domenica 25 maggio 2014

Mozart Town ( Jeon Kyu-hwan , 2008 )

Giudizio: 6.5/10

Mozart Town è il lavoro di esordio, primo capitolo di una trilogia imperniata sul ritratto della vita cittadina a Soul, del regista di The Weight, uno dei lavori coreani più belli degli ultimi anni, forte della sua cupezza e del grigiore esistenziale dei suoi protagonisti.
Per tale motivo la curiosità di vedere il regista all'opera alle origini della sua carriera cinematografica era fortissimo, soprattutto perchè Jeon è autore molto defilato rispetto sia al filone supercommerciale che a quello con pretese autoriali che domina in Corea.
Il racconto parte con l'arrivo a Seoul di una giovane dell'est europeo che ha ricevuto un incarico annuale di insegnamento musicale: la ragazza è una pianista che ha studiato ed interpreta soprattutto Mozart, quindi il primum movens del film sembrerebbe risiedere in una visione urbana che in qualche modo viene filtrata dalla musica del grande compositore, un parallelismo tra la poetica mozartiana , insita soprattutto nelle sonate al piano, e il tessuto cittadino.

giovedì 22 maggio 2014

Beijing Love Story / 北京愛情故事 ( Chen Sicheng / 陈思诚 , 2014 )

Giudizio : 7/10

Opportunamente lanciato nelle sale cinesi in occasione della festa di S.Valentino ( con tanto di record di incassi), Beijing Love Story non è solo un lavoro dal titolo omonimo alla serie televisiva che ha avuto grande successo: è quasi uno spin-off, visto che alla regia (e sullo schermo come attore pure) c'è Chen Sicheng  che della serie Tv è autore e regista oltre che interprete, insieme alla moglie Tong Liya conosciuta nella lavorazione della stessa serie (galeotto fu veramente il serial...); le analogie finiscono però qui, perchè oltre ai coniugi gli interpreti ed i personaggi non hanno niente a che vedere con la produzione televisiva.
Beijing Love Story è un racconto a staffetta in cui i vari segmenti che presentano personaggi diversi hanno un qualche legame con quello che segue: la giovane coppia di fidanzati alla moda , figli della Cina ricca e opulenta che scoprono sulle loro spalle quanto sia difficile far coincidere l'ambizione e la competitività che permea la società cinese con l'amore; la coppia di coniugi anch'essi giovani in cui alle inequivocabili scappatelle del marito, la moglie cerca di rispondere con un grottesco e maldestro "occhio per occhio dente per dente"; la coppia matura che per il loro anniversario decide di festeggiarlo tra le bianche case e i tramonti delle isole greche fingendosi amanti clandestini ( qualche decina di minuti straordinaria con la coppia Carina Lau e Tony Leung Ka Fai); i due adolescenti che si innamorano sui banchi di scuola a cui l'emozione e l'infatuazione fa spuntare le ali per volare ed infine l'amore in età avanzata con un uomo ultrasessantenne cui vengono organizzati incontri al buio  per sistemarlo per la vecchiaia.

mercoledì 21 maggio 2014

The Face Reader ( Han Jae-rim , 2013 )

Giudizio: 7/10

Siamo nel XV secolo nel corso della Dinastia Joseon,  Nae-kyung ,il rampollo di una nobile famiglia ormai decaduta per motivi politici vive in campagna coltivando il suo studio per la fisiognomica; il suo grande desiderio, e quello del giovane figlio, è di riottenere una riabilitazione che gli permetta di diventare funzionario; quando una avvenente cortigiana lo attira in città prendendolo come socio , l'uomo ben presto mostra le sue stupefacenti capacità nel saper guardare attraverso la faccia delle persone e scoprire il loro passato e il futuro.
Persino il Re viene colpito dalle sue doti e lo chiama a corte per cercare di scoprire una congiura che sta formandosi nell'ombra; se da un lato Nae-kyung ritrova la luminosa vita agiata di corte , dall'altro viene rapidamente risucchiato negli intrighi che si consumano nel palazzo reale.
Alla sua morte il Re affida le sorti del suo giovane figlio al Face Reader , sperando con ciò di metterlo a riparo dalle congiure che ben presto si appalesano: il nobile  e lealista Kim Jong-seo e il truce Principe Sooyang  si combattono il potere e il nostro eroe , che scopre nel volto di quest'ultimo i tratti lombrosiani del traditore , fedele alla richiesta del defunto monarca si mette al servizio del trono.

