venerdì 18 luglio 2014

Aberdeen / 香港仔 ( Pang Ho-Cheung / 彭浩翔 , 2014 )

Giudizio: 7/10

Messe da parte le ridanciane e grottesche atmosfere del poco riuscito Vulgaria, Pang Ho-Cheung si cimenta in un lavoro che da più parti viene definito come un film "maturo"; in effetti Aberdeen ha ben poco a che vedere con i precedenti lavori del regista HKese, sia quelli diretti nella prima parte della sua carriera (i migliori) che quelli della seconda parte, alcuni dei quali decisamente poco convincenti; quello che fa di Aberdeen un film diverso, in cui comunque la mano del regista si riconosce, è la sua compostezza e serietà, molto spesso circondata da uno strano alone da commedia sofisticata.
A detta dello stesso regista Aberdeen vuole essere quello che realmente appare a noi spettatori: un film sulla famiglia che nasce da riflessioni personali dello stesso Pang, quasi un desiderio intimo di fare luce su una entità con cui, sempre a suo dire, si è spesso trovato in conflitto.

lunedì 14 luglio 2014

Zoran, il mio nipote scemo ( Matteo Oleotto , 2013 )

Giudizio: 7/10

Di tanto in tanto, per fortuna, il buio e asfittico panorama cinematografico italiano viene fugacemente rischiarato da qualche lavoro degno di tal nome: Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto, inoltre , è addirittura una opera prima che molti riconoscimenti ha ricevuto, primo fra tutti quello alla Mostra di Venezia, motivo per cui la sorpresa è ancora maggiore.
Film legato in maniera indissolubile al territorio, Zoran racconta la storia di un uomo, Paolo, chiuso nella sua misantropia e legato solamente alla bottiglia ,che sbarca il lunario lavorando in una mensa per anziani (che detesta con tutte le forze) e che spende il suo tempo libero in una trattoria in compagnia di ubriaconi tra poetiche chiacchiere senza senso; l'unico che lo sopporta con pazienza è il gestore della bettola al cui interno orgogliosamente campeggia il manifesto con scritto " Zico o Austria" ricordando le gesta del grande campione che giocò nell'Udinese; anche la moglie lo ha mollato ed ha scelto la più rassicurante vita a fianco del datore di lavoro del nostro eroe presso cui comunque tutte le domeniche viene invitato a pranzo.

venerdì 11 luglio 2014

The Ravine of Goodbye ( Omori Tatsushi , 2013 )

Giudizio: 7.5/10

Regista tra i più originali e provocatori del cinema giapponese, Omori Tatsushi, rimanendo fedele ad un certo spirito indipendente che permea i suoi film e che lo pone come figura un po' defilata  all'interno della cinematografia nipponica, dirige questo The Ravine of Goodbye, un cupo dramma che affonda le radici nel passato e che esplode come una mina rimasta interrata per tanto tempo.
Una donna viene arrestata con l'accusa di avere ucciso il proprio figlioletto, un vicino di casa viene accusato di esserne stato complice in forza di un legame sessuale e a denunciarlo è proprio la moglie, dopo che abbiamo visto all'inizio la coppia in apparente armonia; un giornalista è incaricato di fare luce sull'uomo partendo solo dalla circostanza che ai tempi dell'Università questi era un promettentissimo giocatore di baseball costretto a lasciare gli studi a pochi mesi dalla laurea.
Lo scavare nel passato dell'uomo porta il giornalista a scoprire un tragico evento che ha segnato la vita di molte persone, fino a che , grazie a numerosi e sapienti flashback si ricostruisce il puzzle.

giovedì 10 luglio 2014

Animal Town ( Jeon Kyu-hwan , 2009 )

Giudizio: 8.5/10

Il secondo capitolo della Trilogia d'esordio di Jeon Kyu-hwan dedicata a racconti di vita ambientati a Seoul si presenta di spessore ben superiore rispetto a Mozart Town che apriva il trittico: le incertezze e i simbolismi a volte confusi che caratterizzavano la prima opera lasciano in Animal Town il passo ad un racconto duro, potente, alienato nel quale è ben strutturata la poetica del cinema del regista coreano e che troverà in The Weight la sua assoluta affermazione.
Jeon ama raccontare storie disperate, di emarginati, cariche di squallore e di solitudine calate in un ambiente urbano che accentua l'isolamento e  sbatte in faccia ai protagonisti la loro solitudine.
Animal Town è una storia di mondi isolati che lottano per la sopravvivenza e che entrano in rotta di collisione, in un ambiente che accentua il disagio, dove dominano le periferie abbandonate, sporche, quelle dei diseredati e dei morti di fame.

martedì 8 luglio 2014

Wild Dogs [aka Stray Dogs] ( Ha Won-joon , 2014 )

