giovedì 21 aprile 2016

Far East Film Festival 18 ( Udine 22-30 Aprile 2016 )




Il sipario sta per alzarsi sul Far East Film Festival di Udine, giunto alla sua 18° edizione: per 10 giorni il Teatro Nuovo  e la città tutta  diverranno la casa di frotte di appassionati provenienti da tutto il mondo per assistere ad una rassegna che viene considerata come la più importante di cinema dell'Estremo Oriente in Occidente.
L'attesa è come sempre altissima, perchè il FEFF è prima di  tutto un happening che va oltre la semplice rassegna cinematografica: occasione per incontrare amici vecchi e nuovi, possibilità di incontrare attori e registi, rubare qualche foto da brandire come trofeo, in quello che è il trionfo dell'antidivismo alla maniera occidentale.
Per i prossimi 10 giorni potrete leggere diari, facezie, resoconti più o meno seri su  LinkinMovies.it
Let's meet in Udine !

mercoledì 20 aprile 2016

Lo stato contro Fritz Bauer [aka The People vs Fritz Bauer] ( Lars Kraume , 2015 )




The People vs. Fritz Bauer (2015) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

A quindici anni di distanza dalla fine della guerra che lasciò il paese devastato e ridotto in rovina, la Germania stava iniziando a raccogliere i frutti di una prodigiosa ricostruzione che l’avrebbe lanciata nell’arco di pochissimi decenni nel ristretto gruppo dei paesi più ricchi e industrializzati del mondo; l’opera di pacificazione voluta dal cancelliere Konrad Adenauer era solidamente fondata su un processo di cancellazione della memoria storica delle nefandezze del regime nazista, una situazione imposta  dalla necessità di dovere silenziosamente arruolare nei ranghi dell’amministrazione e della burocrazia una gran parte di funzionari e dirigenti fortemente compressi col regime nazista.
A questa operazione che indubbiamente ebbe la sua efficacia dal punto di vista pratico si opposero poche figure, motivate invece a far sì che il paese sapesse con precisione quello che il regime nazista aveva costruito e che le figure compromesse fossero rimosse dagli incarichi: una di queste figure fu il procuratore generale dell’Assia Fritz Bauer, ebreo, rientrato nel paese dopo il suo esilio in Danimarca.


Per ottenere che la memoria non fosse sepolta e che le figure più compromesse , a tutti i livelli, non restassero impunite, Bauer decise di iniziare la sua guerra personale contro gli ex gerarchi nazisti rifugiati all’estero, ritenendo che solo attraverso la loro cattura e il loro processo in suolo tedesco si potesse una volta per tutte metter la parola fine al tragico periodo del regime hitleriano.

martedì 19 aprile 2016

The Monkey King 2 / 西游记之孙悟空三打白骨精 ( Soi Cheang Pou-Soi / 鄭保瑞 , 2016)




The Monkey King the Legend Begins (2016) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Puntuale dopo due anni arriva il secondo capitolo di una saga che potrebbe diventare infinita , vista la vastità del modello letterario cui si ispira: The Monkey King 2 presenta il medesimo regista, Soi Cheang, è prodotto anche in 3D per magnificarne l'aspetto spettacolare, vede il classico rimescolamento di attori con scelte iniziali che vengono poi capovolte alla vigilia delle riprese, per cui troviamo Aaron Kwok che da cattivo diventa lo Scimmiotto protagonista in luogo del Donnie Yen del primo capitolo, Louis Koo, inizialmente designato per il ruolo del monaco Tang Sanzang, sostituito da Feng Shaofeng e dulcis in fundo, la presenza della divina Gong Li, nel ruolo del Demone Bianco, antagonista principe.


