giovedì 31 marzo 2016

Il ponte delle spie [aka Bridge of Spies] ( Steven Spielberg , 2015 )




Bridge of Spies (2015) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Tre anni dopo il ritratto di un monumento imperituro della storia e della cultura americana come Abraham Lincoln, Steven Spielberg rimane ancorato al territorio dove forse più di ogni altro ha dimostrato di saper muoversi con grande padronanza: stavolta però non è un personaggio che è leggenda a tener banco, bensì una di quelle oscure figure divenute protagoniste nel periodo della Guerra Fredda, tra casus belli, incidenti sfiorati, spie e disertori.
Il Ponte delle Spie è infatti ambientato a cavallo tra la fine degli anni 50 e l'inizio degli anni 60: Guerra Fredda per il cinema significa storie di spionaggio, di baveri alzati e valigette scambiate, ambientate in una Berlino che iniziava a conoscere la ferita del muro e che, anche per la celluloide, era la vera capitale del mondo.


In questo contesto Spielberg ambienta la sua storia, ispirata in parte alla crisi degli aerei U2 ed in parte alla figura di James Donovan, un brillante avvocato che si occupava di assicurazioni che improvvisamente si trovò coinvolto nella difesa di Rudolph Abel, spia sovietica catturata a New York.
Nel paese che si ritiene essere la culla della democrazia anche una spia che attenta alla sicurezza nazionale deve avere diritto ad un giusto processo, almeno formalmente, e Donovan, seppur ben poco convinto, accetta la difesa dell'uomo; ma l'avvocato di Brooklyn è il tipico personaggio che non ammette deroghe alla morale e all'etica e quindi quello che doveva essere un ruolo quasi formale diventa per lui una battaglia per il diritto, calamitandosi addosso le antipatie di tutti.
Riesce ad evitare la condanna a morte dell'imputato, grazie ad una intuizione da diplomatico consumato e quando l'intuizione diventa realtà, cioè quando anche i sovietici hanno in mano il pilota dell'U2 abbattuto, la CIA e il governo incaricheranno Donovan di fare da mediatore, privo di ogni copertura ufficiale, coi nemici oltre cortina per negoziare uno scambio di prigionieri.
Berlino diventa quindi il campo di battaglia in cui l'avvocato dovrà mettere a frutto le sue capacità di mediatore, stretto tra la CIA, i sovietici e i tedeschi dell'est che cercano un posto al sole.

lunedì 28 marzo 2016

45 Years ( Andrew Haigh , 2015 )




45 Years (2015) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Alla vigilia del party nel quale festeggia i 45 anni di matrimonio con la moglie Kate, Geoff riceve una lettera dalla Germania che lo informa che il corpo della sua fidanzata in gioventù è stato ritrovato: la ragazza morì cinquant'anni prima durante una escursione sulle Alpi svizzere cadendo in un burrone e ora il ghiacciaio in lento ma inesorabile scioglimento ha restituito il corpo intatto.
Per l'uomo la notizia sembra essere un colpo che lascia il segno, mentre la moglie non riesce inizialmente a capacitarsi del turbamento che la notizia causa in lui.


Nel breve volgere dei pochi giorni che mancano alla festa, all'interno della tipica coppia borghese inglese di provincia si insinua dapprima turbamento, quindi inquietudine e infine una vera e propria tensione, anche perchè per Geoff quello che fino ad allora sembrava essere un semplice ricordo lontano diventa qualcosa di ben più coinvolgente: tutto quello che era sepolto nella soffitta coperto dalla spessa e rassicurante coltre del tempo, affiora inesorabilmente , minando  una esistenza tranquilla basata sull'affetto, sulla stima e la fiducia.
Per Kate il dubbio che quell'amore giovanile sia stato qualcosa che ha condizionato tutta la vita del marito e la sua diventa ogni giorno più palpabile, conducendola a tristi e considerazioni su quello che è stata la sua vita coniugale.
Il finale, che coincide con il tanto atteso party, sembra mettere in chiaro , una volta per tutte quello che è stato un rapporto interpersonale durato quasi 50 anni: la lettura sta tutta nella canzone che chiude , efficacemente, il film, Smoke gets in your eyes , la stessa che i due anziani coniugi ballarono il giorno del loro matrimonio.

