martedì 30 giugno 2015

Taxi Teheran [aka Taxi] ( Jafar Panahi , 2015 )




Taxi (2015) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

Dal 2010 il regista iraniano Jafar Panahi , dopo svariati arresti e una lunga detenzione, è inibito dal Ministero della Cultura della Repubblica Islamica dell’Iran  a dirigere film, pena l’arresto immediato e la galera fino a 20 anni; tutto ciò non ha impedito comunque al regista di  continuare a mietere riconoscimenti e premi (anche in contumacia) e ad arricchire la sua corposa bacheca; mancava l’Orso d’Oro a Berlino, dove comunque già un Orso d’Argento lo aveva collezionato, e quest’anno la Berlinale ha riempito questo tassello mancante premiando Taxi Teheran, ultimo e singolare lavoro del cineasta.


La premessa dovrebbe essere ben più lunga ed articolata per capire bene sia il senso del Premio ricevuto sia le critiche entusiastiche riservate al suo lavoro: chiaramente la storia personale di Panahi colpisce emotivamente e si erge a paradigma di come la cultura possa essere imbavagliata in nome di un codice etico e legale rigidissimo contro il quale il regista iraniano sin dai primi lavori si è scontrato frontalmente portando alle conseguenze inevitabili.

venerdì 26 giugno 2015

12 Golden Ducks / 十二金鴨 ( Matt Chow Hoi Kwong / 鄒凱光 , 2015 )




12 Golden Ducks (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

Dapprima c'erano le chickens , le prostitute nel gergo Hkese, racconate con brio e intelligenza nei tre capitoli di Golden Chicken, pretesto per dipingere un microcosmo, quello di Hong Kong appunto , nell'arco di alcuni decenni con tutti i momenti storici e sociali fondamentali; Matt Chow a questa trilogia aveva contribuito sia come sceneggiatore che come regista.
Per il film delle festività legate al Capodanno Cinese quest'anno lo sguardo è rivolto invece ai Ducks, i gigolò nel gergo di Hong Kong, e puntualissimo arriva il film che sbanca il botteghino e stuzzica il gusto popolare e commediaiolo del pubblico: 12 Golden Ducks, diretto dallo stesso Matt Chow delle galline è il classico film da Festa di Primavera, nel quale cercare una trama è quasi impresa titanica essendo la pellicola una serie di sketch e gags legati tra loro in maniera esilissima nelle quali una nutritissima schiera di attori di gran fama, tra i più amati dal pubblico, si esibisce sul tema della prostituzione maschile trattato in maniera molto leggera e privo di qualsiasi implicazione.


La storia è incentrata su un gruppo di gigolò messo in piedi alla bene e meglio tra i quali spicca Future, una leggenda nel campo, capace di avere una grandissima capacità di manipolazione sul gentil sesso; l'uomo vive in declino in Thailandia travolto da una mezza truffa nella quale la sua generosità è stata bistrattata.
Riportato ad Hong Kong dal suo insegnante, rimesso in sesto dal suo amico personal trainer, Future insieme ad altri quattro gaglioffi si lancia nel mondo dei locali e dell'escort con risultati altalenanti.
Intorno a questo canovaccio narrativo semplice e banale, come detto, si costruiscono una serie di situazioni, spesso divertenti, a volte allusive, mai francamente volgari che disegnano con allegria e spensieriatezza il mondo dei rapporti tra uomo e donna.

giovedì 25 giugno 2015

A Girl Walks Home Alone at NIght ( Ana Lily Amirpour , 2014 )




A Girl Walks Home Alone at Night (2014) on IMDb
Giudizio: 7/10

E' una squallida città fantasma Bad City , popolata da tossici, spacciatori , prostitute, ricconi viziosi e mendicanti che come topi escono di notte e strisciano lungo le strade di questa città che assomiglia tanto a quelle della profonda provincia americana; invece siamo in Iran, si parla persiano e nel grigiore dominato dal movimento perenne dei pozzi petroliferi e dall'ombra di gigantesche centrali elettriche ci sono anche due cuori che palpitano: il giovane Arash e la vampira dall'aspetto innocuo, quasi dolce e melanconico.


