mercoledì 7 ottobre 2015

The Tale of Three Cities / 三城記 ( Mabel Cheung Yuen-Ting / 張婉婷 , 2015 )



A Tale of Three Cities (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Prendendo come fonte ispirativa e modello di tante vicende tutte simili in quell'epoca tragica e di convulsi eventi la storia dei genitori del grande Jackie Chan, la regista Mabel Cheung con il fido sodale Alex Law, sceneggiatore nonchè compagno di vita della stessa regista, costruisce un drammone storico che brilla della epicità dei protagonisti anonimi che hanno scritto le pagine più drammatiche del periodo storico che va dalla guerra sino-giapponese fino alla conquista delle forze comuniste di tutto il paese e la contemporanea fuga dell'esercito nazionalista a Taiwan.


Sebbene il modello della storia riguardi due personaggi che diverranno poi famosi se non altro per aver dato al vita ad uno dei personaggi cinematografici contemporanei più conosciuti ed amati al mondo, The Tale of Three Cities segue alla perfezione il modello cinematografico proprio della regista ( e dello sceneggiatore-regista): storie quotidiane di gente comune calate in un ben determinato periodo storico destinato a lasciare il segno.
Le tre città del titolo sono Wuhu nell'Anhui dove i due protagonisti sono nati, Shanghai dove entrambi sono fuggiti per cercare fortuna e per mettersi al riparo dalle truppe giapponesi e Hong Kong dove la loro storia approda dopo mille peripezie.
Yuerong è una giovane vedova che per sfamare le figlie si improvvisa corriere nel mercato dell'oppio, Daolong è un ufficiale nazionalista , nonchè spia, che incrocia la sua strada allorchè la smaschera col suo carico; i due sono anche lontani parenti , entrambi vedovi, entrambi con ragazzini da tirare avanti, entrambi con il genitore che si occupa dei ragazzini e della casa.

Due soggetti simili tra loro per  intraprendenza e volontà non possono non attrarsi ma gli eventi che si abbattono su di lui prima e su di lei dopo impediscono ai due di coronare il loro sogno di poter tornare ad avere una famiglia: la fuga dai giapponesi ,il reincontro a Shanghai dove Daolong deve fuggire dai nazionalisti che vogliono farlo fuori , il ritorno a casa di lei e la fuga di lui ad Hong Kong e finalmente il ricongiungimento nella ormai colonia britannica nei primi anni 50.
Finale con la foto d'epoca del grande Jackie Chan ragazzino , nato tre anni dopo il matrimonio tra i due, e una toccante scena che ricorda la tragedia della separazione di tante famiglie ma più riunite.
Le oltre due ore del lavoro di Mabel Cheung scorrono abbastanza fluide, grazie a buone ambientazioni, belle ricostruzioni storiche, e il fil rouge della storia d'amore tra Yuerong e Daolong che più travagliata è impossibile.
Utilizzando l'espediente delle lettere immaginarie e mai scritte, di fatto il film è un lungo flashback che parte con Daolong cuoco presso l'ambasciata americana ad Hong Kong e finisce col ricongiungimento dei due lungo gli scogli dove la notte venivano sbarcati i profughi clandestini; la scelta narrativa del racconto a ritroso però non funziona sempre bene e spesso si ha l'impressione di un racconto che tende a disperdere i suoi fili.
In fondo a The Tale of Three Cities c'è quindi la storia di un grande amore in una epoca drammatica che ne amplifica la tragicità ma al contempo una dimostrazione di grande tenacia di tutto un popolo fermamente deciso a crearsi un futuro migliore, facendo fronte con fierezza e dolore al dramma delle famiglie disintegrate che tante macerie ha lasciato alle spalle.
L'accoppiata Tang Wei e Lau Ching-Wan è di quelle che lasciano il segno, vuoi perchè in assoluto tra i migliori attori del panorama cinese , vuoi per la prova convincente di entrambi, nonostante il doppiaggio in mandarino di Lau tolga la particolarità del suo timbro vocale; accanto ai due mattatori una serie di buoni comprimari ( Qin Hailu e Jing Boran) che completano il cast.
Nel complesso The Tale of Three Cities, sebbene con una impronta tendente al commerciale, affronta con efficacia il dramma storico del periodo fine anni 40-inizio anni 50 attraverso un dosato e mai scontato racconto di storie che si nutrono dell'epicità di oscuri e ignoti protagonisti.

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