giovedì 24 marzo 2016

Ip Man 3 / 葉問3 ( Wilson Yip Wai-Shun / 葉偉信, 2015 )




Ip Man 3 (2015) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

E’ ambientato nel 1959 il terzo capitolo della saga incentrata sulla figura di Ip Man diretta da Wilson Yip ed inizia idealmente dove l’avevamo lasciata al termine del secondo, col giovane e impertinente Bruce Lee che si presentava alla porta del maestro chiedendo di poter diventare suo allievo; sono passati alcuni anni e il ragazzino è diventato ora un giovane prestante ma sempre con un filo di arroganza e lo vediamo nuovamente ala porta di Ip Man dove regala una dimostrazione al maestro di velocità e di doti tecniche.


In quegli anni Hong Kong stava diventando a grandi passi la metropoli cosmopolita che conosciamo , la ricchezza ed il benessere iniziavano a diffondersi e con esse il crescere della delinquenza sostenuta da bande di bulli, alcuni fuoriusciti dalle scuole di kung fu, al soldo di faccendieri stranieri senza scrupolo alla ricerca del facile guadagno.
Quando una di queste bande si presenta alla porta della scuola elementare che il figlio del maestro frequenta reclamandone la proprietà dietro un truffaldino acquisto, Ip Man diventa il paladino dei deboli contrapponendosi alla prepotenza dei delinquenti.

mercoledì 23 marzo 2016

El Desconocido [aka Desconocido-Resa dei conti] ( Dani de la Torre , 2015 )




Retribution (2015) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

Carlos è un intraprendente ed ambizioso dirigente bancario, una bella casa e una famiglia da cartolina, all’apparenza almeno; una mattina come tante altre però all’improvviso di fronte a lui si apre un baratro che rischia di inghiottire tutto: a bordo della macchina con la quale sta accompagnando a scuola i figli adolescenti un telefono abbandonato squilla e annuncia che a bordo della macchina c’è una bomba, chiunque dovesse scendere dall’auto causerà l’esplosione, per evitare ciò il misterioso interlocutore pone condizioni chiare: 68 mila euro in contante (tutto quello che Carlos e famiglia posseggono) e 400 mila euro versati su un conto.


Iniziano così tre ore nelle quali la macchina diventa il centro del racconto: da lì Carlos dovrà eseguire le operazioni bancarie seguendo le indicazioni del ricattatore e nel frattempo far fronte al terrore dei figli e ai segreti che scopre sulla moglie, l’auricolare perennemente infilato nell’orecchio a seguire le condizioni che il misterioso interlocutore gli intima.
Il piano messo in piedi non andrà per il giusto verso e ben presto Carlos si troverà anche la polizia alle costole convinta che tutta sia una messinscena dell’uomo , convinzione basata sulle difficoltà famigliari ed economiche che piano piano emergono, ma soprattutto sulla ormai infima fiducia che tutti nutrono verso di lui.

lunedì 21 marzo 2016

Rams [aka Storia di due fratelli ed otto pecore] ( Grimur Hakonarson , 2015 )




Rams (2015) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

In quell'estremo lembo settentrionale dell'Europa, splendido confine desolato del mondo, che è l'Islanda vivono Gummi e Kiddi , due fratelli dall'aspetto rude e arcigno che dedicano la loro vita all'allevamento di una antica razza di pecore, principale risorsa del paese insieme alla pesca; i due uomini vivono in due fattorie attigue , si guardano in cagnesco da lontano, si scambiano rarissimi messaggi acrimoniosi attraverso il cane: sono ormai decenni che i due omaccioni non si parlano per un motivo che non sappiamo ma che forse possiamo intuire.


