mercoledì 16 dicembre 2015

Au Revoir l'Ete ( Fukada Koji , 2013 )




Hotori no sakuko (2013) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Una assolata località balneare, case inerpicate in mezzo al verde, stormire di fronde e spiagge lunghissime, legami famigliari sussurati che si intrecciano con storie del passato, una giovane fanciulla in viaggio con la zia per un periodo di riposo e di studio provenienti da Tokyo: un quadro che lascia subito trasparire, e non solo per le immagini ma anche per i dialoghi, l'ispirazione che ondeggia tra Rohmer e Kore-eda; questo è il quadro pittorico col quale si presenta Au Revoir l'Ete di Fukada Koji, lavoro che ha spopolato nei numerosi festival nei quali è stato presentato.


La giovane Sakuko e la zia Mikie si recano per una vacanza nella casa della sorella di quest'ultima in partenza per l'Europa: la ragazza deve preparare gli esami d'ammissione all'università , la zia invece deve terminare un saggio sulla cultura indonesiana; qui incontrano un vecchio amico di Mikie , Usagikichi, che un tempo fu legato alla donna e che ora gestisce un love hotel in riva al mare, la figlia di quest'ultimo,Tatsuko, che studia all'università e Takashi il nipote dell'uomo , fuggito da Fukushima dopo lo tsunami.
Sin da subito i sottili rapporti interpersonali che si creano e si modificano tra i vari personaggi, cui si aggiunge presto un docente universitario di Tokyo in trasferta nella locale università per un ciclo di lezioni, diventano il vero cuore pulsante, seppur sommesso, del racconto.
Sakuko diventa una osservatrice curiosa di un mondo adulto che le ruota intorno e del quale spesso non riesce a delimitare i contorni, un mondo in cui ognuno dei personaggi sembra alla ricerca di una precisa identità.
Come i lavori dei due citati registi cui rimanda indirettamente Au Revoir l'Ete di fatto succede poco, qualcosa che filtra quasi silenziosamente , furtivamente da un sottobosco di sentimenti e di passioni nascoste; ecco quindi che sono i dialoghi, gli scorci, le immagini, i frammenti di atmosfere a creare l'asse portante di una storia che è sì una sorta di ballo delle debuttanti nella pista della vita per una giovane ragazza e per il suo amico del momento Takashi, ma è anche la descrizione di un disagio e di una solitudine che solo apparentemente sembrano accennate.

Sakuko osserva la zia e il pittoresco mondo che gira intorno alla cittadina, comincia forse per la prima volta a chiedersi cosa vuole veramente dalla vita, vive le esaltazioni e le delusioni con fierezza e con misura, sorride all'affannarsi degli adulti in un comico rincorrersi di sentimenti e di pulsioni ( emblematica in tal senso la scena del compleanno di Usagikichi), tenta addirittura il primo atto di ribellione che si concretizza in una parodia di fuga lunga una notte insieme a Takashi  e quando giunge il momento di tornare a Tokyo le due settimane passate sono state forse l'addio all'età appunto.
Il lavoro di Fukada si fa apprezzare anzitutto per i toni e le ambientazioni, a prescindere dai riferimenti cinematografici, inoltre brilla per la capacità del regista di creare subito una empatia coi personaggi di cui si seguono i movimenti e i dialoghi con crescente curiosità e interesse ed infine mette sullo schermo con tatto e nipponica delicatezza tematiche come quella legata alla protesta antinucleare, alla vacuità dei rapporti umani e all'ipocrisia dei comportamenti sessuali.
Insomma Au Revoir l'Ete conferma in larga parte le aspettative che nascono dal palmares che accompagna il film e dai giudizi espressi quasi unanimemente  dalla critica, sa essere leggero senza però perdere la profondità dei temi trattati, mostra le buone doti alla regia di Fukada che si distingue per i tratti decisi ma mai ridondanti e regala una bella carrellata di personaggi così simpaticamente umani.
Va segnalata infine la buona prova di Nikaido Fumi che ormai va considerata come una delle attrici più valide giapponesi a dispetto della giovane età, molto cresciuta sotto l'aspetto interpretativo dai tempi di Himizu di Sion Sono che le valse il premio Mastroianni alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011

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