domenica 29 giugno 2014

Mr & Mrs Player / 烂滚夫斗烂滚妻 ( Wong Jing / 王晶 , 2013 )

Giudizio: 5.5/10

Se c'è un genere cinematografico che nella Hong Kong odierna continua a sfornare lavori, legati principalmente alla iperattività del suo regista più conosciuto, è quello della commedia a tinte demenziali, con venature di volgarità soft e di esplicite situazioni sessuali al limite del Cat III: in questo settore Wong Jing domina incontrastato, o quasi, da svariati anni, forte anche di una certa autoreferenzialità che emerge da quasi tutti i suoi lavori; d'altronde la produzione del discusso regista è talmente vasta che citare se stessi diventa quasi inevitabile, soprattutto quando ci si mantiene all'interno di quel genere cinematografico.
Mr & Mrs Player non viene meno alle aspettative: film leggero, con brio e un certo ritmo, fortemente giocato sulle battute allusive e sulle atmosfere ridanciane.
La storia, semplicissima, racconta di Carson, viveur impenitente quasi sessuomane che cade nella rete di Chi-Ling , che altro non è che il suo alter ego al femminile: tra i due sembra esserci qualcosa di più della classica attrazione di una notte e via e la ragazza lancia la sua sfida al poveraccio: 100 giorni di vita assieme senza sesso , dopo di che lei potrà fidarsi di lui.
Come dice Carson "siamo uomini e dobbiamo vincere" e quindi accetta la sfida infernale.

venerdì 27 giugno 2014

Iceman / 冰封俠: 重生之门 ( Law Wing-cheung / 罗永昌 , 2014 )

Giudizio: 7/10

Sempre più impegnata a mantenere una sua identità storica e culturale che possa sposarsi con il soverchiante potere economico della Cina continentale, la cinematografia di Hong Kong rincorre stili, tematiche ed atmosfere dell'epoca d'oro, spesso rifugiandosi nel classico remake: il regista di scuola Milkway, già assistente di Johnnie To, Law Wing-cheung, rispolvera The Iceman Cometh di Clarence Fok, lavoro dei tardi anni 80, per riproporre in un audace tentativo di sintesi, tutto ciò che il cinema Hkese è stato capace di offrire , in termini spesso magnifici, negli anni 80-90.
The Iceman è film ardimentoso in questo perchè accanto all'action movie c'è l'epica storica, la fratellanza, la commedia con venature persino demenziali e lascia intendere da subito, fin dai primi fotogrammi che ci troviamo in un ambito in cui vige una certa anarchia narrativa e di stili.
Nella Hong Kong di oggi , infatti, ritroviamo le mummie congelate di tre ufficiali della Guardia Imperiale di epoca Ming rimasti travolti da una valanga ed ibernati; qualcosa e qualcuno li ha portati fino ad oggi e si può bene immaginare il risultato di tutto ciò.

domenica 22 giugno 2014

A Time in Quchi / 暑假作業 ( Chang Tso-chi / 張作驥 , 2013 )

Giudizio: 6.5/10

Lo stile richiama decisamente alla mente quello di Hou Hsiao-hsien, e non potrebbe essere diversamente visto che il regista di questo A Time in Quchi è stato a lungo collaboratore del Maestro taiwanese; le tematiche invece sono pienamente coerenti con una larga fetta del cinema di Taiwan frequentemente rivolto a tematiche giovanili: insomma Chang Tso-chi non brilla certo in originalità, ma comunque riesce a mettere in piedi un lavoro che presenta diversi lati positivi.
La storia vede protagonista un ragazzino che finita la scuola viene portato, in compagnia della sorellina, presso la casa del nonno, i genitori sono prossimi al divorzio e , naturalmente, troppo impegnati col lavoro per occuparsi della prole.
Lasciare Taipei per approdare nella campagna tranquilla dove trionfa il silenzio e la natura è per il ragazzino un colpo duro: come tutti gli adolescenti del mondo il suo unico legame morboso è col tablet e con l'iPhone , in una sorta di isolamento tecnologico che però il nonno sin da subito è intenzionato a frantumare; l'uomo infatti incarna la tradizione, il rispetto delle regole, la vita sana ed è ben intenzionato ad inculcarla anche al ragazzino. 

