martedì 30 agosto 2016

Ma Loute ( Bruno Dumont , 2016 )




Slack Bay (2016) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Sulle scogliere francesi che si affacciano sulla Manica, poco prima che l’Europa intera venisse travolta dalla Grande Guerra, il regista francese Bruno Dumont con Ma Loute, che arriva sugli schermi italiani proveniente dalla Croisette,mette in piedi il teatrino grottesco di una lotta di classe tra una borghesia stanca e alla deriva ed un sottoproletariato incattivito e senza speranza; protagonisti della storia due famiglie, i Van Peteghem ultimi brandelli di una classe borghese decadente e i Brefort, raccoglitori di molluschi, lupi di mare e all’occorrenza traghettatori a spalle di ricchi benestanti timorosi di sporcarsi gli abiti nel fango della baia.


I Van Peteghem trascorrono le loro vacanze sempre uguali nella loro inquietante magione in rigoroso stile egizio in cima alla scogliera , sotto l’occhio indolente e un po’ rintronato del capofamiglia Andrè, gobbo e dai modi affettati: figli, sorelle, fratelli, cognati tutti uniti da un vincolo di parentela  che travalica nell’incestuoso finalizzato alla conservazione del nome e sottomesso alle logiche industriali, percorsi da un nostalgico anelito alla restaurazione e da una fanatica fede religiosa.
I Brefort, brutti, sporchi e cattivi che portano impressi nei volti le stigmate lombrosiane della loro condizione vivono dei frutti strappati al mare con fatica fatta di schiene spezzate.
Il contatto tra le due famiglie , oltre la viciniorietà è il legame impossibile tra il più grande dei figli della coppia di pescatori, Ma Loute, e Billy la giovane nipote di Andrè che non si capisce se sia una donna che si veste da uomo o un uomo che si atteggia a donna.

martedì 16 agosto 2016

Cemetery of Splendour ( Apichatpong Weerasethakul , 2015 )




Cemetery of Splendor (2015) on IMDb
Giudizio: 8.5/10

Apichatpong Weerasethakul è un altro di quei (pochi) registi la cui coerenza stilistica ( formale e sostanziale) lo ha portato ad un punto che appare in modo netto come di non ritorno; il suo Cemetery of Splendour sta al regista thailandese come Stray Dogs sta a Tsai Ming Liang: un punto di arrivo di una filosofia cinematografica estrema, spirituale, a tratti ostica, quasi elitaria nella sua profondità e nella sua essenza che stravolge i tradizionali piani narrativi.
Che il regista thailandese amasse raccontare di quel punto immaginario d'incontro tra realtà e sogno, tra visione e subconscio, tra anima e corpo è inconfutabilmente dimostrato dalla sua filmografia che ne ha fatto uno dei registi più stimati e quotati dell'estremo oriente, ma in Cemetery of Splendour tutto quello che Weerasethakul ha sapientemente rimestato nei suoi lavori precedenti trova la sua sublimazione intrisa di una sorta di ascetismo spirituale  che fonde il sogno con la realtà e la vita con la morte.


Cemetery of Splendour, presentato in Un Certain Regard dello scellerato Festival di Cannes del 2015 dove ha ottenuto la media voti overall ponderata più alta da parte della critica,si svolge in una vecchia scuola in decadenza riadattata ad ospedale in cui giacciono alcune decine di militari colpiti da una strana forma di letargia dalla quale si risvegliano per brevi periodi prima di ripiombare repentinamente e senza preavviso nel sonno.
Jen è una donna disabile e piuttosto avanti con gli anni che si occupa come volontaria dei malati, soprattutto di Itt, un giovane cui nessuno fa mai visita; nello stesso stanzone che funge da reparto una giovane , Keng, dotata di poteri mediatici funge da tramite tra i parenti ed i malati per metterli in comunicazione; i militari giacciono immobili nei loro letti, con delle surreali strutture tubulari che cambiano di colore e che dovrebbero curarli, Jen tesse un sottile legame tra sè ed il militare che assiste, dapprima silenzioso e fatto solo di gesti, quindi di parole e di sguardi nei brevi momenti di risveglio di Itt.

lunedì 8 agosto 2016

Fatal Intuition ( Yun Jun-hyung , 2015 )




Fatal Intuition (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Nonostante si sforzi in tutti i modi di sembrare un thriller, il più classico e convenzionale possibile, Fatal Intuition del regista coreano Yun Jun-hyung troppe volte deraglia dai canoni del genere per concedersi dissertazioni in altri ambiti (l'horror psicologico ad impronte soprannaturale ad esempio), creando di fatto una impalcatura narrativa all'interno della quale si muovono altre tematiche.
Il racconto vede come protagonista Jang-woo un giovane aitante che vive con la sorella minore in una cittadina costiera della provincia coreana:lavora in una industria locale che produce ghiaccio e progetta di vendere la casa dei genitori per trasferirsi a Seoul.


