielaborazione in fase di post produzione che probabilmente ha influito ben più di quanto si possa pensare sulla riuscita della pellicola.

sabato 28 gennaio 2012

Faust ( Aleksandr Sokurov , 2011 )

Giudizio: 9/10
Sokurov legge Faust

E' Cinema difficile quello di Sokurov: difficile non perchè noioso, come ahimè da qualche parte ancora si legge, difficile non perchè richiede una ampiezza di sguardo e una accettazione supina della struttura narrativa; è difficile perchè è uno sconfinato compendio filosofico-letterario di fronte al quale si percepisce con mano la propria inadeguatezza conoscitiva e culturale di fronte al fluire delle citazioni filosofiche che sconfinano nella teologia e nelle riflessioni escatologiche.
Lo è sempre stato così il Cinema di Sokurov, anche in quelle opere in cui l'atmosfera aveva colori e atmosfere apparentemente più convenzionali (Arca russa ad esempio); non deve quindi stupire quanto terribilmente ostica risulti la sua lettura di Faust, mito che ha nutrito e nutre ancora la nostra civiltà occidentale.

After the rain [aka Ame Agaru] ( Takashi Koizumi , 1999 )

Giudizio: 8/10
L'ombra di Kurosawa sulla storia del ronin

Opera rimasta incompiuta nelle intenzioni di Akira Kurosawa che ne scrisse la sceneggiatura, After the rain è stato portato sullo schermo da colui che, unico probabilmente,poteva richiamare più da vicino lo stile e la concezione cinematografica del grande Maestro e cioè Takashi Koizumi che di Kurosawa fu l'assistente regista per più di due decenni.
Ed in effetti, ancor prima di valutare il valore dell'opera, va subito detto che il risultato ultimo è un grande omaggio , una sorta di testamento postumo di Kurosawa e questo di per sè ne fa già un lavoro importante e da apprezzare.
Sfruttando situazioni e atmosfere che il Maestro utilizzò in abbondanza nei suoi capolavori, Koizumi dirige un film che è anzitutto l'affermazione umanistica del pensiero di Kurosawa: l'Uomo contrapposto al Samurai che incarna i valori della tradizione e della epicità , e la storia del ronin Ihei Misawa, in cui il conflitto tra valori umani e valori epici sta alla base del racconto, si risolve in un affresco carico di conflitti interiori.

mercoledì 25 gennaio 2012

Quitting / 昨天 ( Zhang Yang / 张杨 , 2001 )

Giudizio: 8/10
Il testamento di una vita

Il terzo lavoro di Zhang Yang, datato 2001, cioè quattro anni prima di quello che va considerato come il suo film più bello ed impegnativo, Sunflower, è una biografia sottoforma di cinema-verità di Jia Hongsheng, attore che a cavallo del finire degli anni ottanta ed inizio dei novanta si impose come una delle figure più controverse del panorama cinematografico cinese indipendente, prima che l'abuso di alcool e droga ne decretassero la fine della carriera artistica; nove anni dopo l'uscita di Quitting Jia Hongsheng pose fine alla sua vita suicidandosi, lui che aveva interpretato il ruolo principale in Frozen di Wang Xiaoshuai in cui il rapporto tra arte , morte e suicidio erano l'asse portante del film.
Una vita artistica e personale indubbiamente vissuta a mille all'ora quella dell'attore, che nel suo breve periodo di fulgore ebbe modo di lavora anche con Lou Ye, oltre che con gli altri registi citati.

sabato 21 gennaio 2012

East meets west 2011 / 东成西就2011 ( Jeffrey Lau, Susie Au / 刘镇伟 , 区雪儿 , 2011 )