mercoledì 18 giugno 2014

No Man's Land ( Danis Tanovic , 2001 )

Giudizio: 8/10

La terra di nessuno è quello spazio che si interpone tra le linee nemiche e dove il destino ha dato appuntamento ai protagonisti di questa storia, una delle tante, sicuramente la più famosa e premiata, che sgorgano dal conflitto serbo-bosniaco: opera prima di Danis Tanovic che darà il via ad una apprezzatissima carriera cinematografica che fa di lui il regista di punta della nuova generazione di cineasti nati dell'esplosione politica della ex-Jugoslavia.
Una trincea nella terra di nessuno nella quale si ritrovano Ciki e Cera bosniaci e Nino serbo, i primi due unici superstiti di una pattuglia sterminata dai nemici, il terzo finito lì con un commilitone in una missione di esplorazione.
Cera a dire il vero sembrava morto anche lui tanto che i serbi lo depongono , come estremo "regalo", su una di quelle mine balzanti: una volta ripresa conoscenza non potrà muoversi per non saltare in aria.

lunedì 16 giugno 2014

Ace Attorney ( Miike Takashi , 2012 )

Giudizio: 6/10

Chi scrive non è appassionato di videogiochi, quindi è completamente all'oscuro di quello cui Miike Takashi si ispira per la realizzazione di questo film, evenienza tutto sommato favorevole per potere valutare il lavoro del regista giapponese, altrimenti  troppo condizionato sarebbe il giudizio dall'inevitabile paragone con la fonte ispirativa.
Una cosa è certa: Miike continua imperterrito il suo lavoro di rivisatazione che spazia dai manga agli yakuza movie, dal film truculento e violento fino, con questo Ace Attorney, ai videogiochi.
E' ormai una sorta di missione artistica quella di Miike finalizzata a trovare in altre forme espressiva lo spunto per i suoi racconti.
Ace Attorney è un lavoro in cui la mano del regista si nota forse meno, muovendosi nelle sabbie mobili del thriller più classico a forte ambientazione processuale: nella sua struttura insomma un lavoro abbastanza convenzionale dove però il regista ce la mette tutta per lasciare la sua firma inconfondibile.

sabato 14 giugno 2014

Yellow Elephant ( Hiroki Ryuichi , 2013 )

Giudizio: 6/10

Muko e Tsuma formano una coppia felice, affiatata che vive in un piccolo villaggio non lontano dal mare: il primo è un scrittore alle prime armi che cerca nell'atmosfera bucolica l'ispirazione , lavorando nel frattempo con grande passione e umanità nell'ospedale per anziani; lei ha sfidato la famiglia che era contraria al matrimonio e possiede il dono soprannaturale di comunicare con animali e piante.
Una atmosfera quasi New Age, verrebbe da dire, con i due che assaporano i pomodori che coltivano, vivono in grande tranquillità e armonia non solo tra di loro ma anche con il vicinato.
Sotto questa coltre rassicurante che emana calore umano però covano episodi del passato che riemergono e che hanno segnato le loro vite, traumi non risolti, piccoli segreti , cose non dette: all'improvviso si scopre che conoscono uno dell'altro molte meno cose di quanto pensassero, il difetto di comunicazione pare chiaro; oltre tutto Muko oltre a scrivere la bozza del suo nuovo romanzo tiene un diario segreto che Tsuma scoprirà e che diverrà un tramite con il quale comunicare tra di loro una volta giunti al punto di empasse in cui lei sa che lui sa che lei sa.

venerdì 13 giugno 2014

That Demon within / 魔警 ( Dante Lam / 林超贤 , 2014 )