Quando la sorella scompare misteriosamente Jang-woo si mette alla sua ricerca con il casuale ausilio di una sensitiva locale dall'aspetto timido ed impaurito che sembra possedere qualche risposta al drammatico mistero.
Le indagini condotte dall'uomo , ovviamente intralciate dalla consueta polizia inefficiente e sciatta, sembrano condurre ad uno dei personaggi più benvoluti e rispettati della comunità.
Perchè Fatal Intuition non è quindi un thriller in senso stretto? Anzitutto perchè il ricorso al soprannaturale che in alcuni frangenti è decisivo e basilare contamina la storia dandogli qualche pennellata quasi da horror, in secondo luogo perchè quello che maggiormente emerge, ed il regista sembra volere assecondare questa deriva, è più uno studio antropologico di una provincia coreana schifosa e sporca dove domina la cattiveria, la totale assenza di etica e e di moralità, dove persino i peggiori individui sanno nascondersi con grande capacità dietro maschere rassicuranti.

domenica 7 agosto 2016

The Tag-Along / 紅衣小女孩 ( Cheng Wei-Hao / 程伟豪 , 2015 )




The Tag-Along (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

Nel 1998 fu diffuso un video amatoriale che ritraeva un gruppo di escursionisti lungo un sentiero di montagna dell'entroterra taiwanese  alle cui spalle compare una misteriosa ragazzina vestita di rosso; l'episodio che andò a toccare le sensibili corde delle tradizioni e delle credenze taiwanesi viene ripreso come spunto di The Tag-Along opera prima di Cheng Wei-Hao, autore piuttosto conosciuto soprattutto nell'ambito dei cortometraggi e qui al suo primo lungometraggio.


Nel film il misterioso essere viene identificato come un mosien, figura della tradizione dell'isola, un piccolo demone della montagna che secondo il folklore locale si nutrirebbe delle paure e dei sensi di colpa delle vittime.
Partendo da queste forti basi popolari tradizionali, The Tag-Along racconta di un giovane che lavora nel campo delle agenzie immobiliari che vive con la nonna che improvvisamente sparisce rapita dal misterioso essere che vive in montagna.
Il giovane Wei oppresso dal senso di colpa per avere trascurato la nonna diventa il prossimo bersaglio del demone e dietro a lui anche la fidanzata che nel rapporto col giovane ha le sue cose da farsi perdonare; Yi-chun, la ragazza che diventa la protagonista della seconda parte del racconto, è decisa a a ritrovare il fidanzato spezzando il cerchio di sensi di colpa che rischia di coinvolgere anche lei.
The Tag-Along è film che inizia mostrando una faccia tutt'altro che orrorifica, semmai sembra prediligere il thriller psiscologico, ma quando le escursioni in montagna alla ricerca delle persone rapite dal mosien diventano dominanti nel percorso narrativo , la pellicola si indirizza su canoni più consoni all'horror.

venerdì 5 agosto 2016

Whistle Blower ( Yim Soon-rye , 2014 )




Whistle Blower (2014) on IMDb
Giudizio: 5.5/10

Ispirato alla figura dello scienziato coreano Hwang Woo-suk che nel 2004 salì alla ribalta della comunità scientifica con una ricerca nella quale asseriva di aver clonato alcune cellule embrionali, Whistle Blower della regista coreana Yim Soon-rye, uno dei rari esempi di cineasta donna nell'ambito cinematografico del suo paese, racconta in maniera piuttosto fedele, pur rimanendo un film di finzione, l'enorme controversia conclusasi con la dimostrazione del falso e della violazione del codice etico che portò Hwang ad una condanna alcuni anni dopo da parte di un tribunale coreano, dopo che la comunità scientifica internazionale aveva clamorosamente smascherato la truffa.


