lunedì 29 dicembre 2014

The Silence ( Baran bo Odar , 2010 )

Giudizio: 7.5/10

E' un film tosto The Silence, opera seconda di Baran bo Oder; lo è perchè fuori da ogni intento di facile presa tratta il tema della pedofilia senza esecrazione ostentata e facile, senza pietismo da quattro soldi e soprattutto senza ipocrisia.
Non che il film sia asettico verso la tematica, tutt'altro, ma si costruisce fotogramma dopo fotogramma con la ferma decisione di lasciarsi alle spalle le ovvietà e le emozioni forcaiole.
Un delitto atroce avvenuto 23 anni prima, in cui una adolescente viene brutalmente violentata e assassinata rimasto senza colpevole inseguendo inutilmente una pallida scia lasciata da una automobile rossa, si ripete con angoscianti concidenze negli stessi luoghi della provincia tedesca.
Noi sappiamo da subito chi sono l'assassino e il suo complice, quest'ultimo dopo 23 anni felicemente sposato con prole, scopriamo invece lentamente nel film, grazie a lunghi flash back come i due si siano ritrovati accomunati dalla insana attrazione per le ragazzine consumata con la visione di film pedopornografici in rigoroso formato super8.

sabato 27 dicembre 2014

In Bloom ( Nana Ekvtimishvili , Simon Gross , 2013 )

Giudizio: 7/10

Il muro di Berlino è caduto da poco e l'impero sovietico è ormai frantumato in mille pezzi; anche nella Georgia, che fra tutte le Repubbliche ex sovietiche appariva come quella più pronta alla democrazia e alla libertà, lo sfacelo dell'impero sovietico ha portato guerre e sconvolgimenti sociali.
Siamo nel 1992 a Tbilisi, per le strade si combatte una guerra tra poveri per il pane, gli orfani del comunismo si ritrovano in un paese dove sembra regnare la delinquenza e le usanze arcaiche feudali, i ragazzini si atteggiano a piccoli boss e girano con coltelli e pistole, le famiglie sono soverchiate dai problemi economici e dai sussulti sociali.
In questo contesto si muove la storia di Eka e Natia, due ragazzine amiche per la pelle, che si affacciano alla vita così come il Paese si avvia lentamente a camminare da solo: due famiglie in cui manca la serenità, quella di Eka è priva del padre, in galera, quella di Natia è oppressa da un padre violento e ubriacone.

mercoledì 24 dicembre 2014

Temporary Family / 失戀急讓 ( Cheuk Wan-Chi / 卓韻芝 , 2014 )

Giudizio: 7/10

In un epoca di grande incertezza in cui tutto sembra aleatorio e fragile anche nella ricca Hong Kong il bene rifugio è la casa: una specie di ossessione che attanaglia gli HKesi alla ricerca di una sicurezza venuta meno negli ultimi anni, vuoi per problemi sociali e politici, vuoi per tempeste economiche che hanno investito l'Asia con la forza di uno tsunami.
E dove c'è un mercato florido, spasmodico, dominato dall'irrazionalità ci sono gli immancabili speculatori, in questo casi gli agenti immobiliari pronti come locuste a divorare i clienti per accaparrarsi le provvigioni delle transazioni.
E' in questo contesto che si sviluppa Temporary Family, una commedia quasi classica che ha il pregio di affrontare l'argomento scottante con leggerezza e con la giuste dose di disincanto e di ironia come impone il genere.
Lung è un agente immobiliare a cui la fidanzata ha dato un anno di tempo per comprare una casa adeguata affinchè possano sposarsi, ovviamente fuori dalla sua portata, e quindi affamato di soldi, Charlotte è una fresca divorziata che ancora spera di riavere con sè il marito, Hak è la figliastra di Leung lasciatagli in eredità dalla moglie dopo il divorzio, Very è un giovane mainlander che lavora con Lung , figlio di un riccone che vuole dimostrare al padre di essere capace di farsi una vita sua in stile HKese e intanto gira con potente e lussuose auto: un quartetto in cerca di qualcosa nella Hong Kong del terzo millennio, e cosa di meglio per fare soldi che gettarsi nella speculazione immobiliare?