Lui è alle prese col padre tossico, sogna un futuro diverso, forse lontano dalla città fantasma e trova vitalità ed ispirazione nella musica; lei è un giustiziere della notte che accoppa la feccia della città per nutrirsi del loro sangue ma nel cui cuore, anche per lei, palpita forte la magia della musica.
L'incontro tra i due, quando lui curiosamente è travestito da Dracula, da il via al confronto tra due vite sull'orlo dell'abisso su cui ancora però alita il soffio della vitalità.
Il finale che si dimena tra ambiguità e attesa per una esplosione che non arriva sembra indicare un futuro possibile , lontano dallo squallore di Bad City, dopo che i due si sono vicendevolmente confidati di avere fatto cose molte brutte nella loro vita.

mercoledì 24 giugno 2015

Io sono Li ( Andrea Segre , 2011 )




Shun Li and the Poet (2011) on IMDb
Giudizio: 8/10

Dopo una ultradecennale carriera da documentarista apprezzato, attento nei suoi lavori all'aspetto etnologico, Andrea Segre nel 2011 dirige il suo primo lavoro di finzione che ebbe il suo prestigioso palcoscenico alla Mostra del Cinema di Venezia.
Io sono Li coagula in sè l'attenta descrizione tipica di chi ha sempre diretto documentari e una buona forza narrativa nella quale il regista sviscera le tematiche dell'emigrazione e dell'integrazione immerse in un efficacissimo sfondo sociale e intimamente legato al territorio.
Shu Li è una giovane donna cinese che lavora in uno stabilimento per produzione di vestiti nella periferia romana, il suo unico scopo nella vita è ripagare il debito contratto per espatriare e trovare lavoro in modo tale che il figlio di otto anni possa raggiungerla. 


Li viene trasferita a Chioggia dove viene impiegata come barista: qui stringe una sincera amicizia con la sua compagna di camera che non lesina i consigli alla donna.
La difficoltà linguistica viene pian piano superata grazie alla intraprendenza di Li e anche all'allegro rapporto che instaura con gli avventori dell'osteria dove lavora, quasi tutti pescatori di lunga militanza; soprattutto con uno di questi, Bepi, la donna stringe una sincera amicizia: l'uomo è soprannominato Poeta per la sua vena lirica e per la prontezza a costruire all'impronta rime, è un esule anch'esso dai tempi della Jugoslavia di Tito, la sintonia tra i due è spontanea, basata sulla sensibilità dell'uomo colpito dalla tenacia della donna.

martedì 23 giugno 2015

Hanezu ( Kawase Naomi , 2011 )




Hanezu (2011) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Le immagini della terra ocra rimossa durante gli scavi archeologici irrompono sullo schermo come prologo del film: siamo ad Asuka sede della prima capitale imperiale del Giappone a partire dal V secolo dC, luogo quasi mitologico dove la storia nipponica ebbe inizio; voci fuori campo ci raccontano leggende mitologiche nelle quali due monti abitati dagli dei combattono per conquistare l'amore di un altra montagna allo stesso modo in cui nel nostro mondo effimero moderno gli uomini combattono per una donna.
Nel villaggio vicino ad Asuka si consuma il triangolo amoroso tra Kayoko e Tetsuya sposi ed il terzo incomodo Takumi; quest'ultimo è un artista intagliatore che vive in perfetta armonia con la natura e appare agli occhi della donna come un rifugio dal menage famigliare di coppia.


Kayoko è combattuta tra l'amore per Takumi e la fedeltà a Tetsuya fino a quando si scoprirà incinta.
Rimanendo fedele al suo stile narrativo minimalista Kawase Naomi affianca al suo consueto sguardo sulla natura una vena arcaica ed epica ponendo la storia d'amore moderna sullo stesso piano dei miti e delle leggende: la storia dell'uomo è immutabile, dai tempi in cui anche gli dei erano costretti a lottare tra loro e con se stessi per affrontare le pene d'amore.
Su una storia esilissima la regista innesta la sua visione del mito e quella della storia, raccontando quasi parallelamente le storie dei nonni dei protagonisti , anch'essi travolti dagli eventi della vita; in questa scelta c'è la visione quasi metafisica  della vita umana e delle sue sofferenze in perenne circolarità immutata.