Giudizio: 7/10

Opera prima del regista coreano Ha Won-joon, nelle vesti anche di sceneggiatore, Wild Dogs è un thrilleraccio laido e pesante, propenso a disturbare lo spettatore con situazioni e scene che grondano cattiveria.
Come lavoro di riferimento potremmo citare A Bloody Aria di Won Shin-jeon, giusto per identificare in maniera efficace quelle che sono le atmosfere e le pieghe della storia che ci aspetta.
Un reporter un po' sbandato, dalle grandi aspettative , ma di fatto impelagato in situazioni ben poco edificanti tra strozzini che lo perseguitano per un debito di gioco e una amante che non ne vuole sapere di lasciare il marito per dedicarsi solamente a lui, decide di mettere fine a quest'ultima situazione affrontando il marito cornuto che tra l'altro è un suo collega fotografo e che si trova momentaneamente nel nord del paese all'inseguimento di una notizia.
Tra le montagne innevate si reca dunque il nostro reporter , ma nel villaggio di Osori, pomposamente definito sul cartello di entrata in paese  come comunità libera dal crimine, non c'è traccia; in compenso quello che l'uomo si trova davanti è una profonda e astiosa ostilità da parte dei valligiani, a partire da un fantomatico sindaco che capeggia un gruppo di uomini molto poco propensi all'ospitalità , a maggior ragione verso un cittadino di Seoul.

domenica 6 luglio 2014

Once Upon a Time in Shanghai / 恶战 ( Wong Ching-po / 黄精甫 , 2014 )

Giudizio: 7/10

E' un film dal sapore antico, nostalgico, che racconta una storia con le immagini filtrate dalle moderne tecnologie in cui è predominante il riferimento al cinema di genere anni 70-80 sulle arti marziali e non solo perchè Once Upon a Time in Shanghai si configura quasi come un remake di Boxer of Shantung di Chang Cheh e perchè la figura del protagonista è un prototipo letterario e cinematografico consolidato o perchè con la scelta dei coreografi d'azione e degli interpreti in qualche modo omaggi il cinema eroico HKese; è proprio il rimando a quel cinema che fa di Once Upon a Time un nostalgico remake di una epoca intera.
Il protagonista Ma è un campagnolo che viene dalla provincia e che per cercare fortuna si reca a Shanghai: qui la similitudine con la New York anni 20-30 che ben conosciamo nel panorama cinematografico è addirittura smaccata; il bastimento che approccia la terra ferma e che scarica nel ventre della città fiumi di indigenti in cerca di fortuna è l'equivalente delle navi che solcavano l'atlantico e che rovesciavano ad Ellis Islands i poveracci di tutta Europa.

mercoledì 2 luglio 2014

Shield of Straw [ aka Wara no Tate ] ( Miike Takashi , 2013 )

Giudizio: 6/10

E' giusto che siano la Legge e lo Stato ad amministrare la Giustizia oppure è lecito che sia lasciata alla istintiva natura umana quando il reato commesso è uno tra i più odiosi?
E' questo uno dei cardini principali di molto cinema asiatico, rivisitato sotto varie forme e imbricato col concetto più vasto del diritto alla vendetta, e anche Miike Takashi con Shield of Straw vuole dire la sua, in un lavoro molto convenzionale poco rispondente allo stile del regista giapponese.
Quando la nipote di 7 anni di un ricco e anziano magnate viene brutalmente uccisa da un killer piscopatico che già altre vittime aveva mietuto, l'anziano uomo decide di mettere una taglia sulla testa dell'assassino: una cifra enorme a chi lo uccide, il tutto pubblicizzato con grande dispendio di mezzi.
Per l'assassino non rimane altro che consegnarsi alla polizia per salvare la pelle, ben sapendo di andare comunque incontro alla pena capitale.
Il trasferimento da un zona di provincia a Tokyo viene affidato a cinque poliziotti che dovranno proteggere l'uomo dagli assalti di cacciatori di taglie di varia risma; gli stessi poliziotti intimamente si pongono la domanda se sia giusto ciò e se non sarebbe più lecito farlo fuori e diventare ricchi e su tutto ciò qualche settore influente della polizia mette anche in piedi speculazioni e manovre oscure.

martedì 1 luglio 2014

Intruders ( Noh Young-seok , 2013 )

Giudizio: 6.5/10

Quale posto migliore di una bella valle immersa nella neve per isolarsi e finire di scrivere il proprio lavoro ? Come farebbe chiunque (o quasi) Sang-jing si reca in uno sperduto resort, lontano dal caos di Seoul, messogli a disposizione dai parenti del suo produttore: posto bellissimo, quiete assicurata, coltri nevose che coprono tutto, peccato solo che sin dal suo arrivo nel villaggio più vicino, ultima tappa prima di raggiungere la meta, si renda conto che i valligiani tanto normali non sono: uno gli sputa nel bicchiere, il guidatore del pullman non è in grado di dirgli la fermata dove scendere, uno strano tipo attacca bottone e non lo molla anzi lo incalza con fare insistente; giunto alla baita si imbatte in un paio di soggetti poco rassicuranti che girano con un fucile. Come non bastasse arrivano al resort quattro giovani in cerca di un alloggio.
Quando poi in una atmosfera che si ammanta sempre più di mistero inizia a comparire pure qualche cadavere, il protagonista si rende conto che quello che lo aspetta è ben diverso da quanto si immaginava.
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