Giudizio: 6.5/10
Immortali sulla terra

Ancora un richiamo ad opere passate per Jeff Lau che con quest'ultimo lavoro rimanda a quel The eagles shooting heroes di circa venti anni orsono che rimane a tutt'oggi una delle opere più straordinarie concepite dalla fervida mente del regista, girata quasi per gioco nelle pause della produzione di Ashes of time di cui Lau era produttore.
C'è da dire che il rimando è puramente una citazione fine a se stessa , perchè questo film non ha nulla in comune con il precedente ed in tutti i sensi, essendo questo un lavoro sicuramente da vedere ( per principio , oserei dire) ma che non si avvicina neppure lontanamente alla brillantezza di The eagle shooting heroes.
Stavolta Jeff Lau impernia il suo lavoro, come sempre ricco di fantasia sfrenata, nei tempi moderni, e ci presenta con fattezze varie otto eroi immortali che sono le reincarnazioni dei primordiali guardiani della concordia sulla terra, sin dall'inizio dei tempi.

venerdì 20 gennaio 2012

Lover's discourse / 恋人絮语 ( Derek Tsang , Jimmy Wan / 曾国祥 , 尹志文 , 2011 )

Giudizio: 8/10
Manuale d'amore (...vero)

Apprezzabilissima opera prima del duo Derek Tsang-Jimmy Wan, prodotta da quel geniaccio che è Edmond Pang, Lover's discourse è pellicola che lascia il segno, non passa inosservata e segnala due nuovi registi che faremo bene a tenere d'occhio in futuro.
Chiamiamolo pure manule d'amore senza che a nessuno vengano in mente improponibili accostamenti con italici pellicole : infatti sin dai gustosissimi titoli di testa si capisce subito che quello di cui si parla è l'Amore, quello con la A maiuscola, quello che per qualcuno altro non è che uno stato disforico determinato da intrecci biochimici-neurormonali e che per altri è una sorta di momento magico della vita che ognuno vive secondo il suo modo di essere.

giovedì 19 gennaio 2012

The man behind the courtyard house / 守望者:罪恶迷途 ( Fei Xing / 非行 , 2011 )


Giudizio: 7.5/10
La rivincita di un uomo "romantico"

Debutto promettente per Fei Xing che scrive e dirige questo lavoro originale che lo impone come uno di quei registi da tenere strettamente sott'occhio.
Lavoro di non facile collocazione in quanto a genere, sicuramente possiamo affermare che non si tratta di un thriller classico; chi si aspetta ciò rimarrà deluso.
Il film parte come un horror con tanto di amuleti, gatti neri, case lugubri, porte cigolanti e scomparse misteriose, ambientato in un accattivante atmosfera naturale che stride con l'ambientazione oscura del racconto.
Ben presto scopriamo che l'inizio del film altro non è che la fine della storia che trova la sua origine distante nel tempo, venti anni prima quando il protagonista finisce in galera per un tentato omicidio.

domenica 15 gennaio 2012

Hold you tight / 愈快乐愈堕落 ( Stanley Kwan / 关锦鹏 , 1997 )

Giudizio: 8/10
Storie d'amore ad Hong Kong

Quando Stanley Kwan presentò a Berlino Hold you tight, ricevendo anche un riconoscimento, aveva da poco annunciato pubblicamente la sua omosessualità, atto che fu una sorta di liberazione per un regista che viveva della splendida luce riflessa di Center Stage e che aveva già realizzato un autentico capolavoro 10 anni prima con Rouge.
In Hold you tight può quindi finalmente dare una libera interpretazione sui rapporti amorosi in senso più ampio ed anticonvenzionale attraverso una storia incentrata su alcuni personaggi immersi nella vita di Hong Kong.
Sono racconti paralleli che vengono a fondersi in un unica traccia ma che hanno tutti una tematica di fondo: la ricerca affannosa di un rapporto umano che li affranchi dalla solitudine.

venerdì 13 gennaio 2012

The killer who never kills / 杀手欧阳盆栽 ( Li Fengbo , Jimmy Wan /李丰博 , 尹志文 , 2011 )

