giovedì 30 giugno 2016

Assassination ( Choi Dong-hoon , 2015 )




Assassination (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

L'epoca della dominazione coloniale giapponese in Corea durata 35 anni (1910-1945) è sempre stata vissuta come una ferita profonda e silenziosa da parte della società coreana, quasi una vergogna che mina l'orgoglio nazionale e la fierezza di un popolo intero; al contrario di quanto fatto dal mondo cinematografico cinese che ha utilizzato la tematica dell'occupazione nipponica per la produzione di una serie infinita di lavori che avessero invece lo scopo di stimolare l'orgoglio nazionale, in Corea a quel periodo storico l'industria cinematografica ha raramente fatto ricorso.
E' perciò tutto sommato sorprendente vedere giungere al Far East Film Festival ben due opere che trattano l'argomento dell'occupazione giapponese: dopo l'attesissimo kolossal The Tiger infatti abbiamo avuto modo di poter assistere anche alla proiezione di Assassination uno dei film di maggior successo della stagione cinematografica coreana, oltre che uno tra quelli che hanno riscosso i migliori giudizi della critica per lo meno sul versante del prodotto popolare e mainstream.


Il film racconta le vicende di un ristretto gruppo di specialisti coreani chiamati dalla resistenza a compiere un attentato clamoroso contro le autorità giapponesi; a capo del gruppo c'è un vecchio combattente indipendentista, che già anni prima aveva egregiamente servito la causa, affiancato da cecchini formidabili ed esperti di esplosivi reclutati con cura  la cui strada ben presto si incrocia con un famoso e leggendario sicario cacciatore di taglie.
Costruito come il più classico film d'azione e di spionaggio, Assassination svolge il suo compito con grande efficacia: azione, suspance, storie personali, momenti carichi di ironia quando non addirittura brillanti, dramma e sottili giochi sotterranei  si mescolano in un racconto che si lascia guardare piacevolmente , soprattutto perchè riesce a far leva sui personaggi e sul loro vivido ritratto.
Il gruppo incaricato dell'azione incarna i tipici personaggi dei film di genere dove accanto alla grande maestria professionale vediamo scorrere le personalità ora istrioniche, ora camaleontiche, ora fuori dagli schemi, affiancate da un sano e mai retorico spirito nazionalista e di rivincita.

martedì 28 giugno 2016

Trivisa / 樹大招風 ( Frank Hui/许学文 , Jevons Au/欧文杰 , Vicky Wong/黄伟杰 , 2016 )




Trivisa (2016) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Proprio nell'anno in cui fortemente ci si interroga sul destino del cinema di Hong Kong sempre più compresso tra la presenza mainlander forte del potere economico e la conseguente fuga di autori alla ricerca di un pubblico più vasto e di investitori facoltosi, Trivisa si pone , assieme Ten Years , come il pregevole tentativo di dare voce a nuovi autori capaci di perpetuare la grande tradizione cinematografica hongkongese; se il lavoro corale votato come miglior film dalla critica di Hong Kong è un eccellente esempio di cinema indipendente e coraggioso, Trivisa è il risultato di una grande intuizione  di Johnnie To e della sua Fresh Wave , il concorso riservato ai nuovi autori dell'ex colonia britannica, da cui provengono i tre registi che firmano questo lavoro.


Se a ciò aggiungiamo la particolare scelta narrativa su cui si base Trivisa non è azzardato assegnare al film una importanza che va ben oltre il reale valore artistico.
Costruito come la somma di tre cortometraggi diretti ognuno da tre diversi autori, Trivisa ha però la sua linea comune, sebbene le tre storie si intersechino fugacemente per brevi attimi: Frank Hui, Jevons Au e Vicky Wong infatti raccontano le gesta di tre personaggi che a cavallo tra gli anni 80 e gli anni 90 stimolarono le fantasie della cittadinanza grazie alle loro gesta criminose.
Kwai Ping-hung, divenuto famoso per aver sparato ad alcuni poliziotti, Yip Kwok-foon, lo svaligiatore di gioiellerie sempre col suo inseparabile kalashnikov e Cheuk Tze-keung lo spendaccione che trasportava i soldi dei rapimenti di ricchi uomini d'affari con la sua Lamborghini gialla sono infatti personaggi notissimi nella cronaca di Hong Kong oltre che conosciutissimi dal pubblico per le loro gesta.

