venerdì 22 febbraio 2013

Diva / 华丽之后 ( Heiward Mak Hei-Yan / 麦曦茵 , 2012 )

Giudizio: 6/10
Le trappole dello Star System

Ultimo lavoro della ventottenne Heiward Mak, una delle figure più eclettiche ed interessanti del panorama cinematografico HKese, scrittrice e regista che ha collaborato, tra gli altri con Scud e Pang Ho Cheung, Diva è un film che vuole raccontare l'ambiente artistico-musicale di Hong Kong, ricco di una tradizione e di una ecletticità che ha regalato personaggi ormai storici, ricchi di quella completezza artistica che consentiva di spaziare dal cinema alla canzone, dal ballo alla pubblicità.
La storia che Mak mette in piedi si basa su due cantanti, una all'acme della carriera , J, l'altra ,Red, che sta iniziando il suo cammino nello star system; in mezzo a loro il fulcro del racconto, l'impresario Man che è stato l'artefice del successo della prima e che intravede nella seconda un'altra gallina dalle uova d'oro.
Per entrambe le donne , seppure in fasi diverse della carriera, si materializzano quelli che sono i fantasmi che stanno sempre in agguato nel mondo dello spettacolo: crisi di identità artistica, consapevolezza delle rinunce subite, impossibilità di una vita normale al di fuori dei palcoscenici, ambiente abitato da predoni sempre pronti a saltarti addosso.

Da parte sua Man impersonifica quello che è il cinismo, seppure con un fondo di morale, che sostiene chi muove i fili dietro le quinte: vero, non è il tipico despota mandrillo pronto ad approfittare, anzi dispensa anche perle di personale saggezza, ma è lui il vero motore del sistema, spesso in contrasto con quelle che sembrano ovvie e naturali aspirazioni di giovani donne.
Le due donne , così diverse nel loro percorso artistico e personale, sembrano creare un filo di continuità in un mondo dello spettacolo che dietro le luci nasconde tante ombre, a dimostrazione di una immutabilità di un ambiente pieno di trappole.
Heiward Mak crea una buona atmosfera nella quale mancano eccessi e macchiettismi vari, spesso tendente ad una certa intropsezione, anche se ad un certo punto il film prende una strada che diventa un po' troppo tortuosa e che fa quasi perdere il filo del racconto senza approdare a una conclusione chiara che non sia "la musica mi piace e non so fare altro".
Comunque se è vero che il film non brilla certo di originalità è altrettanto vero che il tentativo di esplorare il mondo dello spettacolo con uno sguardo meno focalizzato ma più ampio va apprezzato, peccato che tutta la storia soffra di una certa incompletezza.
Chapman To nel ruolo del manager tuttofare offre una prova che dimostra le sue qualità anche al di là dei suoi consueti ruoli brillanti e risulta nettamente il migliore del cast.

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