Tutto ciò per dire che poca importa aver visto o no il primo The Monkey King , in quanto questo non ha alcuna connessione nè temporale nè tantomeno narrativa col precedente, il quale , come si ricorderà trattava la figura del Re delle Scimmie alla sua origine.
Nel nuovo lavoro di Soi , il monaco ha appena ricevuto l'incarico divino di recarsi ad ovest per recuperare le sacre scrittura buddhiste, come suoi discepoli e accompagnatori la dea Guan Yin ha scelto il Re Scimmia appunto , che dorme ancora il suo sonno secolare nelle viscere della montagna dove fu relegato per la sua disobbedienza, Zhu Bajie, il porcello e Sha Wujing, entrambi nati demoni e recuperati alla giusta causa dalla forza del Cielo.
Il viaggio ad occidente si presenta irto di ostacoli e di incontri perigliosi, primo fra tutti quello col Demone Bianco, su cui si basa tutta storia: quest'ultimo ha le fattezze di una magnifica donna, affiancata da altre tre seducenti fanciulle, demone che cerca la strada per rimanere tale e non essere reincarnato , visto che il suo odio per l'umanità, in buona parte giustificato a dire il vero, lo porta a rifiutare il ritorno tra gli esseri viventi.

domenica 17 aprile 2016

The Vanished Murderer / 消失的凶手 ( Law Chi-Leung / 羅志良 , 2015 )




The Vanished Murderer (2015) on IMDb
Giudizio: 6/10

Più che un sequel di The Bullet Vanishes, il nuovo lavoro di Law Chi Leung è una secondo episodio di una ipotetica raccolta di racconti riguardante le gesta del detective Song Donglu, personaggio che per molti versi rimanda al modello di Sherlock Holmes di Sir Conan Doyle; non aver visto quindi il primo capitolo non costituisce affatto un fattore ostativo visto che le uniche connessioni riguardano le figure di Song e di Fu Yan, la carcerata che in qualche modo fu di aiuto al detective per il caso precedente attraverso una corrispondenza epistolare; inoltre l'ambiguo rapporto tra i due che The Bullet Vanishes  faceva intuire qui subisce uno sviluppo narrativo che è uno dei cardini del film.


Siamo sempre nei primi anni 30, Fu Yan riesce ad evadere dal carcere grazie ad un ingegnoso piano; la sua fuga segue le leggi della vendetta che la donna ha segretamente in serbo, coltivata verso un ricco magnate industriale che fu causa di sciagure nella sua famiglia.
Come Fu Yan scompare iniziano delle enigmatiche e strane morti per apparente suicidio che mettono in allarme Song, casualmente, ma non tanto come vedremo, presente nella città in cui si svolgono i fatti, dove si era recato per cercare di riportare in carcere la donna, la quale non farà nulla per fuggire da lui, anzi, come se l'incontro che avviene faccia parte di un piano preordinato.
Ed in effetti è così: Song intuisce che Fu Yan ha un qualche legame con le morti degli operai sfruttati dal truce villain dal vestito impeccabile che si nasconde dietro le apparenze di un ricco industriale.
Ma naturalmente l'indagine non sarà semplice perchè ci sono troppi fili che pendono e troppi personaggi che debbono trovare posto nella scacchiera: un professore mezzo filosofo e mezzo scienziato, un poliziotto dalle molte facce, una vecchia fiamma di Song ricomparsa dal nulla, il rampollo del riccone, una squadraccia di guardie del corpo retaggio di un esercito da signore della guerra.

venerdì 15 aprile 2016

The Ardennes [aka D'Ardennen] ( Robin Pront , 2015 )




The Ardennes (2015) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

La rapina nella villa finisce male: dei due ladri solo Dave riesce a fuggire saltando sulla macchina dove attende Sylvie, suo fratello Kenny viene arrestato e spedito per quattro anni in galera.
Una volta liberato l'uomo, totalmente incapace di accettare che sono passati lunghi anni e che le cose sono cambiate , cerca di ricominciare come se nulla fosse successo.
Ed invece di cose ne sono cambiate molte: Dave si è lasciato alle spalle la vita pericolosa e ora lavora in un autolavaggio e l'alcolismo è ormai alle spalle; la fidanzata Sylvie, che dopo un po' di tempo ha smesso di far visita a Kenny in carcere, pure ha terminato il suo percorso di recupero dalla dipendenza dell'alcool e ora aspetta un figlio da Dave; gli ambienti che Kenny frequentava hanno subito radicali trasformazioni con il passaggio di mano dei locali da un boss di provincia ad un altro.