Over Your Dead Body ( Miike Takashi , 2014 )




Over Your Dead Body (2014) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Nella sua indefessa peregrinazione all'interno dei vari generi cinematografici, Miike Takashi , soprattutto negli ultimi anni, ci ha regalato lavori che spaziano dal dramma storico alla rilettura di celebri manga, passando per la parodia dello yakuza movie e per gli horror-splatter; con Over Your Dead Body il regista giapponese firma un lavoro che si ispira, almeno in buona parte, ad uno dei testi letterari più celebri della cultura giapponese e al contempo costruisce una storia che per i suoi standard appare addirittura convenzionale che risente in maniera seppure indiretta del cinema più classico.


In Over Your Dead Body infatti la storia è quasi perfettamente suddivisa in due blocchi: da un lato la rappresentazione del dramma teatrale Tokaido Yotsua kaidan, appunto uno dei grandi classici del XIX secolo, dall'altro il racconto della vita fuori scena degli attori protagonisti che tende a convergere sulle stesse tematiche del testo letterario; se in scena viene proposto un dramma intriso di gelosia, tradimenti, avidità e rancori veicolati da fantasmi, nella vita reale vediamo la rappresentazione moderna delle medesime tematiche nelle quali i protagonisti si trovano ingabbiati inseguendo i loro istinti e la loro machiavellica avidità.
La storia d'amore del samurai Iemon, ben poco incline alle regole dell'onore e della irreprensibilità, con la giovane Oiwa che nasce nel sangue e prosegue nel tradimento e quella della attrice Miyuki tradita dal compagno Kosuke che scatena le ire degli spettri diventano nel corpo del film le due facce della stessa realtà, quella nella quale sono i lati più deteriori a venire allo scoperto.

venerdì 24 giugno 2016

Three Stories of Love ( Hashiguchi Ryosuke , 2015 )




Three Stories of Love (2015) on IMDb 
Giudizio: 6/10

Film tra i più attesi al recente Far East Film Festival di Udine, dove è giunto preceduto da una bella messe di giudizi positivi che lo hanno fatto considerare uno tra i lavori migliori prodotti in Giappone nel 2015, Three Stories of Love di Hashiguchi Ryosuke è un potente dramma tripartito nel quale si esplorano vari aspetti dei rapporti amorosi.
Costruito intorno alle figure di tre personaggi, le loro storie , totalmente indipendenti una dall'altra, costituiscono l'asse portante del film: Atsushi ha perso la moglie da ormai tre anni in un incidente causato da un pazzo, lavora come tecnico della manutenzione dei ponti e ne studia con una tecnica tutta sua, molto istintiva , la tenuta e le eventuali riparazioni da compiere; la sua casa è una stamberga nella quale si accumula immondizia e ciarpame vario, perchè quando egli non lavora passa il tempo a ricordare la moglie, a disperarsi nella ricerca di una possibile accettazione del lutto e della perdita.


Toko è una casalinga di mezza età con un marito che non la degna di uno sguardo e una suocera pedante, il suo unico momento di felicità è l'ossessiva visione di un vecchio video che la immortala in un fugace incontro con la principessa Masako e che le suscita una struggente nostalgia; il suo noioso vivere quotidiano la porta ad intraprendere una relazione stramba con un presunto artista truffatore che sogna un allevamento di polli e che consuma droghe in maniera industriale.
Infine Shinomiya , un rampante e altezzoso avvocato gay che tratta il suo amante come un servetto, fino a quando qualcosa inizia a sgretolarsi e lui cerca conforto presso un vecchio compagno di scuola amato anni prima e che ora è sposato con prole.
Tre storie che sembrano distanti anni luce, ed in effetti lo sono, nelle quali è difficile trovare un filo conduttore, semplicemente perchè le facce dei rapporti amorosi sono talmente numerose e variegate da non riuscire a trovare nulla in comune.

giovedì 23 giugno 2016

The Priests ( Jang Jae-hyun , 2015 )




The Priests (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

The Priests , opera prima del regista e sceneggiatore coreano Jang Jae-hyun, è un buon esempio di film di genere che segue modelli storici e consolidati a tema esorcismo; definirlo una versione coreana del capolavoro di Friedkin è probabilmente affermazione sbagliata, ma il solco su cui si muove la pellicola è quello.
Introdotto da un prologo nel quale c'è già tutta la tematica sviscerata poi nel contesto della trama, The Priests racconta di una giovane studentessa il cui corpo viene carpito dal demonio e per mettere in pratica gli opportuni esorcismi il Vaticano si rivolge alla chiesa locale coreana che a sua volta individua nel sacerdote Kim l'uomo giusto per portare a termine l'operazione, sebbene quest'ultimo sia fortemente inviso alla maggior parte degli alti prelati per il suo modus operandi tutt'altro che ortodosso.