Giudizio: 6.5/10
Il killer benefattore

Altro lavoro taiwanese di grande successo in questo 2011 appena trascorso che ha confermato il buon momento cinematografico che sta vivendo l'isola-stato alle porte della Cina.
Come gran parte degli altri film che hanno sbancato i botteghini e che hanno attirato giudizi positivi da parte della critica, anche The killer who never kills si iscrive nel filone della commedia un po' romantica , un po' brillante e un po' nera nella quale si insinuano sprazzi di action movie e di dramma.
Il soggetto, tratto da un romanzo, è più che stuzzicante: un giovane killer che invece di portare a compimento l'omicidio che gli viene commissionato, rendendosi conto di come spesso la pena inflitta sia assolutamente spropositata con la malefatta, quasi sempre a carico di boss malavitosi, decide di dare una seconda chance, che significa una seconda vita, al malcapitato di turno: per la propria salvaguardia mette in scena il falso omicidio e sostituisce il cadavere con uno proveniente dall'obitorio, grazie alla complicità di un compare; siccome la cosa funziona nette in piedi pure una bella truffarella servendosi di una amica che crea identità nuove e di un assicuratore col quale fa stipulare al falso morituro una assicurazione.

giovedì 12 gennaio 2012

Flying swords of Dragon Gate / 龙门飞甲 ( Tsui Hark / 徐克 , 2011 )

Giudizio: 7/10
Al Dragon Gate Inn in attesa della tempesta

Accompagnato sin dal suo annuncio e per tutta la lavorazione da una attesa spasmodica per essere il primo wuxia in 3D, l'ultimo lavoro del grande Tsui Hark ha visto la luce raccogliendo un grande successo, mostrando , almeno in questo, la bontà dell'operazione.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che lo stesso regista fu il produttore nonchè sceneggiatore del celebre remake del 1992 , ispirato a sua volta all'originale capolavoro di King Hu di 25 anni prima e che questa pellicola in qualche modo si erge ad ideale sequel (ma fino ad un certo punto), le aspettative risultano più che motivate.
Ambientato durante la dinastia Ming, tre anni dopo i fatti raccontati nel film originale (e qui finiscono le analogie e i riferimenti finalizzati solo al richiamo di alcune situazioni riguardanti i personaggi), la locanda immersa nel deserto diviene stavolta il teatro della messinscena dell'avidità, della corruzione e della sete di ricchezza dell'ambiente imperiale dominato dagli eunuchi, tra truppe imperiali, masnade banditesche , eroi solitari e traditori.

mercoledì 4 gennaio 2012

Melancholia ( Lars Von Trier , 2011 )

Giudizio: 9/10
E' la fine dell'Uomo

Le laceranti e splendide note wagneriane del Tristano e Isotta aprono il prologo di Melancholia che contiene nei pochi minuti della sua durata il nucleo caldo di tutto il film: quadri che prendono vita, immagini rallentate dei personaggi che affondano e arrancano, cadaveri di uccelli che piovono dal cielo, il ragazzino col coltellino, il cavallo che si accascia, tutti momenti che troveremo dilatati e sottolineati ancora dalla musica di Wagner nell'apocalittico e necessario finale straziante.
Al prologo seguono due capitoli intitolati col nome delle due protagoniste, due sorelle, Justine e Claire cui Lars Von Trier cede il testimone (alla faccia della misoginia millantata) per raccontare lo sfacelo e la fine del mondo interiore dell'umanità che si accompagna alla catastrofe imminente.