martedì 23 dicembre 2014

Overheard 3 / 竊聽風雲3 ( Alan Mak / 麥兆輝 , Felix Chong / 莊文強 , 2014 )

Giudizio: 7/10

Gli unici esili fili che tengono insieme questa atipica trilogia, oltre ai registi Alan Mak e Felix Chong, sono il tema della malavita finanziaria e la presenza, rassicurante a dire il vero, del trio di attori protagonisti.
Overherad non è infatti una classica saga con una base narrativa comune, è piuttosto un racconto sfaccettato e in vari capitoli indipendenti di quel salto di livello che la malavita ha ormai in tutto il mondo messo in atto: basta quindi coi boss di quartiere che comandano sulla strada e nei fumosi locali notturni, quasi un retaggio pittoresco della vecchia malavita organizzata coagulata intorno alle Triadi, e spazio ai boss in colletto bianco e ai luminosi uffici nei grattacieli di cristallo, proprio nel cuore della finanza HKese.
Overheard ha indubbiamente contribuito in maniera decisiva alla creazione di questo nuovo sottogenere, nel solco del quale abbiamo anche assistito all'affollarsi di svariati altri lavori, quasi sempre a dir poco deludenti e anche in questo terzo capitolo sembra voler rimanere fedele alle sue caratteristiche.

lunedì 22 dicembre 2014

The Railway ( Aleksei Fedorchenko , 2007 )

Giudizio: 8/10

In una piccola città ai margini della grande steppa siberiana due prodi personaggi mettono a punto un assurdo piano per risolvere i problemi della scuola di cui uno è preside e per affacciarsi al magico e misterioso mondo sconfinato della steppa con il suo bambino l'altro: rubare la gloriosa locomotiva a vapore guidata dal pioniere russo ferroviere che fa bella vista come monumento storico nel centro del paese e avventurarsi sulla vecchia linea ferrata che attraversa la Siberia, ormai dismessa , ma che un tempo era l'orgoglio di tutti i piccoli villaggi che attraversava, l'orgoglio di un paese in cui la forza della passione e del romanticismo permeava ogni cosa; trasformarsi in nostalgici dei vecchi carovanieri che portavano merce da vendere lungo il viaggio, scambiando il carbone furtivamente sottratto alla grande miniera a cielo aperto con tutto quanto possa servire per comprare materiale per la scuola.
Il topos più cinematografico che esista, quello del viaggio, è l'anima del secondo lavoro di Aleksei Fedorchenko: un on the road a bordo di un mostro di ferraglia sbuffante vapore che si fa strada tra le erbacce della vecchia linea in disuso con alla guida un veterano macchinista e con un piccolo drappello di folli e visionari avventurieri;a bordo della macchina a vapore c'è anche spazio per lo spirito della madre del piccolo che abbandonò lui e il padre e che quest'ultimo in un testardo e patetico tentativo di tenerezza e di amore cerca di ricordare al figlio nelle vesti di una eroina senza paura  pur di nascondere il suo fallimento.

sabato 20 dicembre 2014

A Hard Day ( Kim Seong-hoon , 2014 )

Giudizio: 8/10

Presentato a Cannes nella sezione Quinzaine des Realisateurs, ricevendo buoni giudizi, A Hard Day è risultato in Corea uno dei film di maggior successo al botteghino, oltre a ricevere importanti riconoscimenti in svariate rassegne cinematografiche compreso il Blue Dragon Film Award.
L'opera seconda del regista Kim Seong-hoon è in effetti film che mostra numerosi pregi, rilancia in maniera prepotente il thriller movie coreano che di recente aveva intrapreso derive più spettacolari che sostanziali e regala momenti di autentica suspance ben sostenuto da una storia ad incastri efficace.
Per il detective della squadra omicidi Go è una notte di quelle da non dimenticare: dapprima la notifica del divorzio, poi il funerale della madre, quindi una improvvisa indagine interna che scopre loschi traffici di denaro nella sua squadra che gli impongono un frettoloso ritorno in centrale e per finire l'incidente d'auto nel quale investe ed uccide un uomo. Per non soccombere ulteriormente il detective decide di disfarsi del cadavere dell'uomo e una volta passata la nottata, lungi dall'avere sistemato le cose , si renderà conto che quello è stato solo il prologo di una serie di eventi drammatici che metteranno a repentaglio non solo la sua posizione lavorativa , ma anche la vita.

