sabato 11 luglio 2015

Amour Fou ( Jessica Hausner , 2014 )




Amour fou (2014) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Le opere di Heinrich von Kleist hanno trovato di frequente trasposizioni cinematografiche, su tutte la rohmeriana lettura della Marchesa von, la regista Jessica Hausner mette sullo schermo invece la storia del letterato tedesco focalizzandosi sugli ultimi mesi di vita prima della morte giunta per suicidio.
La figura del poeta, drammaturgo e scrittore vissuto in piena epoca tardo-romantica si presta perfettamente ad una lettura di quello che fu lo spirito dell'epoca attraverso un personaggio che coagulava in sè tutti gli aspetti letterari e privati , ma anche sociali, di quel movimento culturale che influenzò gran parte dell'Europa tra fine Settecento ed inizi Ottocento.


Amour Fou è il racconto dell'approdo del poeta tedesco alla convinzione di togliersi la vita in compagnia di una persona che lo amasse per poter dare corpo al desiderio di rendere immortale l'amore nella morte rinunciando ad una vita dolorosa e opprimente, una delle idee cardine del Romanticismo; rifiutata la proposta da parte della cugina verso cui prova un sentimento struggente Kleist individua in Henrietta, moglie di un notabile, la sua possibile compagna verso l'ultimo gesto, epilogo di una esistenza tormentata.

La donna sofferente di disturbi che vengono diagnosticati come sintomi di un tumore, decide di assecondare il poeta dopo avergli dichiarato il suo amore, sbocciato dalla lettura delle sue opere cariche di drammaticità eroica.
Kleist indugia però: lui vuole morire per fuggire dalla vita, Henrietta invece vuole morire per fuggire dalla morte che la attende per malattia.
Sappiamo come è finita: i due si tolsero la vita sulle rive del Wannsee un lago alle porte di Berlino dove furono sepolti.
La Hausner sceglie l'approccio di un racconto lineare, focalizzato sull'ultimo periodo di vita dello scrittore, dando per scontato ed appurato il passato dell'uomo che lo condusse allo stato di profonda prostrazione e disagio: messo ai margini dall'ambiente letterario, in continuo spostamento attraverso l'Impero Prussiano alla ricerca di incarichi e di ideali romantici da toccare con mano, turbato dalla situazione politica e sociale del paese, Kleist appare il tipico esempio di uomo di cultura che soffre della sua condizione, quasi chiuso in un nichilismo tetro.
Anche la contrapposizione tra la sua scelta e quella dell'amata Henrietta viene sottolineata dalla regista proprio per dimostrare la difficoltà dell'uomo a rendere qualcuno partecipe della sua sofferenza.
Sullo sfondo della storia personale di Kleist, la Hausner dipinge il quadro di una società prussiana ossessionata dal pericolo delle idee rivoluzionarie che dalla Francia si espandevano in tutta Europa: la tassa introdotta che obbligava al pagamento anche l'alta borghesia e la nobiltà, il concetto di eguaglianza, la paura che l'onda che spingeva la Francia avrebbe portato alla caduta dell'Impero prussiano; tutti timori che il successivo Congresso di Vienna tacitò con la Restaurazione che intendeva mantenere lo stato sociale nel continente.
Se Lourdes ci aveva abbagliato con la sua forza narrativa, Amour Fou appare più come un bellissimo esercizio di stile , all'interno del quale è la capacità alla regia di Jessica Hausner a risultare amplificata: piano fissi a descrivere geometrici spazi chiusi in una storia quasi tutta raccontata in interni, austera ambientazione tra lieder e chiacchiere da nobili, il disagio e il tormento esposti con poca o nulla partecipazione, qualche sprazzo di ironia nel tergiversare di Kleist e nell'analisi della presunta malattia della sua amante.
Insomma Amour Fou è lavoro che si lascia apprezzare più per la sua confezione e per le situazioni defilate che per l'aspetto strettamente narrativo dell'approdo tragico del poeta alla decisione di togliersi la vita; di sicuro Jessica Hausner si conferma regista di grande capacità anche quando la pellicola non risulta certo di valore assoluto.

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