lunedì 22 giugno 2015

Dearest / 亲爱的 ( Peter Ho-sun Chan / 陈可辛 , 2014 )




Dearest (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Ispirato ad un fatto realmente accaduto nel 2009 a Shenzhen, Dearest del regista HKese Peter Chan, presentato Fuori Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia del 2014, è lavoro che parte da un tipico fatto di cronaca che spesso ha fatto da traino a numerose pellicole: una storia di rapimenti di ragazzini, nella quale il regista sceglie però una personale linea narrativa che gli permette tra l'altro di non cadere nella retorica e nello scontato come spesso accade in situazioni simili.
Il figlio di quattro anni di una coppia separata sparisce nel bel mezzo di un quartiere popolare di Shenzhen mentre si trova in compagnia dei suoi amichetti, le ricerche che padre e madre mettono in atto non conducono a nulla se non a false piste , alimentate da mitomani e da imbroglioni che mirano al premio che i genitori sono disposti a dare a chi offre informazioni.


Il dolore dei due genitori è abissale e il passare del tempo non lo mitiga: il padre si ritrova anche senza lavoro e la madre fa affondare anche il suo secondo matrimonio; l'unico appoggio lo ottengono da una associazione che si occupa di bambini scomparsi composta da genitori che stanno vivendo la stessa esperienza; la condivisione del dolore regala se non altro la forza di continuare e di sperare.
Quando dopo tre anni dal rapimento giunge una segnalazione sulla possibilità che il ragazzino si trovi in un  villaggio rurale dell'Anhui i due genitori si recano sul posto scoprendo che quel ragazzino è proprio loro figlio e lo sottraggono alla donna che dice di essere la madre.

martedì 16 giugno 2015

Mountains May Depart / 山河故人 ( Jia Zhangke / 贾樟柯 , 2015 )




Mountains May Depart (2015) on IMDb
Giudizio: 8/10

Le note di Go West dei Pet Shop Boys accompagnano i primi fotogrammi del film: un gruppo di giovani balla al suo ritmo seguendo coreografie casereccie; siamo a Fenyang , città natale del regista nonché abituale proscenio per la gran parte dei suoi lavori , alla vigilia della Festa di Primavera, l’ultima del millennio, prima che la nuova era per la Cina si apra definitivamente con l’alba del nuovo; ottimismo, speranze di benessere, ricchezza da toccare con mano, basta avere un minimo di intraprendenza che permetta di saltare sul treno che corre veloce, sullo sfondo le miniere che chiudono, le difficoltà per chi invece viaggia su un treno a scartamento ridotto.


L’orologio del tempo segna venti anni in più rispetto a Platform , ma le generazioni distano millenni: dove lì, in piena Rivoluzione Culturale, c’era la voglia di libertà espressiva, di ideologia, la passione per l’arte, le ambizioni personali, qui c’è la corsa al denaro, c’è il materialismo che getta le prime ombre nefaste, c’è la sfrenata voglia di essere ricchi; e anche il triangolo amoroso che unisce le due epoche assume colori diversi.
Tao, Liangzi e Jingsheng amici da una vita, gli ultimi due innamorati della ragazza, passano dalle divertite corse in macchina ( la rossa macchina tedesca simbolo del benessere di Jingshen) alla lite per sapere chi Tao sceglierà: Liangzi è un tenebroso minatore , Jingsheng un ambizioso nuovo ricco, la ragazza  forse abbacinata da una promessa di futuro radioso opta per quest’ultimo, mentre l’altro addolorato lascia la città.

An ( Kawase Naomi , 2015 )




Sweet Red Bean Paste (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Kawase Naomi è ormai di casa a Cannes, in Concorso, come giurata, nelle Sezioni collaterali, la regista giapponese raramente ha saltato un appuntamento sulla Croisette negli ultimi anni, dimostrando sempre più il suo legame ormai non solo commerciale e produttivo con la Francia , ma anche di tipo culturale.
Chiamata quest'anno ad inaugurare Un Certain Regard la Kawase porta a Cannes un lavoro che a molti ha fatto storcere la bocca, gridando all'abiura stilistica e narrativa in favore di una storia più convenzionale e meno spirituale; di fatto An è sì lavoro defilato rispetto alla tradizione cinematografica della regista, probabilmente solo nella forma e comunque lo stile è ben individuabile comunque.