Frozen / 极度寒冷 ( Wang Xiaoshuai / 王小帅 , 1997 )

Giudizio: 7/10
L'arte e la morte

Girato nel 1994 sotto lo pseudonimo di Wu Ming (Anonimo) a causa della censura che lo aveva posto nella black list per il suo primo lavoro, Frozen ha visto la luce , lontano dalla Cina, solo nel 1997 , grazie al meritorio apporto dato da una casa di distribuzione olandese che lo presentò al Festival di Rotterdam.
Wang Xiaoshuai è probabilmente uno tra i registi verso cui la censura cinese ha calato la scure con maggiore virulenza, a partire dai suoi primi lavori e Frozen non poteva certo sfuggire alla regola , pur non presentando chiare e dirette denunce del sistema politico cinese; è semmai il trattare argomenti considerati scabrosi dalle autorità che ha impedito a questo lavoro di vedere la luce in patria.
Ispirato ad un fatto vero accaduto nel 1994, il film racconta una storia ambientata nel sottobosco underground artistico di Pechino, dove la ricerca dei confini dell'arte spazia dalla rappresentazione di disgustosi pasti a base di saponette alla messa in scena della morte.

martedì 3 gennaio 2012

Mr Tree / Hello!树先生 ( Jie Han / 韩杰 , 2011 )

Giudizio: 8/10
La metafora immersa nel sogno

L'opera seconda di Jie Han giunge con il cappello protettivo addirittura di Jia Zhangke in veste di produttore (ed in un certo qual modo anche di ispiratore occulto) ed il risultato è piacevolmente sorprendente: un film in cui l'aspetto tanto caro a Jia, in cui si scruta una provincia cinese che appare abbandonata alla deriva si fonde con una visione onirica-spirituale che nasconde una chiara metafora sull'odierna società cinese.
Il racconto ruota intorno a Shu ( che significa albero, nome non casuale), personaggio mezzo stravagante mezzo emarginato, che vive nella profonda provincia del paese in uno di quei villaggi in cui il tempo sembra fermo, non fosse per i cellulari e per qualche auto moderna che gira per le strade scalcinate spesso ricoperte di neve. Come molti luoghi della provincia anche il villaggio in cui vive Shu deve lasciare spazio alla miniera di carbone che serve ad alimentare il sogno di ricchezza oltre che ad impestare l'aria ed intorno crescono delle "luminose" new town, come ossessivamente propaganda il camioncino con l'altoparlante che vediamo spesso girare per le vie.

lunedì 2 gennaio 2012

Jump ! Ashin / 翻滚吧!阿信 ( Yu-Hsien Lin / 林育贤 , 2011 )

Giudizio: 6/10
La rivincita nella ginnastica

Tratto da una storia vera , come tiene a precisare il regista sin da subito nei titoli di testa, Jump ! Ashin ha riscosso un grande successo ai botteghini taiwanesi,  confermando la eccellente stagione cinematografica per la cinematografia dell'isola stato.
Pur non brillando certo per originalità rispetto alle tematiche trattate , il film è un lavoro che ha i suoi lati positivi basandosi su un racconto che vuole essere uno specchio generazionale in un contesto problematico quale era  la società taiwanese negli anni 90, periodo in cui si svolgono i fatti.
Ashin è un ragazzino che cova la passione per la ginnastica, tra salti capriole e verticali, la madre lo avvia quindi allo sport affidandolo alle cure dell'allenatore della squadra di ginnastica, cui il ragazzino regala molte soddisfazioni grazie al suo talento innato.

domenica 1 gennaio 2012

The flowers of war / 金陵十三钗 ( Zhang Yimou / 张艺谋 , 2011 )

Giudizio: 7.5/10
La salvezza nel massacro

Se il melenso City of life and death veniva accusato di essere poco cattivo con i diavoli giapponesi, l'ultimo lavoro di Zhang Yimou, che ha come scenario gli ultimi giorni della presa di Nanchino, subirà sicuramente critiche nel senso opposto: in effetti , come da un po' il regista va ripetendo nei suoi lavori, una bella iniezione di nazionalismo aspetta chi si accinge alla visione delle quasi due ore e mezza di film.
Va subito detto però che rispetto al lavoro di Lu Chuan, pur mantenendo l'abito della grande produzione kolossal dal budget spaventoso, la mano di Zhang si vede tutta ed il risultato è sicuramente più valido; a ciò va aggiunta la presenza di Christian Bale, star indiscussa del cinema occidentale, che completa il menu in maniera grandiosa.
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