Nonostante il tentativo di Dave di assicurare anche al fratello una esistenza dignitosa lontana dai pericoli, il più giovane Kenneth sembra che non riesca ad accettare l'idea di iniziare una nuova vita e il suo carattere strafottente e violento lo porta ancora nelle paludi pericolose.
E poi c'è il nodo centrale: qualcuno dovrà dire a Kenny che il fratello gli ha fregato la ragazza; Dave da parte sua vive questa situazione come una situazione di debito permanente verso il fratello che da parte sua , non spifferando i nomi dei complici nella rapina, ha comunque dimostrando una lealtà che gli è costata il massimo della pena.
Lentamente nella mente di Kenny qualcosa inizia ad accendersi e la resa dei conti tra i due fratelli sarà inevitabile.

mercoledì 13 aprile 2016

Exit / 回光奏鸣曲 ( Chienn Hsiang / 钱翔 , 2014 )




Exit (2014) on IMDb
Giudizio: 7/10

Dopo una ventennale carriera come direttore della fotografia, Chienn Hsiang si cimenta alla regia, dapprima televisiva, qualche anno orsono, e poi cinematografica, nel 2014, con la sua opera prima Exit, lavoro che gli è valso la nomination al Golden Horse Award come regista esordiente.
La storia narrata è quella di una donna quarantacinquenne sposata e con una figlia, che vive però una esistenza solitaria e ai margini, vista la perdurante assenza del marito che lavora nella Cina continentale e della figlia , tipica teenager dei giorni nostri, molto poco attenta alla famiglia.
La vita di Ling si consuma stancamente tra la casa, l'ospedale dove accudisce la suocera malata ed il lavoro in una industria tessile: una esistenza da (auto)emarginata, priva di interessi e di slanci, resa più angosciosa dall'incipiente menopausa prematura.


Una scintilla però sembra voler riaccendere qualcosa: nel letto d'ospedale di fronte a quello della suocera c'è ricoverato un uomo rimasto vittima di un incidente di cui nessuno si prende cura: i lamenti dell'uomo fanno da colonna sonora per buona parte del film, solo i tentativi timidi e compassionevoli di Ling di offrirgli qualche conforto sembrano placarlo. 
Questo piccolo episodio diventa per la donna uno stimolo a ribellarsi alla sua apaticità e alla percezione della perdita della sua femminilità causata dalla menopausa; inoltre, una volta perso il posto di lavoro, la donna si ritrova a frequentare una sala da ballo dove una amica le ha trovato una occupazione come sarta per i ballerini di tango.
La ricerca del contatto con l'uomo ferito e dagli occhi bendati e la sensualità del tango sembrano riaccendere in lei impulsi sopiti, o forse anche repressi, e mettono in moto il tentativo di ostacolare la deriva di una vita insignificante e priva di sentimenti.

lunedì 11 aprile 2016

A Midsummer Fantasia ( Jang Kun-jae , 2014 )




A Midsummer's Fantasia (2014) on IMDb
Giudizio: 7/10

Il terzo lavoro del  coreano Jang Kun-jae conferma la buona fama di regista indipendente all'interno di un panorama cinematografico come quello coreano che ha, di pari passo con l'affermarsi delle notevoli capacità tecniche delle produzioni, relegato in un angolo di nicchia gli autori non legati al prodotto più mainstream.
Anche A Midsummer Fantasia ha ricevuto diversi riconoscimenti come fu per Eighteen e Sleepless Night , le due opere precedenti: in questo caso Jang ha trovato un solido sostegno dal Nara International Film Festival e da Kawase Naomi, in veste di produttore; il film è insomma una coproduzione giapponese-coreana, ambientato per tutta la sua durata in una piccola città del Giappone.


Siamo infatti a Gojo, piccola città di circa 30 mila abitanti, vicina a Nara appunto, dove un giovane regista coreano vorrebbe trovare ispirazione per un film; in compagnia con la sua assistente e con l'ausilio di un impiegato comunale prima e di un abitante del luogo poi, il regista gironzola per la cittadina, ascolta storie , quasi tutte raccontate da vecchi, visto che la città, una volta importante centro per la lavorazione del legname e ora in declino inesorabile, si sta svuotando di giovani attratti dai grandi centri urbani, una città che il regista ci racconta in bianco e nero, privilegiando scorci che sembrano usciti da un'altra epoca e una storia d'amore adolescenziale che una delle guide improvvisate gli racconta.
L'improvviso bagliore a colori dei fuochi d'artificio fa calare il sipario e apre quello di una nuova storia: l'incontro di una turista coreana ( che è poi la stessa attrice che funge da assistente) con un coltivatore di cachi ( che è l'impiegato comunale venuto da Tokyo); una breve storia fatta di sguardi , di piccole confidenze , di silenzi, quasi una passione tenuta però sopita e al guinzaglio; anche per questo secondo segmento del film saranno i fuochi d'artificio a far calare il sipario.

