Giudizio: 6/10
Il killer che vuole tagliare col passato
Ji Yeong-do è il classico colletto bianco di una delle tante aziende rampanti della Corea lanciata verso il benessere e la potenza economica: la camicia sempre bianca immacolata, il vestito e la cravatta neri, le scarpe lucide, la sede di lavoro in uno dei tanti grattacieli; dietro la facciata però, in sotterranei bui e squallidi si nasconde il vero volto della compagnia: una associazione di killer professionisti prezzolati al soldo di chi vuole fare fuori qualcuno in maniera perfetta.
Ji è fra i più apprezzati nel suo lavoro, si merita promozioni a valanga e la stima dei suoi superiori, fino a quando qualcosa si incrina nella sua granitica (apparentemente) personalità: nelle crepe della freddezza si insinua una sorta di umanità e di pietà ritrovate che, unite alla scoperta del suo lato sentimentale che lascia affiorare un passato nostalgico, lo portano alla decisione di volere abbandonare il lavoro e affacciarsi ad una vita "normale".
Il tema del killer in crisi di identità e morale è tra i più sfruttati nel genere dell'action movie e ci ha regalato anche lavori da antologia: A Company man, film d'esordio di Im Sang-yoon, è perfettamente in linea con i canoni del genere.