Sentaro gestisce un piccolo negozio all'ombra dei ciliegi giganteschi dove confeziona i dorayaki, tipici snack dolci costituiti da pancake farcito con marmellata di fagioli; nel volto dell'uomo c'è disegnata una solitudine profonda ed uno stato di mestizia che, scopriremo, nasce nel passato e che neppure la consueta e chiassosa presenza di scolare nel piccolo locale riesce a stemperare.
Ad aiutarlo si propone una anziana signora, Tokue ,che conquista la fiducia dell'uomo, dapprima riluttante alla proposta, con la sua squisita marmellata di fagioli fatta in casa; l'anziana signora si mostra subito delicata nell'animo, parla coi fagioli, prepara la marmellata con una cura ed una attenzione come si farebbe per un rituale sacro ed il risultato è il boom di presenze nel negozio, decretato dalla bontà dei dorayaki.

lunedì 15 giugno 2015

Our Little Sister ( Kore-eda Hirokazu , 2015 )




Our Little Sister (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Kore-eda Hirokazu torna a Cannes due anni dopo il successo riscosso con Like Father, Like Son che gli portò in dote il Premio della Giuria; Our Little Sister , ispirato ad un manga di Yoshimi Akida, divide fortemente la critica soprattutto perchè , almeno in apparenza, la scelta narrativa del regista si orienta verso un lavoro in cui le tematiche a lui abituali sono molto depotenziate in favore di un atmosfera molto più rarefatta e con venature meno drammatiche. 
In effetti il film , il cui titolo originario è Diario di una città di mare, si presenta veramente come una piccola cronaca famigliare: tre sorelle vivono insieme in una grande e vetusta casa nella città marittima di Kamakura, il padre le ha abbandonate quindici anni prima per rifarsi una famiglia, la madre se ne è andata subito dopo e le tre hanno dovuto crearsi il loro mondo fatto di piccole e grandi responsabilità per tirare avanti sotto la guida di Sachi, la più grande.


In occasione della morte del padre al cui funerale partecipano con ben poca convinzione , conoscono la sorella più piccola che l'uomo ha avuto da un matrimonio successivo verso la quale provano subito un tenero sentimento; la quattordicenne Suzu è una ragazzina posata, tranquilla, molto responsabile che accetta ben volentieri di andare a vivere con le sorelle nella grande casa di famiglia , dove presto imparerà a conoscerle bene: la rigorosa Sachi, surrogato materno, pilastro della casa, la inquieta e frivola Yoshino sempre alla ricerca di una rapporto amoroso che la soddisfi, la stravagante e allegra Chika che coltiva il suo singolare rapporto con l'amico appassionato di alpinismo.

venerdì 12 giugno 2015

Voyage / 遊 ( Scud / 云翔 , 2013 )




Voyage (2013) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Dopo quattro lavori che hanno contribuito a creare la reputazione di cineasta indipendente e anticonformista, Scud allarga il suo orizzonte e dirige il primo film in lingua inglese, con l'ambizione ,neppure tanto nascosta, di affrontare in maniera più globale tematiche universali; il viaggio cui fa riferimento il titolo è anche il peregrinare del regista per il mondo per costruire la sua opera ambiziosa: da Hong Kong alla Malaysia, dalla Germania all'Olanda per approdare in Australia Scud segue il lungo percorso del suo protagonista quasi fosse un "on the road" interiore.


Dopo un prologo significativo che ritorna ai tempi della Rivoluzione Culturale seguendo le gesta di un giovane studente mandato a "rieducarsi" tra i nomadi della Mongolia Interna, simbolicamente dedicato dal regista a "una generazione persa", che nel caso del protagonista trova nella steppa mongola la sua catarsi quasi fiabesca, la storia si impernia intorno ad uno psichiatria in preda alla depressione che decide di affrontare un viaggio sul suo yacht lungo le coste meridionali della Cina e poi del sud est asiatico fino ad approdare in Australia.

martedì 9 giugno 2015

Jeziorak [aka Waterline] ( Michal Otlowski , 2014 )




Jeziorak (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Due poliziotti scomparsi nel nulla nel pieno della campagna della provincia polacca, una giovane donna trovata morta in un lago, un'altra donna scomparsa e poi ritrovata morta: questi i casi che l'ispettrice Ize Deren si trova a dover affrontare, portando a spasso il suo pancione da gravida quasi a termine; uno dei due poliziotti scomparsi fa parte della sua squadra ed è il padre del nascituro, seguendo le indagini su questa scomparsa  la polizia si trova di fronte ad un'altro caso di omicidio, quello di una giovane escort ucraina.


