martedì 29 novembre 2016

The Donor / 捐赠者 ( Zang Qiwu / 臧启武 , 2016 )



Giudizio: 8/10

Dopo il successo ottenuto al Festival di Busan, anche il Torino Film Festival cinge la corona sulla testa dell’esordiente Zang Qiwu per il suo The Donor, film duro, spietato e drammaticamente poetico nel suo formalismo tutt’altro che astratto.
Prima di tessere le lodi di questo lavoro, di certo fra i migliori visti in questo anno cinematografico, va riconosciuta al Festival di Torino la capacità di perseguire imperterrito nella sua opera di divulgazione cinematografica alla quale troppe rassegne hanno ormai rinunciato: alla faccia degli strali , quasi sempre italici, sul presunto elitarismo di certi festival, sulla noia che suscitano certi film, soprattutto asiatici, la giuria del Festival ha ritenuto giusto rimanere ferma sul caposaldo che dovrebbe animare ogni rassegna, quello di presentare lavori e cinematografie che altrimenti rimarrebbero emarginata dai circuiti commerciali, stimolando la curiosità di coloro che non si accontentano più di un semplice pellicola mainstream buona per tutte le stagioni e tutti i gusti.


The Donor è film che attraverso la disamina di un problema che assilla la Cina da anni, quello del traffico di organi per trapianti, va ad analizzare una realtà ben più grande, quella di un paese in cui la corsa al consumismo porta larghe fette della popolazione a folle velocità verso il baratro, azzerando principi etici e morali, fino a superare ogni steccato.
In The Donor il protagonista è un silenzioso e mite uomo di mezza età, Yang , che svolge la sua attività di meccanico in una piccola bottega di periferia, assillato, come larga parte della popolazione cinese, dal problema del sostentamento della famiglia: il figlio è prossimo a sostenere l’esame di ammissione al collage e la moglie , da buona donna di casa, è attentissima alle finanze di famiglia.
Yang decide quindi di vendere un suo rene ad un “riccone”, nuova classe sociale della Cina capital-comunista, il quale vuole a tutti i costi salvare l’amatissima sorella gravemente malata; soldi in cambio del rene e la riconoscenza di Li Daguo, il riccone, e della sorella, il tutto all’oscuro della famiglia.
Sembra la svolta della vita, se non fosse che il trapianto fallisce e Li Daguo, tornerà a chiedere l’aiuto di Yang.

Prima ancora che per la sostanza del racconto , The Donor si fa apprezzare da subito per una forma e una ricerca di stile particolari, sia nella costruzione delle atmosfere che nelle scelte tecniche: tutto sembra sospeso, quasi impalpabile, i toni sempre sommessi in un silenzio che diventa sempre più gelido man mano che la storia procede; Zang inoltre costruisce le sue immagini, assecondando le atmosfere, attraverso piani fissi, spesso in prospettiva, che tendono quasi ad allontanare i protagonisti, alternati a riprese di più ampio respiro che sottolineano soprattutto l’alienazione del tessuto urbano periferico fitto di strade e di binari che si intersecano  e si sovrappongono.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

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