Gummi è quello più propenso ad accettare le regole a vivere in maniera più convenzionale, Kiddi invece è un anarchico spirito libero, racchiuso nel suo isolazionismo; la vita per i due scorre tra gli amati montoni e le pecore che trattano come fossero loro figli, in perfetta simbiosi.
Tra i rari passatempi la gara annuale che assegna il premio al miglior montone; al termine del concorso Gummi, deluso dall'essere stato sconfitto dal fratello, scopre che il montone vincente potrebbe avere una temibile malattia virale che colpisce l'apparato nervoso delle pecore.
Quando i sospetti si rivelano fondati le autorità veterinarie decidono di abbattere tutti i capi e proibire per due anni la ripresa dell'allevamento:una decisione che porta sconforto nei proprietari che si ritrovano senza il loro sostentamento.
Mentre Kiddi va su tutte le furie e si rifiuta di eseguire la disposizione, Gummi decide da mettere al sicuro sette pecore e un montone, nascoste nella cantina di casa per cercare di salvare l'antica specie altrimenti destinata all'estinzione.

venerdì 18 marzo 2016

Arabian Nights [aka Le Mille e Una Notte aka As Mil e uma Noites] ( Miguel Gomes , 2015 )



Vol 1 O InquietoArabian Nights: Volume 1 - The Restless One (2015) on IMDb
Vol 2 O DesoladoArabian Nights: Volume 2 - The Desolate One (2015) on IMDb
Vol 3 O EncantadoArabian Nights: Volume 3 - The Enchanted One (2015) on IMDb

Giudizio: 9/10

Fare questo film è stata l’idea più stupida della mia vita! Come si può fare un film di rilievo sociale quando vuoi riprendere storie meravigliose?” Questo scrive , con il misurato gusto per l’iperbole, Miguel Gomes a proposito del suo ultimo lavoro Arabian Nights-Le Mille e una Notte che a Cannes è risultato, a detta della critica di ogni continente, il miglior film di tutta la rassegna, sezioni collaterali incluse, visto che  figurava nella Quinzaine des Realisateurs ( complimenti ai selezionatori del Concorso, troppo impegnati a infarcire il programma di pellicole francesi insulse…).
Prima di ogni valutazione critica dell’opera di Gomes vanno fatti i complimenti  alla Milano Film Network che ha avuto il coraggio di distribuire un film come questo, non certamente semplice e tanto meno alla portata di tutti: una dimostrazione lodevole di sensibilità per l’arte cinematografica, purtroppo non comune in Italia. 


Gomes risponde alla sua domanda gettando sul piatto un’opera bellissima, complessa, multiforme, ricca di mille sfaccettature che proprio nella risposta alla domanda che si fa il regista regala il suo fulgore narrativo.
Arabian Nights è un ampia e ambiziosa disamina della condizione del Portogallo, riportata attraverso il racconto di episodi avvenuti tra il 2012 ed il 2013, cui si aggiungono riflessioni storiche, sociali, antropologiche inerenti sempre la condizione del paese , uno tra i primi a soccombere sotto i colpi della crisi economica che ha spazzato l’Europa.
L’espediente che Gomes utilizza è un piccolo virtuosismo letterario che trova la premessa nel prologo del film stesso: un regista incapace di dare corpo alla sua esigenza di rappresentare l’odierna condizione del paese, scappa e lascia il compito di raccontare le storie alla bella Sharazade, protagonista appunto della raccolta di novelle Le Mille e una notte; ecco quindi che prendendo in prestito la struttura narrativa dell’opera vediamo scorrere sotto forma di racconti spesso ammantati di fantastico momenti della vita portoghese, di un popolo in difficoltà racchiuso nei suoi tormenti.

mercoledì 16 marzo 2016

The Deal ( Son Yong-ho , 2015 )




The Deal (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

Opera prima del regista e sceneggiatore Son Yong-ho, The Deal è un classico thriller coreano che fa del tema della vendetta personale il suo unico traino: un chiaro richiamo ad un filone che vanta illustrissimi capostipiti e che negli ultimi anni, seppur con variazioni sul tema più o meno riuscite, ha con regolarmente nutrito la cinematografia della Corea del Sud.
Il vero banco di prova dei registi che si cimentano con questo genere e con tali tematiche è la modalità con la quale viene costruita la narrazione e gli eventuali tocchi di originalità che possano dare un senso a storie che spesso appaiono tutte simili , se non uguali.


