sabato 10 giugno 2017

Personal Shopper ( Olivier Assayas , 2016 )




Personal Shopper (2016) on IMDb
Giudizio: 6/10

Seppur sommerso da una generosa valanga di fischi ed ululati, soprattutto da parte della critica specializzata, Olivier Assayas giusto un anno fa portò a casa da Cannes il Premio per la migliore regia con Personal Shopper, un 'altra di quelle decisioni indecifrabili ( o forse fin troppo tale ) cui le giurie della Croisette ci hanno abituato da alcuni anni.
Il film di Assayas soffre di un grosso equivoco di fondo che si presenta costantemente durante tutta la durata: è un lavoro che non imbocca mai una strada in maniera decisa; inizia come una ghost story classica , prosegue come un thriller su un substrato sempre più invadente di dramma personale.


La protagonista della storia , Maureen, è infatti una medium , o almeno così crede e il dubbio verrà instillato profondamente nel finale , che lavora come personal shopper, cioè come una tuttofare , per una celebrità della mondanità e dello spettacolo; è da poco morto in giovane età il suo fratello gemello col quale, grazie ad un patto sottoscritto in vita, cerca di mettersi in contatto rifugiandosi nella immensa villa nella quale l'uomo era vissuto. A rendere più inquietante lo scenario è la causa di morte del fratello: una malformazione congenita al cuore che potrebbe colpire anche la protagonista.
Seppur con difficoltà Maureen riesce ad entrare in contatto con una entità, ma lei per prima nutre forti dubbi che del fratello si tratti: infatti lo spirito è fortemente rancoroso e tutt'altro che ben disposto.
Quando però un altro misterioso contatto, molto più terreno, si frappone sulla strada della giovane donna , Personal Shopper scivola irrimediabilmente nel thriller, che è bene dirlo subito, mostra dei limiti notevolissimi sotto molteplici aspetti.
Il tramite di questo contatto non può che essere l'immancabile supporto multimediale dello smartphone, per cui assistiamo a dialoghi di svariati minuti tra il misterioso personaggio che sembra quasi perseguitarla e la protagonista solo attraverso la messaggistica.

My Uncle ( Yamashita Nobuhiro , 2016 )




My Uncle (2016) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Quando al piccolo Yukio viene assegnato come compito a casa il tema nel quale descrivere un membro della famiglia, il ragazzino sul momento rimane senza idee , col foglio bianco davanti, incapace di trovare uno spunto degno di nota nella sua famiglia ordinaria; poi però arriva il colpo di genio: non il padre nè la madre, nè tanto mneo la sorella maggiore saranno gli eroi del suo componimento, bensì il giovane zio , fratello del padre, un aspirante filosofo sfaccendato che vive totalmente a scrocco nella casa dei genitori di Yukio; di certo lo zio non è persona ordinaria, cialtrone e ciarlatano sì, scroccone pure , ma di certo originale, tipico personaggio che ben si addice alla carrellata di eroi stralunati  partoriti da Yamashita Nobuhiro.


Lo zio in famiglia è frequente causa di dispute: la cognata non lo sopporta e travalica spesso in scene isteriche rivolte al marito che sopporta una situazione simile, il quale da parte sua cerca di mantenere la pace famigliare nonostante la sorella maggiore di Yukio sempre pronta a versare benzina sul fuoco.
Non che i motivi per detestare lo zio ospite siano poco validi: l'uomo passa il tempo con la testa tra le nuvole, enunciando dissertazioni filosofiche assurde, si comporta da imbranato totale e si fa comprare persino i manga dal nipote, asserendo che la loro lettura lo porta a riflettere e a pensare meglio sulle sorti del mondo.
Insomma l'invadente zio è veramente un personaggio su cui scrivere e raccontare e Yukio diventa così il narratore delle sue strampalate e comiche gesta in un crescendo di situazioni e dialoghi comici, quasi degli sketch sempre però bene strutturati all'interno del racconto.
A cercare di risolvere la situazione è la sorella della madre di Yukio che organizza un incontro tra l'imbranato e Eri una giovane nippo-americana, proprietaria di una piantagione di caffè alle Hawaii: stranamente l'uomo cade quasi in deliquio per la bella fanciulla la quale dal canto suo non sembra affatto dispiaciuta delle spesso ridicole attenzioni dell'uomo.
Quando Eri torna alle Hawaii per occuparsi della piantagione Yukio con grande senso pratico e intelligenza, tutto ciò che manca alla zio, lo spinge a raggiungere la sua amata nel paradiso degli amanti del mare; inutile dire che zio e nipote, sfruttando uno dei clichè più universalmente abusati, si presenteranno alle Hawaii in rigorosa tenuta d'ordinanza: camicie a fiori e calzoncini, come impone la regola.