giovedì 18 dicembre 2014

Oltre il Guado [aka Across the River] ( Lorenzo Bianchini , 2013 )

Giudizio: 8/10

Con al suo attivo ormai tre cortometraggi e quattro lungometraggi, Lorenzo Bianchini può degnamente essere considerato uno dei cineasti più validi all'interno del panorama desolante del Cinema italiano e sicuramente il miglior regista di horror movie.
E siccome è bravo e preparato ma fieramente indipendente, seguendo la legge imperante nel nostro paese che emargina chi non si adegua a certe regole, spazio per lui nei circuiti ufficiali non ce n'è, nonostante le ripetute prove offerte a confermare le sue indubbie capacità.
Dopo aver prodotto da solo, o con il piccolo ausilio di qualche benemerito ente friulano, tutti i suoi precedenti lavori, con Oltre il Guado qualcosa sembra muoversi ed i riconoscimenti per la sua ultima opera non sono tardati da arrivare, seppur relegati in rassegne cinematografiche minori.
Ispirandosi alla scuola horror italiana fatta di grandi artigiani appassionati Bianchini anche in Oltre il Guado conserva quella sua purezza formale che è il suo pregio più grande e che gli consente di girare opere dal grande impatto visivo con mezzi limitati in cui le atmosfere, imprescindibilmente legate al suo esser friulano, colpiscono in maniera indelebile.

martedì 16 dicembre 2014

Old Boys : The Way of the Dragon / 老男孩猛龙过江 ( Xiao Yang / 肖央 , Wang Xiaoli / 王太利 , 2014 )

Giudizio: 7.5/10

Oltre a risultare un notevole successo commerciale in Cina, Old Boys : The Way of the Dragon regala anche la piacevole sorpresa di essere uno dei lavori più interessanti della seconda metà dell'anno in corso nel campo delle commedie.
Basandosi su un canovaccio ormai classico, il film è uno dei tanti derivati dal filone " Saranno Famosi", in cui ci sono sogni da inseguire e aspirazioni da realizzare: peccato che in Old Boys i sogni non si realizzino e le aspirazioni si scontrino in maniera fragorosa contro una realtà quotidiana stridente e lontana dalle luci del successo.
I Chopstick Brothers, i registi del film oltre che interpreti, sono un duo musicale che sogna il grande successo sin dai tempi della scuola; dopo un periodo iniziale di grandi aspettative il duo si scioglie per causa di una ragazza che si insinua nella coppia.
I due prendono strade diverse, relegando la loro passione musicale a squallide performance da bar di quarto ordine fino a quando qualcuno non cerca la miracolosa riunificazione per inviarli ad un talent show in America.

venerdì 12 dicembre 2014

Z Storm / Z風暴 ( David Lam Tak-Luk / 林德祿 , 2014 )

Giudizio: 4.5/10

C'era una volta l'action-crime-thriller movie all'HKese che pulsava di vite distrutte, di infiltrati e di doppiogiochisti, di poliziotti dalle mani unte e trasandati tristemente seduti ai banchetti degli street food, di delinquenti che avevano,a volte , nel più remoto angolo della sporca anima quel rigurgito trattenuto e pronto ad esplodere, di melodramma sincero, di storie di amicizia e di uomini veri e tosti con qualche apparizione femminile sempre funzionale al machismo tenero ed imperante; da qualche anno a questa parte, complice una identità sempre più traballante e sempre più legata al ruolo di capitale finanziaria dell'oriente rampante, quel genere si è trasformato in una parata di finanzieri senza scrupoli, poliziotti corrotti che hanno venduta l'anima al diavolo per trenta monete, delinquenti in colletto bianco, tecnologie mirabolanti, truffe che viaggiano alla velocità di un click sulla tastiera del computer: Overheard , giunto ormai al terzo capitolo è forse il capostipite di questo nuovo sottogenere che aspira a diventare genere a tutti gli effetti; sta di fatto che la nostalgia per quei lavori meno patinati, più sanguigni , più veri, direi quasi più artigianali comincia a montare prepotentemente.

