giovedì 11 luglio 2013

In Another Country ( Hong Sang-soo , 2012 )

Giudizio: 5/10
E' sempre il solito film?

La metamorfosi di stampo Rohmeriano di Hong Sang-soo prosegue senza sosta e giunge , probabilmente al suo punto di non ritorno, anche perchè il regista coreano sembra ormai impantanato pericolosamente in sabbie mobili narrative dalle quali uscire non sarà semplice se si continua ad inseguire un modello che al momento appare irraggiungibile.
Che Hong non sia Rohmer lo sa bene anche lui, tanto che per imprimere ancora più fortemente la sua impronta si rivolge per questo lavoro ad una delle attrici icone della Nouvelle Vague, quella Isabelle Huppert su cui il film è costruito in maniera predominante su un modello stile divertissement piuttosto intellettualoide che finisce col creare una atmosfera a volta quasi surreale, più spesso stonata.
La trama tripartita si impernia su una sceneggiatura scritta dalla solita aspirante regista che non sa come passare il tempo in una località balneare coreana di indubbio squallore: tre storie con protagonista sempre una affascinante francese (una regista, e ti pareva, una amante di un coreano e una divorziata mollata dal marito per una coreana) che incontra sempre, in tutti e tre i segmenti, le stesse persone, tra le quali un bagnino mezzo idiota, mezzo galletto.

La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.

sabato 6 luglio 2013

The Robbers / 我的唐朝兄弟 ( Yang Shupeng / 杨树鹏 , 2009 )

Giudizio: 7/10
Seguire la legge o affidarsi alla clemenza?

Il secondo lavoro di Yang Shupeng , regista dal passato curioso e singolare, divenuto cineasta per inseguire il suo sogno cinematografico e che di recente abbiamo visto al FEFF di Udine col suo ultimo lavoro, è una interessante dark comedy che vive sulla dichiarata ispirazione, per la verità piuttosto blanda, a I Sette Samurai.
E' il racconto tragicomico di una coppia di ladri, ambientato nel periodo della Dinastia Tang, che capitano nel villaggio del Bambu Amaro, tranquillo agglomerato di case di contadini; colti sul fatto e smascherati dimostrano però la loro lealtà e la loro predisposizione alla difesa dei deboli, mettendo in fuga ed uccidendo alcuni soldati imperiali di pattuglia.
Nel villaggio nasce il dubbio: applicare la legge o riconoscere nei due lo spirito cavalleresco e quindi graziarli?
Vivendo nella comunità i due bipolarizzano  i sentimenti dei contadini, l'odio da una parte e la simpatia dall'altra, il capo villaggio che ripete all'infinito : "Secondo la Legge della Dinastia Tang il furto va punito" basando il suo carisma su un millantato lontano legame famigliare addirittura co Zhao Zilong vorrebbe consegnarli, i sentimenti si incrociano, amori e gelosie di alimentano e i soldati tornano alla carica per catturare i due farabutti.

martedì 2 luglio 2013

Overheard 2 / 窃听风云2 ( Alan Mak, Felix Chong / 麦兆辉, 庄文强 , 2011 )

Giudizio: 7/10
La finanza ai tempi dello Tsunami borsistico

Il secondo capitolo del filone thriller-finanziario diretto dalla ormai collaudatissima coppia Alan Mak-Felix Chong presenta come elemento di continuità rispetto al primo, oltre al contesto generale ben caratterizzato, solo la presenza dei tre attori principali che qui interpretano ruoli diversi rispetto al primo lavoro in cui lavoravano in equipe, come poliziotti alle calcagne delle frodi finanziarie calate nella depressione economica e nei ripetuti crack delle Borse mondiali.
In questo capitolo , probabilmente più tecnicamente pregnante dal punto di vista finanziario, al centro della storia ci sono gli immancabili poliziotti dal fiuto sopraffino per le truffe finanziarie, il mondo dell'economia, spesso artefatta e gonfiata da speculazioni borsistiche e le vite rovinate dallo tsunami finanziario che si è abbattutto anche sulle borse asiatiche in questo primo decennio del nuovo millennio.
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