In tal senso Son introduce un aspetto innovativo ed interessante: The Deal è infatti una storia di vendette parallele che ad un certo punto, quando si comincia a perdere un po' la bussola del racconto, si incrociano alimentandosi a vicenda.
La storia parte con la cattura quasi causale di un serial killer che ha sul groppone già diverse vittime, l'ultima delle quali, fresca , fresca è la sorella del detective che lo ha arrestato; il killer con fare sprezzante si rifiuta di rivelare il luogo dove sono sepolte alcune delle vittime che mancano all'appello, compresa l'ultima.
Il detective sembra inizialmente intenzionato a farsi giustizia da solo ma per sua fortuna il ruolo che ricopre glielo impedisce e il killer viene condannato alla pena capitale, temporaneamente sospesa.

lunedì 14 marzo 2016

The Classified File ( Kwak Kyung-taek , 2015 )




The Classified File (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Nel 1978 la Corea del Sud ancora viveva nella morsa della dittatura militare di Park che sarebbe morto assassinato l'anno dopo: la società dell'epoca era profondamente influenzata dalla situazione politica che si contraddistingueva per la oppressione militare e per i soprusi delle forze di polizia; in quell'epoca iniziava a prendere piede inoltre la triste usanza dei rapimenti , quasi sempre di minori, a scopo di riscatto.
In questa realtà il regista Kwak Kyung-taek ambienta The Classified File, thriller che si svolge tra Busan e Seoul: una ragazzina di nove anni figlia di un ricco imprenditore del settore ittico viene rapita davanti la scuola; l'influente padre pur avvisando la polizia, si adopera per evitare che la notizia diventi di pubblico dominio sperando con ciò di favorire i contatti col rapitore.


Al caso viene assegnato, su forte pressione del padre stesso, un detective di un'altra sezione, perchè un chiaroveggente consultato dalla madre della ragazzina aveva indicato nel poliziotto l'unico che avrebbe potuto riportare a casa la ragazzina; questi è inoltre anche il padre di un compagno di scuola della rapita.
Le previsioni del santone-mago si dimostrano strada facendo esatte e questo gli fa acquisire un minimo di credibilità agli occhi di tutti al punto di venir aggregato alla squadra impegnata nel caso.
Quando ripetuti tentativi di incontro col rapitore vanno a vuoto, la scena si sposta a Seoul dove l'uomo evidentemente gioca in casa e dove i poliziotti provinciali e un po' rozzi si devono confrontare co quelli ben più rigidi e professionali della capitale.
In sottofondo una lotta senza quartiere tra ambizioni e collusioni all'interno delle forze di polizia.

domenica 13 marzo 2016

Regression ( Alejandro Amenabar , 2015 )




Regression (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

Per buona parte degli anni 90 l'America fu percorsa da una morbosa ossessione per le sette sataniche e l'occultismo in genere, in parte come conseguenza di presunti predicatori televisivi che istigavano a cercare Satana in ogni luogo ed in parte per una sorta di isteria collettiva che si basava praticamente sul nulla.
In questo contesto storico e sociale Alejandro Amenabar ambienta il suo ultimo film, ispirandosi a fatti realmente accaduti, dopo ben sei anni dal controverso Agorà che segnò un inequivocabile spartiacque nella carriera dell'ex ragazzo prodigio del cinema spagnolo.