sabato 9 aprile 2016

Midnight Diner ( Matsuoka Joji , 2014 )




Midnight Diner (2014) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

"Quando la sera tutti tornano a casa dal lavoro, la mia giornata comincia" : questa frase messa a incipit e a suggello di Midnight Diner inquadra nella giusta maniera la storia che il regista Matsuoka Joji racconta.
Una bella scena iniziale che mostra in soggettiva il volto frenetico di Tokyo che si prepara ad affrontare la notte ci catapulta in un piccolo vicolo della città, dove un minuscolo ristorante sta aprendo, offrendo conforto per la notte ad una clientela abituale alla ricerca di un pasto , lontano dal fragore della vita notturna.
The Master, così lo chiamano tutti, è un uomo di mezza età e gestisce il suo piccolo locale con il calore e l'accoglienza che riserverebbe ad un membro della famiglia: nel pittoresco e minuscolo locale si ritrovano clienti abitudinari e avventori di passaggio, dall'austero yakuza con lo scagnozzo, ad improbabili travestiti, vecchi in vena di ciarle e persone sole, storie di vita che si intrecciano per il tempo di una frugale ma genuina cena.


E' soprattutto su due figure che si incentra il racconto di Midnight Diner: una giovane fuggita dalla sua città di provincia che giunge nel ristorante affamata, stravolta e maleodorante cui il proprietario , dapprima un po' recalcitrante, offre lavoro e alloggio e un giovane che viene a Tokyo dalle zone del terribile tsunami che le ha portato via la moglie e che è morbosamente infatuato di una volontaria che prestò soccorso nelle zone della catastrofe.
Due storie che sembrano avare una dignità maggiore rispetto alle altre , appena accennate, e che nel ristorante trovano una sorta di palcoscenico dove possono essere messe in scena, davanti ad un pubblico che mostra un interesse che va oltre la ben nota discrezione del giapponese medio.
C'è poi la donna innamorata segretamente, ma neppure tanto, di The Master, la quale gestisce un ristorante di ben altro livello, che costantemente viene a controllare che tutto proceda per il meglio, in un eccesso di comportamento protettivo verso l'uomo.

mercoledì 6 aprile 2016

El Clan ( Pablo Trapero , 2015 )




The Clan (2015) on IMDb
Giudizio: 7/10

Per Arquimedes Puccio e la sua numerosa famiglia la fine della dittatura militare è stata tutt'altro che una iattura: sfruttando il suo ruolo di manovalanza avuto per i generali nell'esecrabile processo di sparizione di persone durante il regime , l'intraprendente pater familiae si è messo in proprio: rapimenti di facoltosi personaggi a scopo di estorsione, ben protetto dai suoi influenti ex datori di lavoro che, nonostante le intenzioni del neo presidente Alfonsin, democraticamente eletto, di far luce sulla piaga dei desaparecidos , mantengono saldamente il loro posto ai vertici delle strutture militari.


Siamo nella Buenos Aires appena uscita dai sette anni di durissima repressione, ben lungi dall'aver acquisito però una solidità politica ed economica, al punto che tutti pensano che questa sarà solo una parentesi di qualche anno, prima che con le vecchie maniere i poteri forti tornino ad impadronirsi dei gangli nevralgici del paese.
All'interno della famiglia, condotta con fare da patriarca di altri tempi da Arquimedes, tutti sanno, sebbene volgano lo sguardo altrove, nonostante il covo dove vengono tenuti prigionieri i rapiti sia nella stessa casa in cui vivono tutti; ma il capofamiglia sa come tenere le redini della comunità muovendosi tra severità, apparente affabilità e magnanimità e minacce silenziose.
Il contraltare alla visione patriarcale dell'uomo è quella del figlio Alex, astro nascente del rugby, promessa dei leggendari Pumas , la nazionale argentina, autentici idoli ed eroi del paese; Alex agisce in perfetta sintonia col padre, individua i possibili bersagli, li segnala e prende parte fattivamente alle operazioni condotte con l'ausilio di un paio di compari sotto la supervisione del padre.
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