sabato 30 marzo 2013

A Company Man ( Im Sang-yoon , 2012 )

Giudizio: 6/10
Il killer che vuole tagliare col passato

Ji Yeong-do è il classico colletto bianco di una delle tante aziende rampanti della Corea lanciata verso il benessere e la potenza economica: la camicia sempre bianca immacolata, il vestito e la cravatta neri, le scarpe lucide, la sede di lavoro in uno dei tanti grattacieli; dietro la facciata però, in sotterranei bui e squallidi si nasconde il vero volto della compagnia: una associazione di killer professionisti prezzolati al soldo di chi vuole fare fuori qualcuno in maniera perfetta.
Ji è fra i più apprezzati nel suo lavoro, si merita promozioni a valanga e la stima dei suoi superiori, fino a quando qualcosa si incrina nella sua granitica (apparentemente) personalità: nelle crepe della freddezza si insinua una sorta di umanità e di pietà ritrovate che, unite alla scoperta del suo lato sentimentale che lascia affiorare un passato nostalgico, lo portano alla decisione di volere abbandonare il lavoro e affacciarsi ad una vita "normale".
Il tema del killer in crisi di identità e morale è tra i più sfruttati nel genere dell'action movie e ci ha regalato anche lavori da antologia: A Company man, film d'esordio di Im Sang-yoon, è perfettamente in linea con i canoni del genere. 

domenica 24 marzo 2013

Due West: Our Sex Journey / 一路向西 ( Mark Wu / 胡耀輝 , 2012 )

Giudizio: 6.5/10
Viaggio a Shenzhen

Mark Wu, conosciuto fino ad ora per essere stato lo sceneggiatore di Sex and Zen, pomposamente lanciato come il primo 3D erotico, si cimenta nella sua opera prima in un lavoro che sta a metà strada tra la commedia erotica e il Cat III, in cui situazioni pruriginose e pecorecce si fondono alla grande tradizione della commedia HKese.
Non inganni la locandina che richiama in maniera quasi sfacciata all'ultimo lavoro di Jeff Lau East meets West, non c'è traccia di quella comicità stralunata e a volte surreale del grande regista di A Chinese Odyssey, semmai Due West si avvicina più a 33D Invaders, mancando comunque tutta quella atmosfera demenziale del film di Cash Chin.
La storia racconta il cammino sentimentale-sessuale di Frankie, giovane HKese, sin dalla pubertà attraverso infatuazioni masturbatorie video mediate, sussulti ormonali giovanili, primi amori che naturalmente si scordano subito e giunge ai giorni nostri sempre attraverso esperienze tragicomiche.

venerdì 22 marzo 2013

Lacuna / 醉后一夜 ( Derek Tsang Kwok Cheung , Jimmy Wan Chi Man / 曾国祥 , 尹志文 , 2012 )

Giudizio: 7.5/10
La notte pechinese

Il secondo lavoro dell'accoppiata Derek Tsang-Jimmy Wan, compagni di merenda di Pang Ho Cheung qui in veste di produttore come fu per il film d'esordio, conferma le buone doti narrative dei due registi capaci di costruire un racconto divertente, ben articolato e intrigante, dal quale emerge forte la sensazione dell'ispirazione Pangiana, con risultati persino superiori alle più recenti prove del loro ispiratore.
E' il racconto della giornata seguente ad una notte di bisboccia che sembra avvolta nel mistero, allorquando due perfetti sconosciuti si risvegliano in un letto all'interno di una sorta di Ikea cinese nel cuore di Pechino: come sono giunti lì ? E soprattutto cosa è successo in quella notte appena terminata di cui loro conservano solo una nebbia fitta che avvolge tutto ?
Spargendo qua e là indizi, circostanze, flebili ricordi che affiorano, battutacce di amici e colleghi, gesti apparentemente inconsulti, i due si trovano dalla stessa parte della barricata anche perchè col procedere della storia affiora una borsa carica di soldi, spuntano strambi malavitosi stile rapper e sono introvabili un paio di persone; in compenso c'è gloria anche per surreali comparse animalesche: un candido e simpaticissimo alpaca e un rospo dal nome Maria, oltre che  per uno strano set cinematografico stile notte di Natale con il regista che non capisce cosa ci sia a fare una mangiatoia.

lunedì 18 marzo 2013

L'amore inatteso / Qui a Envie d'Être Aimé? ( Anne Giafferi , 2010 )