Siamo appunto nel 1990 nella profonda provincia del Minnesota e la polizia locale di una piccola città deve far fronte ad un caso di presunte molestie sessuali subite da una giovane ad opera del padre; la ragazza riferisce di esser stata violentata nel corso di sedute sataniche da gruppi di persone appartenenti ad una setta; il padre in stato di confusione ricorda solo qualche dettaglio ma non nega di aver compiuto il misfatto.
In aiuto del detective Kenner si affianca il Professor Raines, uno studioso dei meccanismi della memoria ed esperto in particolare nella tecnica della regressione: infatti sia la ragazza che il padre sembrano aver rimosso il fatto per differenti motivi e quindi tale metodica dovrebbe riportare a galla nella loro mente i ricordi sepolti.
Muovendosi tra il thriller psicologico e il mystery , Regression racconta l'indagine, le atroci verità che sembrano nascondere i personaggi della famiglia di Angela, la ragazza abusata, sconvolta anni prima dal suicidio della giovane madre, fino al colpo di scena finale.

sabato 12 marzo 2016

Lost in Hong Kong / 港囧 ( Xu Zheng / 徐峥 , 2015 )




Lost in Hong Kong (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

L'opera prima di Xu Zheng, Lost in Thailand , aveva riscosso un enorme successo nel 2012, risultando uno dei film cinesi più vincenti al box office cui si era affiancata una critica generalmente più che positiva in considerazione soprattutto del fatto che il film partiva con ben poche ambizioni; per la sua opera seconda Xu ricalca il modello del primo film, ambientando la sua storia tutta ad Hong Kong dove il protagonista cinese continentale, e la sua chiassosa e stravagante famiglia, si reca per assistere, segretamente, all'inaugurazione della mostra del suo primo grande amore giovanile ai tempi dell'università.


L'incalzante prologo si svolge infatti una ventina di anni indietro, ai tempi del corso universitario che Xu Lai frequentò con la segreta speranza di diventare un pittore, qui conobbe Yang Yi della quale si infatuò, ricambiato, ma quest'ultima al termine degli studi si trasferì presso una accademia artistica di Hong Kong, lasciando spazio a Cai Lala nel cuore del ragazzo.
Anni dopo Xu Lai lavora nell'industria del suocero come disegnatore di reggiseni e Cai Lala è la moglie nevrotica e ossessionata dalla maternità che non si concretizza.
Il viaggio ad Hong Kong vuole essere l'occasione per rivedere la vecchia fiamma, artista emergente e di fama, e far tornare almeno per poco l'orologio del tempo indietro agli anni della giovinezza e per scacciare la frustrazione che nasce dalle ambizioni fallite che accompagna il protagonista
Naturalmente le cose andranno in tutta altra maniera anche perchè il cognato di Xu , sedicente aspirante regista di documentari perennemente con la telecamera accesa in mano, si mette alle calcagna del protagonista scatenando con la sua dabbenaggine una serie interminabile di equivoci e situazioni surreali.

Ritorno alla vita [aka Every Thing Will Be Fine] ( Wim Wenders , 2015 )




Every Thing Will Be Fine (2015) on IMDb
Giudizio: 5/10

La lunga pausa di Wim Wenders nel campo dei lungometraggi che è durata otto anni dal ben poco convincente Palermo Shooting termina nel 2015 con il nuovo lavoro che ha visto la luce al Festival di Berlino del 2015.
Nel frattempo il regista tedesco aveva mostrato un deciso ritorno al documentario, che tanta parte aveva avuto nella sua produzione negli anni 80 e 90 , con due lavori come Pina e Il Sale della terra che avevano ben impressionato pubblico e critica.
Ritorno alla vita è però lavoro che lascia anch'esso abbondantemente delusi sia come valore complessivo dell'opera sia come segnale che , almeno nei lungometraggi, Wenders sembra aver perso, e da molto ormai, quello che era il suo monolitico stile narrativo.


La storia che racconta è nel complesso ovvia e con poca profondità, parandosi dietro una seria di paradigmi scontati: Tomas uno scrittore in crisi di ispirazione, da cui ovviamente  deriva anche la crisi relazionale , con la fidanzata anzitutto, in un incidente stradale uccide un ragazzino lungo le strade innevate del profondo nord canadese; all'incidente sopravvive il fratello più grande del ragazzino che andrà incontro ad una vita straziata dal senso di colpa; lo stesso Tomas subirà lo choc dell'evento combattutto tra il senso di colpa, il bisogno del perdono e l'incrollabile egoismo che sembra far parte del dna degli scrittori, come da classico copione ormai consolidato.
Nei dodici anni successivi seguiamo il percorso dell'uomo fino al successo, la crisi personale che lo porterà sull'orlo del suicidio prima e alla rottura con la sua fidanzata e ad una nuova relazione poi, ma soprattutto il rapporto che si basa sul comune senso di colpa con la madre del ragazzino morto e in special modo con il sopravvissuto all'incidente.