Il racconto di Whistle Blower ruota intorno alla figura di un produttore televisivo di programmi-inchiesta e di un informatore che per primo accusa lo scienziato, autentica celebrità e gloria nazionale, di aver mentito riguardo all'esperimento di clonazione.
Seguiamo quindi Yoon che cerca di svolgere il suo ruolo di reporter scomodo sempre alla ricerca della verità che grazie alle confidenze dell'informatore, un ex collaboratore dello scienziato che si è rifiutato di farsi coinvolgere nella truffa e per ciò licenziato, tenta di imbastire un programma televisivo nel quale produrre le prove che la ricerca è taroccata e che le cellule staminali non esistono.
Il film della regista Yim si configura come il più classico dei lavori di inchiesta e denuncia anche perchè la regista stessa utilizza spesso il clamore suscitato dalla truffa come un paradigma della società coreana nella quale l'etica spesso è venduta a caro prezzo in favore dell'ambizione e della corruzione.

martedì 2 agosto 2016

The Wailing [aka Goksung] ( Na Hong-jin , 2016 )




The Wailing (2016) on IMDb
Giudizio: 8.5/10

Con The Chaser si era imposto grazie ad uno degli esordi più strabilianti degli ultimi anni del cinema coreano, con The Yellow Sea aveva confermato le sue indubbie qualità di cineasta e sei anni dopo, anche stavolta grazie al palcoscenico della Croisette, Na Hong-Jin si è definitivamente imposto come uno dei registi coreani più validi: il suo The Wailing infatti è opera giustamente e coerentemente ambiziosa, che affianca al thriller l’aspetto horror in un racconto dominato dai toni oscuri e opprimenti.
In un piccolo villaggio della Corea una strana malattia che si manifesta con deturpanti pustole si accompagna a inspiegabili omicidi; la comunità sconvolta inizia a mettere in relazione gli eventi con la comparsa di un enigmatico giapponese comparso da poco e che vive isolato all’interno della foresta; per qualcuno addirittura è una sorta di essere soprannaturale che si nutre di carni crude e che mostra degli orrorifici occhi iniettati di sangue.


Ad indagare, col solito ben poco senso della professionalità, è chiamata la polizia locale ed in particolare l’ufficiale Jong-goo il quale sembra propendere per una strana e perniciosa forma di intossicazione da funghi.

Quando però tra frammenti onirici e la comparsa delle temibili pustole sul corpo della figlia anche il sergente inizia a dubitare di qualcosa di demoniaco che affligge il villaggio, le sue indagini si indirizzano sull’inquietante giapponese che vive nel bosco, coadiuvato da uno sciamano.

lunedì 1 agosto 2016

Love & Peace ( Sono Sion , 2015 )




Love & Peace (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Nel pirotecnico e prolifico 2015 cinematografico di Sono Sion trova spazio anche un lavoro che forse più di tutti si discosta nella forma dagli schemi consueti del regista giapponese: Love & Peace è infatti lavoro che ad una lettura sommaria e anche superficiale può apparire come una sconfinamento nel cinema più commerciale, di sicuro invece è film nel quale pur considerando le sue peculiarità la mano di Sono si vede chiara per larga parte dell'opera.
Che il mondo della musica alternativa abbia sempre attratto il regista è cosa risaputa, ma il suo affidarsi anche alla favola moderna con sconfinamenti nel kaiju eiga è evento tutt'altro che comune nella lunga cinematografia di Sono.


Il testo del film fu scritto dal regista stesso circa 25 anni fa e nel suo 2015 ricco di opere trova spazio con una rilettura alla luce di tematiche più recenti.
Il protagonista della storia è  Ryoichi un grigio impiegato in una azienda che opera nel mondo della musica: vessato dai colleghi, vilipeso da tutti , considerato un perdente nato, trova un minimo di solidarietà solo nella timida collega di lavoro Yuko; Ryoichi aveva tentato la fortuna nel mondo della musica raccogliendo però un fallimento colossale , motivo per il quale tutti lo considerano un incapace.
Solo verso una piccola tartaruga di mare l'uomo riesce a provare qualche sentimento, al punto che la stessa diventa la sua fidata amica cui confessare i suoi sogni: diventare un grande cantante che conquisterà la fama mondiale attraverso un percorso a tappe immaginario.
Quando Ryoichi perde la tartaruga caduta in uno scarico del water la disperazione prende il sopravvento perchè nel piccolo animale vedeva l'unica via per uscire dalla mediocrità di una vita insulsa.
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