martedì 20 maggio 2014

Luxury Car / 江城夏日 ( Wang Chao / 王超 , 2006 )

Giudizio: 8/10

Nel 2006 a Cannes Wang Chao vinse il premio della sezione collaterale Un Certain Regard con Luxury Car terzo capitolo della sua trilogia d'esordio partita con The Orphan of Anyang e dedicata al racconto della emarginazione nella Cina che entra di diritto tra le grandi potenze economiche mondiali.
Come per tutti i suoi lavori, lo sguardo si posa sempre su personaggi ai margini, in lotta per la sopravvivenza ,sopraffatti da un sistema che stritola tutto ciò che incontra sulla sua strada.
In Luxury Car assistiamo alla storia di un vecchio insegnante di campagna che si reca a Wuhan alla ricerca del figlio di cui non ha più notizie da tempo, soprattutto per esaudire il desiderio della moglie malata da tempo di poter rivedere il ragazzo.
In città ad attenderlo c'è la giovane figlia che lavora come escort in un locale e che è legata al proprietario del bar , un uomo dal passato tutt'altro che limpido; nelle ricerche l'uomo viene aiutato con generosità da un poliziotto ormai prossimo alla pensione.

Bends / 過界 ( Flora Lau / 刘韵文 , 2013 )

Giudizio: 6/10

Le curve del titolo sono quelle che compie il fiume che funge da confine tra Hong Kong e Shenzhen: è infatti lungo questo singolare punto di frontiera tra due entità formalmente facenti parte dello stesso Paese , ma in realtà , anche grazie ad una particolare forma di amministrazione, divise molto più che da un braccio di fiume, che si svolge la storia e che sembra essere lo snodo narrativo di Bends.
A Shenzhen vive infatti Fai, sposato con una ragazza mainlander con la quale ha una figlia e in attesa di riceverne un secondo ( e sappiamo che per la legge del figlio unico ciò in Cina comporta una multa salata da pagare), ogni giorno si reca al di là del confine , ad Hong Kong , dove lavora come autista per Anna,  moglie di un ricco uomo d'affari.
Se Fai è tormentato dal problema di portare la moglie a partorire ad Hong Kong eludendo in questo modo le severi leggi cinesi, Anna scopre presto che il marito è scomparso, probabilmente inghiottito da qualche grosso problema finanziario che la lascia praticamente priva di denaro.

lunedì 19 maggio 2014

The Orphan of Anyang / 安阳婴儿 ( Wang Chao / 王超 , 2001 )

Giudizio: 8.5/10

Il paesaggio che fa da prologo al racconto è di quelli che restano impressi: provincia cinese, polverosa , livida e fredda, macerie di fabbriche in abbandono, strade percorse da auto e biciclette, carretti e taxi, una fotografia di quella Cina che viaggia ad un altro passo rispetto a quella delle metropoli che mostra tutta la sua opulenza e la sua tecnologia: un quadro che sembra richiamare alla mente quelli del primo Jia Zhangke o quelli magistralmente descritti da Wang Bing in West of the Tracks; una civiltà metropolitana che vive però marginalmente lo sviluppo, dove le fabbriche che chiudono non vengono rimpiazzate da nulla.
Dagang è un operaio che ha appena perso il lavoro, attraversa questi quadri di disfacimento post industriale con indolenza , quasi meccanicamente; al calare della sera trova difficoltà persino a mettere insieme due soldi per consumare una ciotola di noodles nei ristoranti da strada; in uno di questi trova un fagotto che contiene un marmocchio in fasce che reca con se un biglietto di accompagno in cui si chiede di prenere cura del bambino dietro compenso di una piccola cifra.

domenica 18 maggio 2014

Winter Vacation / 寒假 ( Li Hongqi / 李红旗 , 2010 )

Giudizio: 7/10

Vincitore a sorpresa nel 2010 del Pardo d'Oro al Festival di Locarno l'opera del cinese Li Hongqi, romanziere e poeta oltre che regista, è il più classico esempio, nel bene e nel male, del lavoro "da festival": se non fosse per la benemerita azione di qualche piattaforma  di film online, Winter Vacation sarebbe passato assolutamente inosservato al di fuori del circuito che sostiene i Festival in tutto il mondo, non avendo avuto alcuna commercializzazione, neppure di nicchia.
Il film, che appare sin da subito un lavoro molto particolare ed indubbiamente originale, necessita di una sorta di accettazione, che si si fa strada durante la visione, delle regole con cui il regista lo ha concepito: storia praticamente nulla, una serie di quadri statici, dialoghi scarni e molto scanditi, recitazione praticamente assente, un sottile umorismo da carpire spesso al volo o a volte semplicemente in ritardo.