Giudizio: 5/10
La allegra conversione

Racconto di una conversione, tra leggerezza ostentata e una certa povertà narrativa in stile rigorosamente francese L'amore inatteso, film del 2010 esce nelle sale italiane in cerca di gloria.
Opera prima della sceneggiatrice televisiva Anne Giafferi, ispirato al romanzo autobiografico Catholique Anonime di Thierry Bizot, marito della regista, L'amore inatteso esce dopo tre anni nelle sale italiane (misteri della distribuzione).
E' la storia di una conversione attraverso la frequentazione iniziata quasi per caso di una serie  di incontri di catechesi da parte dell'avvocato Antoine, felicemente sposato con Claire, medico: una perfetta coppia della borghesia parigina, di quelle un po' snob che passano le serate bevendo vini rossi di qualità a cena da Lipp e chiacchierando con gli amici.
Il percorso inizia con diffidenza ("ci vado solo per cortesia perchè invitato"), prosegue con una crescente curiosità e termina con una conversione apparentemente molto meditata e decisa, attraverso la rivisitazione della propria vita, soprattutto quella famigliare.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it 

domenica 17 marzo 2013

The Last Tycoon / 大上海 ( Wong Jing / 王晶 , 2012 )


Giudizio: 7/10
Una storia lunga trenta anni

Personaggio tra i più controversi della Cinematografia Hkese, autentico vulcano di progetti e produzioni sotto le varie vesti di scrittore, regista e produttore, Wong Jing, anche nel 2012 ha diretto tre lavori, l'ultimo dei quali, The Last Tycoon, in coppia con Andrew Lau come produttore, è senz'altro uno dei meglio riusciti degli ultimi anni.
Il film è il classico prototipo da blockbuster che nasce dalla collaborazione Cina-Hong Kong, in cui si cerca di coniugare la spettacolarità, il gusto popolare e la qualità, operazione che non sempre porta a risultati apprezzabili.
The Last Tycoon è il classico drammone a varie facce: melodramma, guerra, gangster story,racconto storico che confluiscono in un unico calderone, opportunamente miscelati e che danno vita ad un lavoro che sbanca il botteghino ma che nel suo insieme regala anche momenti di buon cinema.
E' la storia dipanata lungo trenta anni, a partire dagli albori della Repubblica fino alla Seconda guerra mondiale, di Cheng Daqi, ragazzotto di provincia che si trasferisce a Shanghai dove inizia la sua carriera affaristica fatte di intrecci malavitosi e di operazioni finanziarie all'ombra del grande boss Hong, poliziotto corrotto e capo delle Triadi che vede in lui grandi qualità.

sabato 16 marzo 2013

Red Light Revolution ( Sam Voutas , 2010 )

Giudizio: 7/10
Sexy Shop in Cina

Anche nella Cina del miracolo economico e del Pil che cresce costantemente in doppia cifra, può capitare di perdere il posto di lavoro di punto in bianco; quando poi nella stessa giornata anche la moglie ti caccia di casa perchè si è trovata un nuovo uomo, al povero Shunzi non rimane altro che ritornare da mamma e papà.
Nonostante la sua semplicità che rasenta l'idiozia, Shunzi sa però cogliere al volo l'idea geniale che scatta allorquando incontra un vecchio compagno di scuola che lo introduce nel business dei sexy shop; sebbene non capisca neppure come funziona una bambola gonfiabile nè un vibratore, il ragazzo si lancia nell'impresa attingendo, come finanziamento, ai risparmi dei genitori ignari del tipo di lavoro che sta andando ad intraprendere. Stralunata compagna di affari una giovane che come lui cercava di sbarcare il lunario lavorando come manichino vivente in un supermercato.

lunedì 11 marzo 2013

La scelta di Barbara [ aka Barbara ] ( Christian Petzold , 2012 )


Giudizio: 5.5/10
Un tuffo nella vecchia DDR

La Scelta di Barbara è un salto indietro nel tempo, che si si rituffa in ambientazioni da guerra fredda cui il Cinema ci aveva ormai disabituato sempre più proiettato ad inseguire tematiche storico-politiche moderne  al centro delle quali non c'è più spazio per le tensioni contrapposte Est-Ovest che furono humus quasi inesauribile per il cinema degli anni 80 e 90.
Non è che il il lavoro di Christian Petzold rifulga di quella nostalgia un po' vintage che riprone ambientazioni cupe e meste, anzi da un certo punto di vista va oltre quegli schemi a metà strada tra il thriller politico e la spy story e costruisce un racconto che nella sua essenza è piuttosto personale e che fa di una atmosfera tutt'altro che marcatamente tetra il suo marchio distintivo.
Ambientato nei tardi anni 70 nella ex DDR, vede protagonista una giovane donna medico che viene trasferita in un piccolo ospedale di provincia per punizione per avere tentato l'espatrio in Occidente; qui incontra un altro medico, anch'esso colpito dalla stessa sorte, la cui colpa è puramente di tipo professionale e che per mantenere il lavoro ha dovuto accettare di entrare nello sterminato apparato di controllo della Stasi.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

sabato 9 marzo 2013

Wu Dang / 大武当之天地密码 ( Patrick Leung / 梁柏坚 , 2012 )