giovedì 8 giugno 2017

Sieranevada ( Cristi Puiu , 2016 )




Sieranevada (2016) on IMDb
Giudizio: 8/10

A un anno esatto dalla sua premiere al Festival di Cannes, arriva sugli schermi italiani Sieranevada di Cristi Puiu, autore capofila di quella Nouvelle Vague Romena che si è imposta negli ultimi anni come una delle correnti cinematografiche più interessanti e prolifiche del panorama mondiale.
Puiu, come la gran parte degli autori contemporanei romeni più apprezzati, appartiene a quella generazione che ha visto cadere il comunismo, che è stata parte attiva nella ricerca di una svolta democratica nel paese e che, a ormai quasi trenta anni di distanza dalla "rivoluzione" che partì da Timisoara e che portò alla caduta di Ceaucescu, si interroga sul valore di quegli eventi e sul successivo cammino intrapreso dalla società; per tale motivo i lavori della Novelle Vague romena sono quasi sempre intrisi di riflessioni politiche calate nel contesto di una contemporaneità difficile ed incerta.


Sebbene Sieranevada sia lavoro all'apparenza intimo, con note autobiografiche ed incentrato su una famiglia della media borghesia, al suo interno scorrono numerose tematiche sociali e politiche che Puiu, in perfetto stile neorealista , si guarda bene dal giudicare e dall'elaborare; in tal senso è emblematica la prima scena del film che dà subito una idea di come le quasi tre ore dell'opera siano strutturate: una macchina da presa fissa in un angolo di una strada che riprende una scena famigliare come tante con un sottofondo di rumori da strada che non consentono quasi mai di apprezzare i dialoghi.
E' l'unica scena , insieme ad un altro breve inserto verso il finale del film, che si svolge al di fuori di un appartamento della periferia di Bucarest dove , secondo le tradizioni ortodosse, una famiglia si riunisce per commemorare il defunto patriarca, morto quaranta giorni prima.
La prospettiva attraverso la quale Puiu ci porta in questo appartamento dove regnano i chiaroscuri è quella di Lary, medico che da un anno ha abbandonato la professione per dedicarsi al commercio di apparecchiature elettromedicali; nella casa si radunano parenti e qualche amico di famiglia: uno spaccato di umanità variegata e in certi casi anche bizzarra.

venerdì 2 giugno 2017

At Cafè 6 / 六弄咖啡馆 ( Neal Wu / 吴子云 , 2016 )




At Cafe 6 (2016) on IMDb
Giudizio: 7/10

La nuova commedia taiwanese ha prodotto fin qui una buona quota di lavori di successo grazie anche alla bravura e all'ingegno di molti nuovi autori del cinema contemporaneo, al punto di assurgere a vero e proprio genere cinematografico che ogni anno sforna diversi lavori rivolti essenzialmente al grande pubblico: perno di questo genere è , quasi sempre, il racconto giovanile ambientato tra le mura scolastiche che getta poi le sue radici negli anni a seguire, quelli contemporanei, producendo un sentimento di nostalgia, quasi di rimpianto per il passato.
At Cafe 6 non deraglia a grandi linee da questo clichè, sebbene presenti qualche variazione sul tema più intimamente dolorosa; Neal Wu famoso scrittore , come una buona parte dei giovani registi provenienti da Taiwan, adatta per la sua opera prima il romanzo scritto da lui stesso che enorme successo riscosse una decina di anni orsono.


Che Wu provenga dal mondo letterario è abbastanza evidente se si considera la trama e le atmosfere del film grazie ad una sceneggiatura che in più parti fa ricorso alla riflessione interiore.
La storia si apre con una ragazza che piomba in un bar che ha il nome che dà il titolo al film ( non a caso…): nel locale deserto la ragazza trova il conforto del proprietario che percepisce al volo il disagio della giovane per la profonda crisi che sta vivendo col suo fidanzato; per dare maggiore forza a quanto dice l'uomo si lancia in un lungo racconto di alcuni decenni prima che vede come protagonisti una coppia di adolescenti liceali, Ming-lu e Xin-rui, che attraverso varie tappe giungono a stringere una relazione tra loro, grazie soprattutto all'aiuto del fraterno amico di lui Zhi.
L'ambientazione è quella della scuola che rimanda ad un passato visto sempre con occhio nostalgico e ripulito dalle scorie che permette però di delineare subito i tratti dei protagonisti: Ming-lu è un ragazzo con la testa sulle spalle, se vogliamo abbastanza ordinario, Xin-ru invece è una adolescente estroversa , dinamica per certi versi anche anticonvenzionale; sta di fatto che il loro amore sembra viaggiare sui giusti binari in un periodo della vita che per il momento non pone scelte difficili.
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