venerdì 27 dicembre 2013

Mystery / 浮城谜事 ( Lou Ye / 娄烨 , 2012 )

Giudizio: 7/10
Triangolo metropolitano con delitto

Decaduto il ban quinquennale cha aveva seguito la stesura di Summer Palace, Lou Ye, uno dei cineasti cinesi di punta della Sesta generazione, ritorna a girare un film nella madre patria, seppur finanziato e prodotto con capitali francesi sempre molto sensibili ai registi scomodi per Pechino.
Il lavoro di Lou Ye , che ha ricevuto il massimo riconoscimento all'Asian Film Awards di Hong Kong nel 2013, non sembra inserirsi in quel contesto narrativo tipico del regista cinese: Mystery, come preannuncia il titolo internazionale che si allontana abbastanza dal titolo originale, è infatti un thriller, seppur abbastanza atipico, molto più conforme forse ad un noir metropolitano, in cui si racconta la storia di un triangolo amoroso che si sviluppa in un contesto di realtà parallele: Yongzhao infatti accanto alla sua regolare vita matrimoniale ha in piedi una seconda storia con un'altra donna con tanto di figlio.
Un incidente stradale tanto drammatico quanto misterioso apre il film e da il la al racconto in cui le due esistenze dell'uomo entrano pericolosamente in contatto fino a deflagrare.

La donna morta nell'efficacissimo prologo è un'altra delle amanti dell'uomo, una studentessa che si sospetta qualcuno abbia in qualche modo coinvolto nell'incidente volontariamente.
Come thriller il film regge poco, si capisce tutto o quasi da subito, nonostante chi guarda sa molto di più del detective incaricato delle indagini, semmai è l'atmosfera pesante e morbosa che regala qualche sussulto, unita ad una bella ambientazione urbana molto sottolineata da Lou, con frequenti riprese aeree di una città in perenne trasformazione edilizia, prototipo di tante realtà metropolitane cinesi; un certo qual male di vivere, il terrore della solitudine, l'assimilazione di canoni occidentali fin troppo evidenziata dal regista sono altre sottotracce in un lavoro che comunque oltre che mostrare tecniche di ripresa che sono usuali al regista, riesce ad offrire bei momenti.
Rimane il forte dubbio/sospetto che Lou Ye abbia un po' venduto l'anima al diavolo occidentale, troppo marcata appare la scelta di rappresentare una storia e delle ambientazioni che sono piuttosto lontane dalla realtà cinese tradizionale: vestiti, case, auto, ristoranti, stile di vita, tutto appare troppo omogeneizzato al gusto occidentale.
La stessa trama del film appare piuttosto atipica in un contesto come quello cinese, nonostante l'avvicinamento recente di usi e costumi con l'occidente; nonostante ciò Mystery possiede la capacità di accalappiare l'interesse di chi guarda, anche se tutto sembra essere scritto in precedenza.
Tra i fattori che consentono a Mystery di risultare un film comunque da vedere c'è sicuramente la prova dei tre attori principali: Hao Lei nella parte della moglie cui il mondo crollo davanti, Qin Hao nella parte del marito donnaiolo e dalla doppia vita, che già vedemmo in Spring Fever, e l'esordiente Qi Xi regalano eccellenti interpretazioni.

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