Giudizio: 6/10
I Monasteri sui Monti Wudang

I monti Wudang costituiscono una piccola catena montuosa localizzata nello Hebei, regione centrale della Cina: sono montagne che , a confronto delle catene montuose del nord e  del Tibet appaiono quasi delle colline, ma fondano la loro fama che ne fa uno dei luoghi più visitati della Cina sul fatto di essere  uno dei luoghi sacri del Taoismo, religione che ha sempre costituito un punto di riferimento nella cultura e nella filosofia dell'estremo oriente.
Sfruttando la grande suggestione, e l'estrema bellezza, che questi luoghi evocano, Patrick Leung dirige Wu Dang, lavoro un po' fantasy, un po' arti marziali, quasi completamente  ambientato nelle montagne sacre tra paesaggi bellissimi e monasteri taoisti.
E' un lavoro semplice, con una trama lineare, quasi un film per famiglie in vena di serata cinematografica in cui al centro del racconto c'è una sorta di caccia al tesoro da scovare tra le montagne e i monasteri; da una parte un padre che rimette nella scoperta del tesoro dalle proprietà portentose le speranza per guarire la giovane figlia affetta da una rara malattia, dall'altra una misteriosa fanciulla che è alla ricerca di una spada leggendaria che appartiene alla sua famiglia da secoli; in mezzo l'immancabile mercante di tesori senza scrupoli.

martedì 5 marzo 2013

Journey to the West: Conquering the Demons / 西遊·降魔篇 ( Stephen Chow, Derek Kwok Chi-Kin / 周星馳 ,郭子健 , 2013 )

Giudizio: 8.5/10
Demoni prima del Viaggio

Destinato ad infrangere ogni record di incassi e di audience, anche in considerazione dell'accoglienza avuta, il nuovo lavoro di Stephen Chow è film che lascerà traccia nella stagione cinematografica; le premesse c'erano tutte: alla regia una grandissima figura della commedia Hkese affiancata ad un regista emergente che già ci aveva deliziato con un autentico gioiello quale Gallants, un testo di ispirazione autentico pozzo senza fondo di idee e di riflessioni e rimembranze di altri lavori che hanno fatto la storia del cinema di Hong Kong ( A Chinese Odyssey) in cui lo stesso Chow recitava la parte dello Scimmiotto.
Alle premesse ha fatto seguito il risultato di un lavoro bellissimo, che sembra molto più figlio di Jeff Lau che degli stessi registi, non perchè manchi la brillantezza che rasenta la comicità propria di Stephen Chow, ma è il sapere muovere il racconto nelle pieghe di un testo che contiene quasi tutto quello che appartiene alla sfera umana a fare di Journey to the West un lavoro dalle mille sfaccettature e dalle mille prospettive.

lunedì 4 marzo 2013

I wish I knew / 海上传奇 ( Jia ZhangKe / 贾樟柯 , 2010 )

Giudizio: 7.5/10
Shanghai tra passato e presente

E' dal 2006, anno in cui il Festival di Venezia ne decretò la definitiva consacrazione assegnandogli il Leone d'Oro per Still Life, che Jia ZhangKe si cimenta in lavori documentaristici, dando sfogo a quella che probabilmente è la sua più grande passione: raccontare il suo Paese attraverso le immagini, passando per la Storia e i profondi cambiamenti sociali che il primo decennio del nuovo millennio hanno portato.
L'ultimo in ordine di tempo, risalente al 2010, è I wish I knew, un'opera ambiziosa e molto curata che si impernia sulla città di Shanghai e sugli eventi storici che ne hanno segnato la storia.
Shanghai è la città che più di ogni altra può raccontare la storia della Cina dell'ultimo secolo, essendo stata storicamente la prima ad aprirsi all'Occidente ed essendo diventata il crocevia dei momenti più importanti della recente storia cinese.
Attraverso il racconto di personaggi comuni, di artisti, di gente del Cinema, Jia ZhangKe ci dipinge la Shanghai che assorbe i costumi occidentali sin dai tempi della introduzione delle Concessioni, la città invasa e martoriata dai giapponesi, l'ultimo avamposto dei nazionalisti prima della fuga a Taiwan, uno degli ultimi baluardi conquistati dalle truppe maoiste, la città che nella sua architettura si contrapponeva alla profonda austerità post imperiale di Pechino, la metropoli che fu una dei centri culturali del 1900.
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