giovedì 11 dicembre 2014

Miss Violence ( Alexandros Avranas , 2013 )

Giudizio: 7/10

Sarà la profonda crisi che ha colpito la Grecia, temibile esempio di sfascio economico inseguendo un ritmo europeo insostenibile, fino ad avvelenare la vita dei nostri cugini ellenici, ma il Cinema di quel paese si contraddistingue ormai da qualche anno come uno dei più lucidamente duri e spietati del panorama europeo; mentre dai Balcani giungono storie tutte più o meno legate a doppio filo al dramma della guerra che vi ha imperversato per anni, i cineasti greci rivolgono lo sguardo su quella che una volta era la classe dominante e portante del paese, quella borghesia che per tanti anni è stata il perno di un regime autoritario e che ora la crisi economica ha messo in ginocchio.
Miss Violence, film ricco di riconoscimenti elargiti dalla Mostra del Cinema di Venezia nel 2013, è lavoro che sembra essere stato ideato per fare da contraltare a quel Kynodontas di Lanthimos che tanto colpì cinque anni fa per la sua lucida e fredda spietatezza.
A ben guardare però Miss Violence ha in comune col lavoro di Lanthimos solo l'ambientazione quasi claustrofobica famigliare: i temi e la resa del film sono nettamente diversi e anche la cifra stilistica si pone su un piano diverso.

sabato 6 dicembre 2014

The Four 3 / 四大名捕3 ( Gordon Chan / 陈嘉上 , Janet Chun / 秦小珍 , 2014 )

Giudizio: 5/10

Finalmente siamo giunti al capolinea: con il terzo episodio dall'inequivocabile sottotitolo The Last Battle, la saga cinematografica The Four, ispirata alla serie di novelle di Woon Swee Oan, arriva al suo epilogo.
Il film diretto da Gordon Chan e Janet Chun, molto più fantasy che wuxia, aveva già tutto apparecchiato con il finale del precedente: la battaglia decisiva era inevitabile ed attesa, motivo per cui tutto questo terzo episodio è un lento avvicinarsi, con sprazzi di spettacolarità ad uso e consumo 3D, allo scontro finale che sistemerà tutto.
Con la fine del secondo capitolo, infatti, delle profonde crepe si aprono nel ristretto gruppo della Divine Constabulary a causa di sorprendenti rivelazioni sul passato: in particolare Emotionless, scoperto che uno dei compagni partecipò per conto dell'imperatore al massacro della sua famiglia, lascia il gruppo all'interno del quale piccoli sospetti e divergenze si fanno strada.

martedì 2 dicembre 2014

Breakup Buddies / 心花路放 ( Ning Hao / 宁浩 , 2014 )

Giudizio: 7/10

L'obiettivo principale Ning Hao lo ha raggiunto col suo ultimo lavoro: botteghini sbancati in patria e clamorosi incassi anche in America dove il film è uscito in un numero limitato di sale che ne hanno comunque decretato il successo commerciale.
Breakup Buddies è infatti un tipico film per fare cassa, senza con ciò voler intendere una qualità scadente, ma è indubbio che l'esperienza di No Man's Land ha insegnato molte cose all'ex ragazzo prodigio del cinema cinese: quattro anni di lotte improbe con la censura, tagli ed elaborazioni hanno impedito al regista di far vedere la luce al suo lavoro nei tempi stabiliti.
Ecco quindi che con quest'ultima pellicola Ning Hao va sul sicuro: film commerciale, facilmente fruibile e digeribile dalla censura, commedia romantica che sempre più sta diventando il genere di punta nella cinematografia cinese e nei gusti del pubblico.
Che poi Breakup Buddies sia film comunque da vedere e divertente è altro discorso: chi ha visto il tribolato precedente lavoro stenterà a riconoscervi la mano del regista, ma tutti debbono mangiare e quindi anche il buon Ning Hao è passato a riscuotere , forte della sua fama e dei successi passati.
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