Giudizio: 7.5/10

Dante Lam è una certezza, una delle non numerose che abitano il panorama cinematografico mondiale: siano essi thriller un po' sghembi come Stool Pigeon o action movie fracassoni come The Viral Factor il risultato è sempre un prodotto di come minimo buona qualità, che dimostra come il regista sia un rarissimo esempio di memoria storica dell'action movie di Hong Kong.
Il suo ultimo lavoro, That Demon within, arriva dopo il picchiaduro The Unbeatable e non solo sembra voler essere una fusione dei generi che si trovano agli antipodi uno con l'altro (il thriller psicologico e l'action movie) ma riesce anche ad arricchirlo con tinte quasi hitchcockiane, creando un film dove ci sono sì scazzottate, crudeltà e durezza variegate, auto che sfrecciano e che esplodono e sparatorie da far west metropolitano, ma anche una profonda e riuscita indagine psicologica frutto di un lavoro di analisi della mente umana e delle sue alterazioni dissociative.

giovedì 12 giugno 2014

Coming Home / 归来 ( Zhang Yimou / 张艺谋 , 2014 )

Giudizio: 7.5/10

Hanno scelto la prestigiosa e alquanto rassicurante platea di Cannes per riformare uno dei binomi più famosi che è stato per tanti anni l’emblema del Cinema cinese  : Zhang Yimou e la sua musa Gong Li dopo nove anni tornano a lavorare insieme e già questo è sufficiente per creare pathos intorno a Coming Home, ultima fatica del regista cinese, lavoro intorno al quale si è scritto di tutto in fase di giudizio artistico.
Molte delle critiche che vengono rivolte a Zhang riguardano il suo eccessivo allontanamento dalle tematiche che impregnavano i suoi film fino ad un decennio fa e il suo ammorbidimento rispetto al potere politico, una sorta di abiura in favore di tematiche meno impegnative; osservazione che lascia il tempo che trova perché il tempo, appunto , passa, il mondo intorno a noi cambia e rimanere aprioristicamente ingessati nelle proprie idee artistiche  non ha più alcun senso: è vero Zhang probabilmente è pacificato con il potere forte del suo paese, ma non per questo il giudizio sui suoi film deve essere condizionato.

Tale premessa si rende necessaria perché Coming Home è film che si presta facilmente alla trappola ideologica e , come aveva fatto con il meno convincente Under The Hawthorne Tree, il regista cinese parte da una precisa localizzazione storica per poi inserirvi una storia personale che inevitabilmente coi fatti accaduti in quegli anni entra in collisione.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

martedì 10 giugno 2014

My Dog Killer [aka Moj Pes Killer ] ( Mira Fornay , 2013 )

Giudizio: 6/10

Presentato al Festival di Rotterdam dove ha ricevuto importanti riconoscimenti, My Dog Killer della regista slovacca Mira Fornay è il racconto sviluppato sull'arco di una giornata di un giovane, Marek, solitario, taciturno quasi apatico che vive con il padre in campagna  e che la madre lo ha abbandonato anni prima che colma il suo vuoto esistenziale frequentando una masnada di naziskin con neppure troppo convincimento; unico slancio affettivo il ragazzo lo riserva al suo cane Killer , un bel pitbull che addestra in maniera puntuale all'attacco e alla difesa.
Il padre per conservare la vigna è costretto a vendere una catapecchia che usa come alloggio e per fare ciò gli occorre anche la firma della moglie; Marek sarà costretto ad incontrare la madre dopo tanti anni e scoprirà che ha un fratello di 8 anni nato da una relazione della donna con un uomo di etnia Rom.
La giornata che ci viene raccontata è uno snodo cruciale nella vita del ragazzo, che porterà a conseguenze drammatiche, sebbene il finale sembra voglia farci apparire il tutto come una giornata normale, scelta minimalista della regista che in questo si mantiene coerente col resto del racconto.