La donna porta avanti le indagini con grande volontà e fierezza e man mano che alcuni indizi vengono a galla il sospetto che i due episodi non siano del tutto estranei tra loro si fa strada, inoltre più il calore del fuoco si avvicina fin quasi a scottare , più l'ispettrice si imbatte in una serie di ostacoli e di atteggiamenti al limite del depistaggio da parte dei suoi superiori perchè tutto lascia prevedere il coinvolgimento nel crimine  di personaggi noti, gangster dal colletto bianco.
Ma cosa più inquietante, tutto quello che sembra poter essere successo affonda le radici in un passato lontano che riemerge in tutta la sua drammaticità e che va ad insinuarsi nella vita privata della detective Ize Deren: uno di quei casi in cui in gioco non c'è solo il dovere di assicurare gli assassini alla giustizia, ma anche il rimestare nel torbido sepolto per portare a galla verità e sorprese perse nella profondità del tempo.

lunedì 8 giugno 2015

Ever Since We Love / 万物生长 ( Li Yu / 李玉 , 2015 )




Wan Wu Sheng Zhang (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Autrice di lavori anche sgraditi alla censura e di altri che invece hanno riscosso un certo successo di pubblico quale Buddha Mountain, anche Li Yu abbraccia quello che sembra essere diventato un nuovo filone del cinema cinese: il racconto generazionale, solitamente ambientato negli anni 90 che sono stati quelli in cui i giovani iniziavano ad allungare lo sguardo oltre la madre patria, spesso ad impronta più o meno autobiografica vista l'età dei registi che con tale forma di racconto si sono cimentati, e che soprattutto ha un certo impatto sul pubblico con un buon ritorno commerciale; in tal senso capostipite di questo sottogenere è l'opera d'esordio di Zhao Wei So Young.


Quindi anche Li Yu lascia per un attimo da parte temi scabrosi o storie oblique o addirittura thriller psicologici per raccontare una generazione di studenti di medicina degli anni 90: lo fa attraverso la voce narrante del protagonista Qiu Shui, studente di medicina e scrittore di novelle wuxia a tempo perso scopiazzando lo stile dei più famosi autori, che ci presenta sin da subito quelli che sono i suoi amici più stretti nel campus e la sua fidanzata.
I giovani vivono una fase di grande esaltazione ottimistica: la Cina sta uscendo dall'isolamento, lo studio potrebbe aprirgli le porte della ricchezza oltre che a far diventare realtà il sogno di poter essere utili per la comunità, ma la giovinezza passa una volta sola e quindi Qiu Shui e masnada non vogliono neppure perdere quegli anni preziosi per divertirsi.
Dopo però un inizio addirittura frenetico ( e divertente) ben presto si capisce che dietro le pulsioni giovanili e le aspirazioni si nasconde soprattutto nel protagonista una certa inquietudine generata dalla mancanza di certezze e dal conflitto tra l'impegnativo studio e la fisiologica voglia di divertimento e di sfogo passionale.

Magical Girl ( Carlos Vermut , 2014 )




Magical Girl (2014) on IMDb
Giudizio: 8/10

Come un beffardo scherzo del destino, tutto parte da Alicia una ragazzina malata ormai terminale di leucemia che sogna di indossare l’abito della sua eroina degli anime giapponesi come ultimo desiderio; intorno a lei ruota Luis , il padre premuroso che vorrebbe esaudire quel costoso desiderio, Barbara una enigmatica e disturbata donna sposata con uno psichiatra e Damian, un anziano insegnante di scuole medie che ebbe tra le allieve proprio Barbara.