giovedì 10 marzo 2016

She Remembers , He Forgets / 哪一天我們會飛 ( Adam Wong Sau-Ping / 黃修平 , 2015 )




She Remembers, He Forgets (2015) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Adam Wong è tra gli ormai non più numerosi registi autenticamente e orgogliosamente HKesi quello che sicuramente riesce meglio di tutti a raccontare la vitalità e le problematiche giovanili con la giusta e misurata miscela di tonalità: dopo The Way We Dance di due anni orsono che raccontava una storia giovanile di aspirazioni e di passioni artistiche e che lanciò prepotentemente e in maniera definitiva Cherry Ngan , uno dei volti più belli e interessanti del cinema di Hong Kong degli ultimi anni, avvalendosi ancora una volta della collaborazione con Saville Chan alla sceneggiatura, che tanto valida si era dimostrata nel lavoro precedente, She Remebers, He Forgets è film che si muove tra l'età matura ricca di problematiche e una nostalgica giovinezza nella quale affiorano sogni, progetti , aspirazioni ma anche una bella dose di preoccupazione e di incertezza per il futuro.


In occasione di una riunione tra ex compagni di liceo, infatti, Gigi torna  ricordare gli anni della scuola negli ormai lontani primi anni 90 ed in particolare al ferreo legame che la univa a Shing-Wa e Bok-man, una coppia di amici per la pelle, il primo dei quali sarebbe poi divenuto il suo odierno marito.
I due ragazzi hanno un talento eccezionale in due campi opposti: Shing-Wa per l'arte e l'architettura, l'altro per l'aeronautica ed il volo, settori nei quali primeggiano incontrastati nella scuola e nei club scolastici, Gigi sembra invece tardare a riconoscere quale è il suo sogno da inseguire che poi troverà nella sua voglia di viaggiare.
Ora Gigi è una grigia impiegata di una agenzia di viaggi, la vita scorre con pochi sussulti, il marito è sempre impegnato come architetto di fama e di Bok-man si sono perse le tracce dalla fine della scuola.
Tornare al passato è per la donna una occasione per far tornare a galla i ricordi e per tracciare un rapido resoconto sulla sua esistenza.

martedì 8 marzo 2016

The Final Master / 师父 ( Xu Haofeng / 徐浩峰 , 2015 )




The Final Master (2015) on IMDb
Giudizio: 8/10

Con The Final Master il regista e sceneggiatore Xu Haofeng chiude il trittico cinematografico ispirato all’omologo letterario dello stesso autore: dopo The Sword Identity e Judge Archer, il nuovo lavoro, che arriva dopo la collaborazione di Xu con Wong Kar Wai per The Grandmasters, è il tassello finale di una rilettura molto personale e a tratti affascinante del mondo delle arti marziali.
Qui il racconto si focalizza negli anni trenta alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale a Tianjin considerata la culla delle arti marziali del nord della Cina: in città arriva il maestro Chen , esperto in Wing Chun una delle arti tipiche del sud, con l’intenzione di aprire una scuola per tenere fede ad una promessa fatta al suo defunto maestro.