sabato 7 giugno 2014

The Chef, the Actor, the Scoundrel / 厨子‧戏子‧痞子 ( Guan Hu / 管虎 , 2013 )

Giudizio: 8/10

Seconda Guerra Sino-Giapponese, Pechino è in ginocchio devastata da una epidemia di colera indotta dai giapponesi con le armi batteriologiche che però ora è sfuggita di mano seminando morte tra la popolazione ma anche tra i militari delle forze di occupazione; per le strade della città gira solitario un curioso bandito che ferma un convoglio a cavallo , rapisce i passeggeri, giapponesi e si rifugia in un ristorante gestito da un cuoco filo giapponese e sua moglie sordomuta e in cui vive come ospite un attore dell'Opera di Pechino.
Tra i quattro c'è totale disaccordo su cosa fare dei rapiti, fino a quando si scopre che fanno parte di una squadra di scienziati addetta alla fabbricazione di un vaccino che contrasti la malattia.
Ma dopo mezzora circa di film il colpo di scena: i quattro non sono altro che microbiologi cinesi inviati per carpire i segreti giapponesi riguardo al vaccino.
Non è uno spoiler, perchè ben presto, come detto, si scopre che quello cui stiamo assistendo non è altro che una commedia delle parti messa in piedi con grande efficienza e che per tutto il film procede di pari passo alla realtà.

giovedì 5 giugno 2014

Day and Night / 日日夜夜 ( Wang Chao / 王超 , 2004 )

Giudizio: 7.5

Capitolo di mezzo della informale trilogia d'esordio di Wang Chao, Day and Night è ambientato, al contrario degli altri due , in un contesto rurale e di provincia: la fredda e polverosa provincia del nord, mai citata, ma chiaramente riconoscibile.
In un villaggio che sopravvive grazie ad una miniera di carbone delle vicinanze , vive Guangsheng, affiliato ad una famiglia in cui il capofamiglia funge anche da figura paterna per il giovane, il quale nutre una passione segreta , corrisposta, per la moglie del suo shifu; terzo elemento della famiglia,  A-fu , il figlio sempliciotto e con un evidente ritardo mentale che passa il suo tempo in compagnia di un asino.
Quando una esplosione in miniera uccide il vecchio Zhongmin, Guangsheng è divorato dal rimorso per non averlo potuto salvare e cade in uno stato di profonda depressione e prostrazione al punto di non voler più avere rapporti con la sua amante , anzi allontanandola: più tardi il giovane A-fu farà ritorno al villaggio originario, una volta morta anche la madre e Guangsheng prenderà il ragazzo sotto la propria protezione, anche perchè nel frattempo, in armonia con il nuovo corso di privatizzazioni della società cinese, l'uomo è diventato il gestore della vecchia miniera con la speranza di diventarne presto il proprietario.

mercoledì 4 giugno 2014

From Vegas to Macau / 賭城風雲 ( Wong Jing / 王晶 , 2014 )

Giudizio: 7/10

Film spassoso e chiassoso in pieno stile Wong Jing dove il trash si fonde con il gusto commediaiolo HKese, From Vegas to Macau è lavoro in cui pullula una sana dose di parodia autocitazionista che rimanda ai vari God of Gamblers degli anni 90 , diretti appunto dallo stesso regista, dai quali riemerge dopo oltre vent'anni un Chow Yun Fat in grande e forma e autentico catalizzatore di tutta la pellicola.
Prodotto con una iniezione di forti capitali mainlander, e presentato per il Capodanno Lunare, il film risente un po' di ciò, dovendosi necessariamente adattare al gusto, e non solo, dei cinesi continentali.
La storia parte con tre personaggi, padre, figlio e nipote, novelli Robin Hood che rubano ai ricchi (gangster) per dare ai poveri e per curare la madre malata di cancro;ben presto i tre si trovano coinvolti, a causa dell'amicizia di Benz ( il padre) con Ken "God of Gamblers", in una vicenda che vede coinvolti gangster in cravatta che maneggiano enormi somme di denaro, poliziotti, infiltrati ,tirapiedi e mirabilie tecnologiche e che gira intorno ad una gigantesca operazione di polizia nella quale Ken viene arruolato come fiancheggiatore e che si svolge per buona parte nei mega alberghi di Macau un po' kitsch che richiamano stili improbabili come quello Veneziano.