giovedì 15 maggio 2014

Oltre le colline ( Cristian Mungiu , 2012 )

Giudizio: 6.5/10

Cristian Mungiu è considerato uno degli alfieri della Nouvelle Vague cinematografica romena, quella corrente formatasi a partire dalla caduta del comunismo e che ha ottenuto numerosi riconoscimenti in tutto il mondo: Mungiu tra questi autori è sicuramente il più premiato oltre che quello meglio inserito nei circuiti festivalieri europei.
Per il suo terzo lungometraggio (vincitore del premio come migliore sceneggiatura al Festival di Cannes, oltre al riconoscimento alle attrici) sceglie di ispirarsi ad un fatto di cronaca avvenuto alcuni anni prima in Moldova su cui costruisce un racconto che in maniera molto schematizzata potremmo definire un titanico scontro tra due irrazionalità: quella della religione e quella di un amore passionale ed ossessivo.
Le protagoniste sono due ragazze, cresciute assieme in un orfanotrofio, figlie di quel baratro che fu il periodo a cavallo tra la caduta di Ceausescu e i primi passi della fragile democrazia romena; uscite dall'istituto le loro strade si separano: una, Voichita, entra in un monastero ,  l'altra viene data in affidamanto ad una famiglia dalla quale ben presto fugge per andare a cercare fortuna in Germania.

The Wrath of Vajra / 金剛王 死亡救贖 ( Law Wing-Cheong / 羅永昌 , 2013 )

Giudizio: 5/10

Durante gli anni Trenta, poco prima dello scoppio della Guerra Mondiale, i giapponesi nel tentativo di soggiogare la Cina al loro ideale imperialistico si affidano alla ormai disciolta Setta dell'Ade , una congrega che si basa sul culto della morte, il cui Maestro è in carcere; la Setta negli anni precedenti ha rapito numerosi ragazzini cinesi con l'intento di creare dei killer implacabili grazie ad un addestramento "uccidi o muori": a questi divenuti ormai giovani forgiati alla lotta si affida per cercare di propagandare la fede nel culto della oscurità a tutta la popolazione; K-29 ha scelto però la luce della dottrina Shaolin e si presenta al Tempio della Setta con il solo intento di porre fine al forzato arruolamento e alle violenze perpetrate dagli adepti.
La sua sarà una battaglia per rinnegare anzitutto il suo passato e dovrà passare attraverso combattimenti in stile videogame, sempre più ardui.
A far da contorno anche un gruppo di prigionieri occidentali che una volta tanto stanno dalla parte del buono, desiderosi di sconfiggere il cattivo.

martedì 13 maggio 2014

Rough Play ( Shin Yeon-shick , 2013 )

Giudizio: 4.5/10

"An actor is an actor" è la traduzione letterale del lavoro diretto da Shin Yeon-shick , alla sua opera prima, che rimanda nel suo titolo internazionale a quel Rough Cut del 2008 che letteralmente si intitolava invece "A movie is a movie": non è un sequel , va detto subito, ma un film che vorrebbe in qualche modo completare una certa visione sul mondo del cinema.
Dietro questo guazzabuglio infernale di titoli c'è , come comune denominatore, la mano di Kim Ki-duk che è lo sceneggiatore di entrambi.
Ma se Rough Cut aveva una sua validità, questo Rough Play è non solo deludente ma assolutamente confuso e inconcludente.
Sin dall'inizio la dicotomia realtà-finzione che sembra macerare ( ma sarà vero?) molti protagonisti della scena cinematografica è ben messa in primo piano con una scena lunga che crea incroci tra realtà e finzione fin quasi a far perdere di vista i confini delle due dimensioni.

lunedì 12 maggio 2014

Blood and Ties ( Guk Dong-suk , 2013 )

