martedì 30 aprile 2013

Qualcuno da amare / Like someone in love ( Abbas Kiarostami , 2012 )


Giudizio: 5/10
Delusione Kiarostami

Approda in Giappone questa volta il peregrinare cinematografico del regista iraniano Abbas Kiarostami e Qualcuno da amare( Like someone in love) conferma come per molti autori, soprattutto , ma non solo, asiatici, il confronto con realtà cinematografiche diverse dalla propria si risolve in mezzi fallimenti.
La storia è di quelle minimaliste, tipica del miglior Kiarostami: un curioso e singolare triangolo di personaggi che si confronta sullo schermo in uno sterminato fiume di parole. Una giovane studentessa che per mantenersi fa la escort , un suo attempato cliente, professore in pensione, in preda più che a pruriti sessuali ad una solitudine e al bisogno di offrire protezione , il fidanzato di lei, all'oscuro delle attività della ragazza, che casualmente si imbatte nei due in giro per la città; la salvezza sta nel cambio dei ruoli, il vecchio diventa il nonno della ragazza nonchè consigliere del giovane tormentato da una storia d'amore che non prende la piega che lui vorrebbe. 
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it 

domenica 28 aprile 2013

Far East Film Festival 15 - Diario di bordo



Cala il sipario sulla 15° edizione del Far East Film Festival con l'assegnazione del Gelso d'oro al coreano Lee Won-suk per la divertente commedia How to use guys with secret tips, opera prima che mostra l' indubbio talento del giovane regista e che fotografa in pieno lo spirito che permea la rassegna udinese, cioè quello di presentare la faccia popolare del cinema dell'Estremo Oriente.
La rassegna è stata come sempre una occasione anzitutto di incontro, in un clima festoso, nove giorni di cinema asiatico vissuto a ritmo frenetico e che ha dato l'ccasione di vivere fianco a fianco con registi, attori e operatori del settore.
Nei prossimi giorni passeremo in rassegna singolarmente i fil presentati, per ora per chi volesse leggere il diario quotidiano del FEFF può farlo su LinkinMovies.it


lunedì 22 aprile 2013

Far East Film Festival 15 - Udine Dispacci / 1



Dispacci da Udine (parte 1)

Come consuetudine Udine accoglie con grande calore i festivalieri maniaci che qui si radunano in questo periodo per l'evento più atteso dell'anno.
Organizzazione puntuale, città che supporta le attività e film da mane a sera, senza interruzione, al punto che anche il pasto , frugale e rubando il tempo, può diventare una impresa.
Su LinkinMovies.it potete leggere il diario del giorno 1 e quello del giorno 2

venerdì 12 aprile 2013

Crossing Hennessy / 月满轩尼诗 ( Ivy Ho / 岸西 , 2010 )

Giudizio: 7/10
Amore combinato tra anime sole

E' questo il secondo lavoro da regista di Ivy Ho, sceneggiatrice storica del cinema HKese, autrice di punta cui si devono opere importanti quali Jade Goddess Mercy di Ann Hui e Comrades: Almost A Love Story di Peter Chan. 
Crossing Hennessy, così come il suo primo lavoro Claustrophobia, ha ricevuto una buona accoglienza sia da parte della critica che da parte del pubblico.
Il film si basa su una storia , scritta dalla stessa Ivy Ho, ambientata in una Hong Kong pittoresca e vivace al punto giusto, molto spesso inquadrata un po' defilata, in cui si racconta di due personaggi, lui, Loy, quarantenne un po' bamboccione ancora abbarbicato alle tiranniche gonne materne , lei,Oi Lin, che vive sin da piccola con gli zii in quanto rimasta orfana.
L'incrocio delle loro vite è affatto casuale: le rispettive famiglie che gestiscono un negozio di elettrodomestici una e uno di articoli sanitari l'altra, proprio lungo Hennessy Road, combinano un incontro, preludio ad un matrimonio combinato.
I due, a loro modo anime candide e sole, sono gli unici che si rendono conto dell'assurdità della cosa anche perchè ancora impelagati entrambi in storie d'amore tutt'altro che lineari.

giovedì 4 aprile 2013

The Last Supper / 王的盛宴 ( Lu Chuan / 陆川 , 2012 )

Giudizio: 8/10
La tragedia dell'ambizione

207 AC , caduta della dinastia Qin; 195 AC morte di Liu Bang , passato alla storia col nome di Gao Zu, fondatore della dinastia Han: in questo lasso temporale si svolge la storia raccontata da Lu Chuan, personale interpretazione di uno dei periodi storici più drammatici e al tempo stesso più affascinanti della millenaria storia imperiale della Cina.
Sin dall'inizio, con Liu Bang sul letto di morte, tormentato da fantasmi che sorgono dal profondo della sua anima, l'impronta alla storia impressa da Lu è chiara: dramma storico sì, ma soprattutto tragedia umana di stampo quasi shakespeariano, in cui gli eventi sembrano rispondere ad una trama costruita per mostrare fin nel profondo alcuni aspetti della natura umana che albergano dentro di noi da quando è nato il mondo.
Utilizzando una narrazione a balzi temporali che in certi tratti sembrano quasi voler frantumare la unitarietà del racconto Lu Chuan ci mostra episodi con occhio quasi rashomoniano che sono passati alla storia ( il banchetto di Hongmen, che già abbiamo visto  citato di recente in White Vengeance con ben diversa profondità, la battaglia di Gaixia) nell'epoca in cui Liu Bang e Xiang Hu si contendevano lo scettro imperiale dopo la caduta dei Qin, l'affermazione del primo, di estrazione umile sul secondo, nobile razza guerriera doc e il concretizzarsi del motto " re si diventa , non si nasce", la figura del generale Han Xi, fratello d'armi di Liu Bang prima di diventare il fantasma che perseguiterà l'imperatore fino alla morte convinto della sua slealtà, gli intrighi di corte tra imperatrici-Lady Macbeth, dignitari oscuri concubine e prole bastarda.

lunedì 1 aprile 2013

Dieci anni senza Leslie Cheung



Il 1° Aprile del 2003 Leslie Cheung metteva fine alla sua breve vita , ricca di successi, di soddisfazioni e di dolore; la sua è una figura che fa già parte da anni dell'Olimpo del Cinema di tutti i tempi e luoghi, un personaggio eclettico che sembrava fare tutto con molta semplicità e naturalezza.
Ripetere quanto già scritto un anno fa sarebbe oltre che ripetitivo, assolutamente inadeguato alla grandezza del personaggio.
A noi , suoi fans incalliti ed orfani della sua presenza , non rimane che constatare quanto ci manchi il suo viso venato di tristezza e la sua immensa bravura.
Lasciamo parlare chi lo ha conosciuto e saputo apprezzare da vicino: Chen Kaige e Maggie Cheung in questi due articoli  lo ricordano in maniera sentita. 
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