sabato 1 giugno 2013

I have to buy new shoes ( Eriko Kitagawa , 2012 )

Giudizio: 6.5/10
Incontrarsi a Parigi

Il tema dello straniero in terra lontana è diventato negli ultimi anni uno fra i capisaldi più utilizzati su cui incentrare commedie per lo più dal tono agrodolce, basti citare il famosissimo Lost in Translation di Sofia Coppola; e, a parti invertite, I have to but new shoes, sembra proprio , almeno sotto taluni aspetti, un richiamo  a quel film, soprattutto perchè qui è un giapponese perso nella Ville Lumiere cui arriva in soccorso una connazionale trasferita ormai da anni in Francia.
La storia, assolutamente scarna e giocata su atmosfere e dialoghi (al limite del logorroico ad essere sinceri) in cui domina la pacatezza cui fa da sfondo scenico la magnificenza di Parigi, racconta infatti di Sen, giovane fotografo trascinato con forza dalla sorella nella capitale francese per essere poi comicamente mollato dalla stessa che ha da inseguire un artista vecchia fiamma che vive qui da anni.
L'incontro con Aoi, giornalista e frotografa , ben più matura del giovanotto piacente, diventa il classico pretesto per mettere a confronto ,fino a toccarsi fugacemente , due anime in pena: lei solitaria e preda della frequente nostalgia per il Giappone, lui insoddisfatto per il suo lavoro che trova poco appagante e tutto sommato spirito libero poco incline a legami. Come spesso accade in questi casi l'alchimia e l'attrazione silenziosa alimentano la situazione altrimenti destinata a chiudersi nello spazio temporale di poche battute.

Aoi, molto parigina nel suo approccio alla vita, diventa per Sen quell'ancora di salvezza che gli impedisce di perdersi tra l'Arc de Triomphe e Place de la Concorde e allo stesso tempo uno specchio nel quale riflettere i suoi stati d'animo parallelamente all'insorgere di una attrazione che diventa quasi il naturale punto di arrivo della loro brevissima e fugace storia, in fondo alla quale rimane solo un paio di scarpe nuove.
Il tocco femminile della regista Eriko Kitagawa è chiarissimo, direi quasi naturale ed ovvio , al punto che l'aggettivo più ascoltato per questo lavoro è "delicato", in perfetta coerenza con lo sguardo femmineo.
In realtà I Have to buy new shoes è un film sicuramente ben diretto che nonostante sia strutturato su un fiume di chiacchiere e su frequenti cartoline parigine, non scade mai nella noia ma mostra però una consistente labilità narrativa come spesso accade nei lavori in cui il substrato si adagia sulla dinamica dei rapporti umani, percorso in continuazione da un senso di mesta nostalgia.
Buon contributo al lavoro di Eriko Kitagawa viene offerto dalle prove dei due attori protagonisti: Nakayama Miho e Mukai Osamu sanno bene assecondare la comunione di spirito che si crea e si alimenta tra i due personaggi.

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