Giudizio: 6.5/10

Per l'esordio alla direzione il  regista coreano Guk Dong-suk si ispira fortemente a quel Voice of Murderer di Park Jin-pyo di cui fu assistente alla regia, quasi una sorta di omaggio per un lavoro che tra quelli che che si basano su fatti di cronaca riguardanti rapimenti di minori è considerato uno dei più validi.
L'impianto del racconto infatti si poggia sul fatto di cronaca e nel contempo si presenta come una denuncia di quella famigerata legge che prevede la prescrizione dopo quindici anni per i reati di omicidio.
Da-eun è una giovane aspirante reporter che vive col padre Son-man che invece è occupato in umili lavori e che vede nella ragazza una sua rivincita personale verso la vita.
La giovane e il padre sono uniti da un legame fortissimo, quasi una adorazione vicendevole, motivo per cui quando la ragazza, durante la visione di un film che racconta la storia di un tragico episodio di cronaca in cui un bambino fu rapito ed ucciso e che si chiude con un documento audio originale con la voce del rapitore, viene colta da un drammatico stupore nell'udire una similitudine stupefacente con la voce e con alcuni modi di dire del padre.

venerdì 9 maggio 2014

The Devil's Path ( Shiraishi Kazuya , 2013)

Giudizio: 6/10

Il Diavolo secondo il regista giapponese Shiraishi Kazuya, qui alla sua seconda opera, alberga nel profondo dell'animo umano, pronto a dare prova di sè con innegabile forza e nelle forme più variegate.
Il male è il killer che, condannato a morte, decide di raccontare al cronista altri omicidi passati impuniti; il male è l'immobiliarista senza scrupoli pronto a fare fuori chiunque , grazie all'opera del killer fuoriuscito della yakuza, pur di incassare terreni, proprietà immobiliari ed assicurazioni; il male risiede anche nel cronista che , attonito per tutto il film, abbandona al suo destino la giovane moglie e la madre demente.
Il male alberga anche nei congiunti delle vittime, spesso complici delle truffe assassine  per ripagare debiti inestinguibili.
The Devil's Path in effetti è un bel concentrato di malvagità che si estrinseca in omicidi brutali, tradimenti, stupri, torture e violenze varie, spesso senza alcun freno, al punto che diversi momenti del film risultano difficili da digerire per la loro crudezza e cattiveria.

giovedì 8 maggio 2014

Golden Chickensss / 金雞SSS ( Matt Chow Hoi-Kwong / 鄒凱光 , 2014 )

Giudizio: 7/10

Sono trascorsi 12 anni da quando nel breve volgere di dodici mesi Samson Chiu portò sullo schermo le avventure di Kam, prostituta dall'età di 16 anni che attraverso il suo racconto personale ci aveva mostrato più di due decenni della vita di Hong Kong a cavallo dei due episodi che maggiormente ne segnarono la storia: l'handover del 1996 e la drammatica epidemia della SARS del 2003.
Dopo dodici anni passa di mano la regia ( qui è Matt Chow a dirigere) ma Kam è più che mai sulla cresta dell'onda , ormai boobie milf che gestisce un giro di ragazze squillo con fare molto professionale.
Tutta la prima parte del film è una descrizione della nuova frontiera del sesso made in Hong Kong fortemente influenzata dalla tumultuosa modifica di usanze e di costumi: ora le ragazze si prenotano via WhatsApp, Kam gestisce il giro divincolandosi tra svariati smartphone sempre a portata di mano, i modelli occidentali di seduzione sembrano farsi sempre più strada.

mercoledì 7 maggio 2014

Hardcore Comedy / 重口味 ( Henri Wong Chi-Hang , Chong Siu-Wing , Lo Yiu Fai / 黄智亨,庄少荣,罗耀辉 , 2013 )

Giudizio: 6/10

Il titolo internazionale inganna: Hardcore Comedy è un film tripartito, tre segmenti diretti da registi diversi che si intersecano fugacemente lungo le strade di Kowloon, nel quale solo il primo episodio giustifica il titolo, inserendosi in quel solco lasciato da Pang Ho Cheung con Vulgaria che si ispira al classico Cat III HKese.
Shocking Wet Dreams infatti narra di due ragazzotti che vivono in un appartamento all'interno di un bordello con un conturbante via vai di signorine piacenti e procaci che mettono alla dura prova l'autocontrollo dei due.
Tutta la storia è giocata sul rincorrersi di realtà e fantasie erotiche pecoreccie , con l'inevitabile parentesi sentimentale, in una atmosfera conturbante e volgare in cui c'è discreto sfoggio di tette, culi, strani metodi di masturbazione,schizzi di sperma e trovate simili alleggerita da una buona dose di demenzialità. In alcuni momenti si ride di gusto inseguendo le battute becere e allusive e l'omaggio al Cat III è fin troppo evidente; che poi sia ben riuscito è altro discorso.