A tal proposito gli viene affidato come assistente il giovane Choi, prete alle prime armi, soprattutto con lo scopo di controllare i metodi di Kim.
Tra i due sacerdoti si instaura quasi subito il classico rapporto mentore-allievo, nonostante Kim faccia di tutto per mostrare al giovane collega il suo lato più deteriore accanto alle indubbie capacità da esorcista, cui fa da background personale il passato non proprio limpido dei due.
Nel film ovviamente non mancano i classici momenti da horror, conditi in qualche circostanza anche di una certa dose di umorismo, ma nel complesso  The Priests è film terribilmente serio che affronta il tema della visione coreana del cattolicesimo, sempre in bilico tra fanatismo e integralismo.

mercoledì 22 giugno 2016

Apocalypse Child ( Mario Cornejo , 2015 )




Apocalypse Child (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Nell'isola filippina di Luzon Francis Ford Coppola ambientò una delle scene più famose di Apocalypse Now, quella dove il tenente colonnello William Bill Kilgore si trastullava con il surf mentre gli elicotteri annientavano tutto col napalm.
Una tavola da surf abbandonata dai soldati e ritrovata da alcuni ragazzini diede il via alla penetrazione di quello sport nell'arcipelago delle Filippine.
Quasi quaranta anni dopo il surf è uno delle attrattive  di Baler e Ford (potenza del nome...) è un simulacro vivente di quegli eventi lontani: insegnante con tavola sempre pronta e frutto di una fugace relazione tra la madre adolescente ed un membro della troupe cinematografica , facilmente identificabile visto il nome che porta.


Ford se la spassa con la su amica Fiona tornata in patria dagli States per la malattia della nonna e intrattiene un rapporto praticamente paritario con la madre che è quasi sua coetanea: un menage piuttosto free tenuto in piedi da bevute, fumate e sesso a volontà.
Ford ha un caro amico, Rich , che ha intrapreso la carriera politica e col quale non scorrono però rapporti molto amichevoli per qualche episodio avvenuto nel passato; l'amico ha con sè la fidanzata Serena che ne approfitta per prendere lezioni da Ford e non solo.
Rich da parte sua saprà rendere pan per focaccia al suo amico fino ad un risolutivo confronto finale.
Quello che emerge in maniera netta dal film di Mario Cormejo è l'atmosfera rilassata, quasi giocosa che deriva da una vita vissuta a ritmi non frenetici e a misura d'uomo dove i rapporti personali possono disperdersi in mille rivoli e in cento sfaccettature.

Segreti di famiglia [aka Louder Than Bombs] ( Joachim Trier , 2015 )




Louder Than Bombs (2015) on IMDb
Giudizio: 5/10

Ad un anno di distanza dalla sua presentazione in concorso al Festival di Cannes, le imperscrutabili e misteriose vie della distribuzione cinematografica italiana conducono sui nostri schermi Segreti di famiglia, titolo italiano che cerca di stuzzicare la pruriginosità voyeuristica di Louder than Bombs del regista norvegese Joachim Trier.
Il terzo lavoro del cineasta scandinavo parte con grandi ambizioni: infatti dopo solo due lungometraggi all'attivo, seppur distribuiti lungo nove anni, Trier dirige un lavoro ambientato negli States ed in lingua inglese, coprodotto da Norvegia, Danimarca , Francia e Usa e che si affida ad un cast di stampo quasi hollywoodiano.


Segreti di famiglia è film di chiaro stampo drammatico, con al centro del racconto le dinamiche famigliari che un evento improvviso e doloroso porta al loro acme: Isabelle è una fotografa di guerra , di quelle sempre pronte a fare i bagagli al volo e recarsi nei teatri di battaglia dove la sporcizia dei conflitti viene terribilmente a galla; due anni dopo la sua morte il marito ed i figli Jonah, ormai trentenne e Conrad ancora adolescente si ritrovano in occasione della presentazione di una mostra dedicata alla donna.
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