martedì 5 maggio 2015

0.5MM ( Ando Momoko , 2014 )




0.5 Mm (2014) on IMDb
Giudizio: 8.5/10

Chi sia Sawa, la placida ragazza che si occupa degli anziani relegati nel letto per malattia, non lo sappiamo, a maggior ragione quando dopo un lavoro extra propostole, e da lei accettato con riluttanza ma con spirito filantropico, si ritrova senza impiego per aver violato le regole; Sawa non ha saputo dire di no ad una donna nevrotica che vive col vecchio padre che a sua volta vorrebbe dormire con una presenza femminile vicino, ma quando per un incidente fortuito il vecchio ci rimette le penne, la ragazza si ritrova sulla strada: niente famiglia, nè casa, quasi un essere impalpabile che ha fatto del suo lavoro particolare una missione.


A questo punto per la ragazza non rimane che barattare il suo talento da badante per un alloggio che ottiene , sempre con fare apparentemente truffaldino, presso anziani, personaggi che sono l'emblema della solitudine senile: il vecchio ladro di biciclette che sta per essere truffato, l'anziano che gira con la bombola ad ossigeno e che vuole passare una notte in un karaoke-hotel, il professore in pensione che tenta di rubare il giornale fetish-porno e che vive con l'anziana moglie allettata; Sawa li adesca 
sfruttando le loro debolezze, penetra nelle loro esistenze e ben presto diviene per loro una colonna dell'esistenza.

Il suo peregrinare ha fine nella casa squallida del marito della donna che le propose la galeotta e tragica prestazione dove incontrerà di nuovo la giovane figlia che avevamo visto muta e perennemente affamata all'inizio del film: il connubio tra Sawa e Makoto, coppia di sopravissute alla vita, suggella quasi in maniera insinuante la storia che sostiene questo bellissimo lavoro dalla durata oceanica ( ben oltre le tre ore) e dalla fattura raffinatissima.
La regista Ando Momoko, qui alla sua seconda opera, si affida ad un suo romanzo per sviluppare una sceneggiatura che brilla di una solida pulizia e che costituisce l'architrave di un film altrettanto ben diretto: sapere maneggiare una storia dai toni pacati e lineare, dove gli eventi si incastrano in maniera mirabile è dimostrazione di talento puro; 0.5MM è opera intima e ricca di sentimento, popolata da personaggi che hanno qualcosa da raccontare, strutturata in modo che lo scorrere degli eventi è al tempo stesso il substrato e la sostanza del racconto.
La figura di Sawa magnetizza subito lo spettatore, rendendo superflue dopo poco le domande che ci poniamo all'inizio sul background di questa ragazza, ma nonostante ciò i tratti della protagonista sono nitidissimi e mettono a nudo una immagine chiarissima della donna.
Da un lato quindi la figura della protagonista che stende la sua ombra lunghissima su tutto il film , dall'altro la riflessione su quelle che sono le ossessioni della società giapponese: la solitudine , i vecchi messi da parte dalle famiglie che inseguono il benessere ,  la memoria storico-bellica.
Dal confluire di un ritratto così profondo di una donna quasi eterea dedita alla cura altrui con le tematiche sociali giapponesi prende forma un film dalla grandissima forza, bello e a tratti addirittura emozionante nella sua semplicità privo di eccessi drammatici, qua e là anzi contrappuntato da momenti di sottile ironia che derivano dalla singolarità e della stravaganza soprattutto dei vecchietti di cui Sawa si prende cura.
Le oltre tre ore del film però ci regalano anche una prova da ricordare per Ando Sakura, fulcro inesauribile di tutto il racconto, attrice che già aveva dimostrato in svariate circostanza il suo talento e che qui regala una prova eccellente, da autentica fuoriclasse della recitazione.
0.5MM è stato sdegnosamente ignorato dal pubblico del FEFF che gli ha preferito lavori che al confronto con questo impallidiscono ; di sicuro la regista è personaggio che ben presto vedremo calcare i palcoscenici di Festival più blasonati: lo merita e noi, felici, potremo dire  che lo avevamo previsto.

1 commento:

  1. Ho avuto un pensiero ... che la mutilazione a cui Sawa accenna appena ad un certo punto sia il punto nodale della sua propensione e facilita' a prendersi cura degli altri, il suo modo di dar vita alla madre che non sara' mai ...

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