martedì 6 maggio 2014

Sacro GRA ( Gianfranco Rosi , 2013 )

Giudizio: 4.5/10

Immaginare il Grande Raccordo Anulare come un fiume che scorre tra storie di vita quotidiana e porta con sè piccoli racconti di personaggi anonimi? Era questo il primum movens del film-documentario (?) di Gianfranco Rosi vincitore del Leone d'oro a Venezia? Voleva essere un film mascherato da documentario o la solita analisi sociologica (quasi sempre stucchevole) sugli abitanti della città eterna? Voleva essere invece un documentario su una delle entità più odiate dai romani, quell'anello di cemento, autentica trappola ribollente di ferraglia stanziale?
E soprattutto cosa ci avranno visto mai i giurati di così grande da insignirlo del massimo riconoscimento al termine del Festival veneziano?
Lungi dallo stimolare riflessioni e pensieri Sacro GRA lascia solo una serie (piuttosto fastidiosa tra l'altro) di interrogativi ai quali pare arduo dare una risposta.
Il taglio da documentarista che indubbiamente Rosi possiede e che si appalesa con alcune inquadrature ed immagini interessanti, non salva il film: spesso quello che emerge è la noia , oltre alla sensazione di  assistere ad una maldestra messa in scena, nella quale non c'è nulla di vero, come invece il documentario per definizione dovrebbe avere.

lunedì 5 maggio 2014

The Weight ( Jeon Kyu-hwan , 2012 )

Giudizio: 8/10

Jung è gobbo, malato di tubercolosi e tormentato da una grave forma di artrite, lavora in una morgue dove ricompone cadaveri, li ripulisce, li trucca e li prepara per la bara; svolge il suo lavoro con meticolosità e passione e vive tutta la sua vita all'interno della camera mortuaria.
L'inizio del film dove vediamo scorrere immagini solari di spiagge e di città in festa è un lavoro di sottrazione: " Questo non è il mondo in cui lui vive" recita la didascalia al termine della breve introduzione; ben presto ce ne rendiamo conto; la vita nella morgue scorre tra realtà e fantasie malate su un piano in cui è difficile capire dove finisce l'una e comincia l'altra. 
I morti hanno la loro breve storia, i visitatori sembrano uscire a loro volta da un incubo o dal più strambo dei sogni, la sala settoria diventa una sala da ballo in cui i corpi nudi dei cadaveri si animano nella danza.
Unico legame di Jung è la sorellastra, ex fratellastro, ora transgender a tutti gli effetti che aspetta solo di recidere quello che ha tra le gambe per liberarsi definitivamente dal corpo maschile che odia : solo per lei sembra provare qualcosa che sia simile ad un sentimento d'amore, dopo che la sua esistenza è stata solo orfanotrofio e sfruttamento, nascosto al mondo per il suo aspetto.

domenica 4 maggio 2014

Golden Chicken 2 / 金雞2 ( Samson Chiu Leung Chun / 赵良骏 , 2003 )

Giudizio: 7/10

Nel 2046 (cinquanta anni dall'handover e anno che nella cinematografia HKese ritorna spesso a richiamare il lavoro di Wong Kar Wai, quasi sempre in tono ironico) la gallinella Kum mantiene un volto da giovinetta grazie alle mirabilie della chirurgia plastica , anche se il corpo si piega spesso sotto il peso degli anni e dei reumatismi; stavolta il pretesto per le sue memorie lo da un giovanotto che ha deciso di perdere la memoria grazie a delle miracolose pillole per curare la delusione d'amore.
Kum invece vuole conservare la memoria di una epoca lontana ed è questo il filo conduttore anche del secondo capitolo di Golden Chicken, motivo per cui con il racconto ritorna a quel 2003 che per Hong Kong fu un anno drammatico: infatti tutta la prima parte è il racconto, attraverso le gesta della protagonista, della tragica epidemia di SARS che colpì la città seminando morte e modificando drasticamente le abitudini di vita della popolazione; poi il racconto torna agli anni ottanta, all'amore giovanile che dopo vent'anni si ripresenta a lei, alla sua attività di escort vissuta sempre con grande umanità verso i suoi clienti.
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