venerdì 26 giugno 2015

12 Golden Ducks / 十二金鴨 ( Matt Chow Hoi Kwong / 鄒凱光 , 2015 )




12 Golden Ducks (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

Dapprima c'erano le chickens , le prostitute nel gergo Hkese, racconate con brio e intelligenza nei tre capitoli di Golden Chicken, pretesto per dipingere un microcosmo, quello di Hong Kong appunto , nell'arco di alcuni decenni con tutti i momenti storici e sociali fondamentali; Matt Chow a questa trilogia aveva contribuito sia come sceneggiatore che come regista.
Per il film delle festività legate al Capodanno Cinese quest'anno lo sguardo è rivolto invece ai Ducks, i gigolò nel gergo di Hong Kong, e puntualissimo arriva il film che sbanca il botteghino e stuzzica il gusto popolare e commediaiolo del pubblico: 12 Golden Ducks, diretto dallo stesso Matt Chow delle galline è il classico film da Festa di Primavera, nel quale cercare una trama è quasi impresa titanica essendo la pellicola una serie di sketch e gags legati tra loro in maniera esilissima nelle quali una nutritissima schiera di attori di gran fama, tra i più amati dal pubblico, si esibisce sul tema della prostituzione maschile trattato in maniera molto leggera e privo di qualsiasi implicazione.


La storia è incentrata su un gruppo di gigolò messo in piedi alla bene e meglio tra i quali spicca Future, una leggenda nel campo, capace di avere una grandissima capacità di manipolazione sul gentil sesso; l'uomo vive in declino in Thailandia travolto da una mezza truffa nella quale la sua generosità è stata bistrattata.
Riportato ad Hong Kong dal suo insegnante, rimesso in sesto dal suo amico personal trainer, Future insieme ad altri quattro gaglioffi si lancia nel mondo dei locali e dell'escort con risultati altalenanti.
Intorno a questo canovaccio narrativo semplice e banale, come detto, si costruiscono una serie di situazioni, spesso divertenti, a volte allusive, mai francamente volgari che disegnano con allegria e spensieriatezza il mondo dei rapporti tra uomo e donna.

Raccontare una per una le situazioni che si creano è impossibile, però si passa dalle riunioni tra ex compagni di scuola in cui ognuno di essi racconta la sua dura vita di uomo costretto a soddisfare i capricci femminili alla coppia di gestori di locali per gigolò ad impronta thailandese, dai ricordi del passato quasi struggenti di amicizie maschili alle comparsate d'autore di Anthony Wong nei panni di un maestro di canto dell'opera pechinese e di Simon Lam in abiti e capigliatura da rocker anni 60-70, dal gigolo attempato che si fa chiamare Eddie Peng Yuyan al vero attore taiwanese che si presta alla scenetta finale, dalla pop star cinese Lu Han che si esibisce in un improbabile sketch fino al climax della scena nel ristorante nella quale sulle note di My Girl assistiamo ad una carrellata dei vari personaggi e ad una venatura sentimentale.
Ma 12 Golden Ducks non poteva esistere senza Sandra Ng, non solo perchè produttrice del film: se in Golden Chicken III la avevamo vista con tanto di protesi che conferivano un volume voluttuoso al suo seno da autentica Milf piacente, qui le protesi invece servono a nascondere la sua femminlità con tanto di pomo d'Adamo, addominali, barba; è lei infatti che interpreta Future con grande bravura e con risultati credibili conferendo al personaggio maschile quella piccola dose di effeminatezza che non guasta; al di là di questo trasformismo, Sandra Ng mostra doti di mattatrice costituendo un sottile legame tra Golden Chicken e Golden Ducks, perchè in fin dei conti questo lavoro di Matt Chow vuole esser l'altra faccia della medaglia raccontata nella celeberrima trilogia; altrettanto vero però che i paragoni terminano qui: Golden Chicken aveva anche molto altro dietro la commedia , a volte anche un po' pecoreccia, laddove invece 12 Golden Ducks è film di puro e semplice intrattenimento privo di qualsiasi pretesa narrativa, da famigliole riunite con però il suo messaggio seppur piccolo e forse scontato: cari maschietti fate felici le donne, non raccontategli panzane così vivrete felici e contenti anche voi.

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