martedì 3 giugno 2014

An Episode in the Life of an Iron Picker ( Danis Tanovic , 2013 )

Giudizio: 5.5/10

Poco più di un'ora di documento filmato che più vero non si può: al massimo della perversione cinematografica della ricerca del vero, infatti, An Episode in the Life of an Iron Picker, racconta una storia ordinaria vissuta con gli interpreti che recitano se stessi, autentici protagonisti di una vicenda avvenuta nella moderna Bosnia, paradigma di  disagi di e diseguaglianze sociali; il film è un documentario a tutti gli effetti, diciamo differito, in cui si ripercorrono gli eventi ripresentandoli sotto forma di finzione.
Nelle montagne innevate della Bosnia vive una famiglia di etnia Rom: il capofamiglia sbarca il lunario rivendendo ferraglia , la moglie sta a casa ad accudire le due figliolette, un quadro ordinario , quasi di benessere, nonostante l'emarginazione in cui vive la famiglia sia ben evidenziata; vita ordinaria fatta di piccole cose ma con il calore della famiglia.

lunedì 2 giugno 2014

Halima's Path ( Arsen Anton Ostojic , 2012 )

Giudizio: 8.5/10

Ispirato ad un episodio realmente accaduto, di quelli quasi inverosimili nella loro tragicità come solo le guerre regionali etniche sanno raccontare, Halima's Path è un ulteriore fulgido esempio di racconto scaturito dalla guerra in Bosnia in cui non c'è spazio per l'epica stile Seconda Guerra Mondiale, ma solo riflessioni su uno degli episodi storici più assurdi e drammatici del XX secolo: storie piccole di drammi personali immani che riflettono la tragedia di un popolo intero raccontate senza retorica nè faziosità.
Che le guerre , soprattutto quelle etniche, non abbiano inizio dal nulla è ben risaputo ed infatti il prologo di Halima's Path si svolge nel 1977, quando Tito teneva ben in mano ancora la situazione della Jugoslavia: due giovani , Safjia musulmana bosniaca e Slavomir serbo ortodosso si amano e la donna rimane incinta, nonostante la violenta opposizione della famiglia; la ragazza trova riparo dalla zia Halima, sorella del padre presso la quale da al mondo il figlio tenendo nascosta la notizia anche al padre, nel frattempo fuggito in Germania e al contempo abbandonando il neonato alla zia la quale lo crescerà come un figlio.

domenica 1 giugno 2014

As The Light Goes Out / 救火英雄 ( Derek Kwok / 郭子健 , 2014 )

Giudizio: 7/10

Reduce dalla regia in coppia con Stephen Chow di Journey to the West: Conquering the Demons , uno dei lavori più belli della passata stagione, Derek Kwok dirige questa pellicola ambiziosa, che cerca di coniugare , riuscendoci, l'aspetto spettacolare e più squisitamente commerciale con quello più tradizionale del cinema di Hong Kong, in maniera tale che il gradimento potesse essere garantito anche nella Cina continentale dove il film è uscito praticamente in contemporanea; da questo punto di vista la co-produzione Hong Kong-Cina è uno degli esempi migliori degli ultimi tempi.
La storia parte con un prologo avvenuto un anno prima : una squadra di pompieri di Hong Kong durante un operazione di salvataggio non rispetta alla lettera le procedure standard mettendo a repentaglio la propria incolumità; l'inchiesta che ne segue vede tre pompieri di fronte ad una commissione che accolla la responsabilità tutta sulle spalle di uno  , Chill, mentre un altro, Yip, molto presto viene elevato a comandante della stazione dei pompieri.
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