Nella patria degli stili del nord troverà l’ovvia avversione dei maestri della città e per potere aprire la sua scuola dovrà confrontarsi con le altre presenti.
Chen troverà per moglie una giovane ragazza che lavora come cameriera in un ristorante ed il primo allievo che dovrà affrontare i combattimenti con le altre scuole.
Ben presto però sarà chiaro che l’uomo si è infilato in un pericoloso labirinto pieno di ingranaggi che vede le scuole , e soprattutto la potentissima maestra Zou, brigare con i potere locali legati ai signori della guerra ancora in auge in quella zona della Cina; per Chen giunge il momento di risolvere il conflitto tra la sua ambizione personale e il senso di giustizia e di sopravvivenza.

domenica 6 marzo 2016

El Sicario - Room 164 ( Gianfranco Rosi , 2010 )




El Sicario, Room 164 (2010) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Piano fisso dentro una ordinaria camera di motel in qualche posto al confine tra Messico e Stati Uniti, l'uomo in nero col viso nascosto da un quasi grottesco burka, un blocco di fogli bianchi e un pennarello: è l'inizio di un documentario, sarebbe forse meglio dire di una intervista in forma di soliloquio, che in poco meno di una ora e mezza ci racconta la storia di un sicario dei cartelli di narcos che spadroneggiano in Messico.
Il racconto ha solo un protagonista, l'uomo in nero col burka appunto, che sa trasformarsi in un solo cambio di scena da un preciso e attento narratore in un attore che recita se stesso e le sue gesta compiute in tanti anni di servizio con i narcos proprio dentro quel motel.


Il racconto di una carriera iniziata in età giovanissima in una delle zone più degradate del paese, autentica roccaforte dei trafficanti di droga: l'arruolamento durante i primi mesi dell'università, la carriera in polizia tracciata e teleguidata dai boss, fino a diventare il capo della polizia locale, l'addestramento da parte del FBI, la totale devozione al servizio del padrone che si concretizza in rapimenti, torture, uccisioni e sparizione di cadaveri su un territorio che la mancanza di legalità rende una giungla nella quale i narcos dettano le loro regole.
Il documentario di Gianfranco Rosi, nato da una inchiesta giornalistica compiuta da un amico del regista e pubblicata su un giornale americano, è un ritratto spietato, preciso, dettagliato sulla professione di sicario al soldo dei narcos; il protagonista, un autentico mattatore sia per quanto riguarda la sua spigliatezza verbale che per la sua fredda e tagliente precisione delinquenziale, si avvale di un blocco sul quale con scrittura fanciullesca disegna i suoi pensieri e i suoi racconti, delle piccole storie concentrate su un foglio bianco che da forma alle parole e al racconto.

mercoledì 2 marzo 2016

Crouching Tiger,Hidden Dragon:Sword of Destiny [aka La Tigre e il Dragone 2] / 臥虎藏龍:青冥寶劍 ( Yuen Woo-ping / 袁和平 , 2016 )




Crouching Tiger, Hidden Dragon: Sword of Destiny (2016) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Quindici anni sono trascorsi da quando Ang Lee con La Tigre e il Dragone rilanciò in maniera clamorosa il cinema asiatico e il genere wuxia: il suo film fu uno dei maggiori successi dell’anno sia a livello di riconoscimenti (l’Oscar su tutti) che di gradimento del pubblico ad ogni latitudine; con quel lavoro il regista taiwanese ebbe anche il grande pregio di ripresentare al mondo cinematografico un genere, il wuxiapian appunto, che è stato uno dei pilastri portanti del cinema orientale, di area cinese soprattutto, reso più accessibile da una sottile ma decisiva occidentalizzazione delle tematiche altrimenti troppo ostiche per il pubblico europeo ed americano.


Ora, in questo scorcio iniziale del 2016, quello che fu  l’Action Director di quel film e di tanti altri grandissimi successi asiatici e non ( su tutti Matrix e Kill Bill), Yuen Woo-ping, personaggio ormai leggendario del cinema cinese, dirige il sequel dal sottotitolo  Sword Destiny, coproduzione sino-americana con la decisiva partecipazione di Netflix, piattaforma sulla quale il film è visibile a partire dal 26 febbraio.
L’impresa di Yuen Woo-ping non era semplice, nella maniera più assoluta, per tutta una serie di motivi, non ultimo il lungo lasso di tempo intercorso tra il lavoro di Ang Lee ed il suo sequel e per il lignaggio che questa opera ancora si porta dietro; inoltre la compartecipazione americana ha di necessità imposto delle scelte sia a livello di cast che a livello di location che possono lasciare un po’ interdetti.
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