Luis è un esodato di lusso , la crisi economica si è abbattuta anche sulla pubblica istruzione e l’uomo vende i suoi libri a peso per mettere insieme due soldi, comprare l’abito per la figlia malata gli è impossibile , almeno fino a quando sulla sua strada si para, in modo quasi grottesco Barbara , che diventa, attraverso il ricatto, la sua insperata fonte di denaro.

domenica 7 giugno 2015

From Vegas to Macau II / 賭城風雲Ⅱ ( Wong Jing / 王晶 , 2015 )




From Vegas to Macau II (2015) on IMDb
Giudizio: 5/10

Puntuale come una tassa, in occasione delle Festività del Capodanno Cinese ,Wong Jing porta sugli schermi il sequel di From Vegas to Macau : incassi da capogiro che lo pongono tra i primi film con l'incasso maggiore in Cina, pubblico numerosissimo che ne ha decretato il successo commerciale facendo felice regista e produttore (Andrew Lau); ma , come spesso accade, grandi incassi non significa grande film, anzi in questo caso va sottolineato come From Vegas to Macau II sia lavoro deludente sotto molti aspetti.
Stavolta il mago del gioco d'azzardo Ken è chiamato in causa addirittura dall'Interpool nella figura del suo figlioccio Vincent, per cercare di annientare la DOA temibile e pericolosa organizzazione di riciclaggio di denaro forte di un esercito privato ipertecnologico e che controlla tutto da un gigantesco aereoplano-fortezza.


Il piano prevede di mettere le mani su Mark un dipendente dell'organizzazione che se l'è filata portandosi dietro un bel malloppo e tramite lui quindi risalire ai malfattori.
Mark è un fuggiasco con figlioletta al seguito appassionata di cinema cui il padre presenta la realtà come si fosse in un film ( dubito che Wong Jing volesse omaggiare Benigni e Mihaileanu...) tra inseguimenti e bombe; alla fine per lui non rimane che scegliere quale dei due inseguitori sia il meno pericoloso e collaborare.
Su questa trama quasi inesistente Wong Jing costruisce un lavoro  che, al contrario del primo dove si respirava sincera e divertita rivisitazione della commedia HKese, ben presto si tramuta in una serie infinita di gags fini a se stesse in cui si rimanda ancora una volta a God of Gamblers e soprattutto su una polarizzazione intorno alla figura carismatica di Chow Yun Fat, operazione che funziona molto poco perchè da un certo punto in poi sembra di stare ad assistere ad uno di quei film scritti ad personam: il grande Chow Yun Fat è bravo ed istrionico ma anche per lui reggere quasi due ore di film privo di una solida trama è pressochè impossibile.

venerdì 5 giugno 2015

Kakera:A piece of Our Life ( Ando Momoko , 2009 )




Kakera: A Piece of Our Life (2009) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Per il suo lavoro d'esordio, risalente ormai a sei anni fa, Ando Momoko, regista del bellissimo 0.5MM visto al recente Far East Film Festival, sceglie un tema di quelli difficili da maneggiare senza cadere nel clichè, oltre tutto vagamente modaiolo degli ultimi anni, un amore saffico tra la tenebrosa e intristita studentessa universitaria Haru e la volitiva Riko, abilissima confezionatrice di protesi.
Sebbene la regista stessa più di una volta nel film ci tiene a sottolineare che l'amore non conosce sesso perchè l'essere maschio o femmina è il semplice risultato statistico di cellule deputate alla fecondazione, appare difficile non considerare Kakera una storia di amore al femminile, raccontata con il tatto e l'eleganza chiaramente femminili.


Haru vive una relazione totalmente insoddisfacente con un ragazzo egoista e insensibile, l'incontro in un bar con Riko che, con sfrontatezza tutt'altro che nipponica. la abborda senza troppi giri di parole ha in lei il potere di far nascere dentro se stessa una parvenza di autostima e di far intravedere un rapporto che possa donarla un sentimento sincero.
Riko da parte sua sembra più avvezza a giocare un ruolo decisivo nei rapporti di coppia, sorretta da un carattere forte e da un chiaro obiettivo che si tramuta però  in possessività.
Ed in effetti il rapporto tra le due ragazze pian piano sembra incamminarsi verso lo stesso modello che Haru si è lasciata faticosamente alle spalle, da un lato per la sua fragilità contrapposta alla decisione di Riko e dall'altro per una ancestrale difficoltà a comprendere in pieno un sentimento omosessuale.
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