Giudizio: 7/10
Il miracolo ipertecnologico
Dopo la straniante e surreale divagazione sull'erotismo solitario e sulle bambole che hanno un cuore di due anni orsono con Air Doll , lavoro che aveva spiazzato la critica, Hirokazu Koreeda, volge lo sguardo indietro , rivolto alle tematiche che tanto bene e con grande sensibilità e profondità aveva indagato nei precedenti lavori: torna quindi la famiglia e l'infanzia al centro del suo racconto con un film che adagiandosi su note più da commedia, apparentemente più soavi rispetto al dramma incombente di Nobody Knows, va comunque ad indagare su tematiche molto simili.
Se è vero che lo stile narrativo scelto, più leggero e apparentemente ottimista, allontana di molto I wish dalle atmosfere di Nobody Knows e in parte anche di Still walking, al centro comunque rimane una lucida e drammatica indagine sulla disgregazione della famiglia e sul disagio dell'adolescenza; un disagio però che scatena la forza del desiderio e dei sogni che non si avverano, sia per i grandi che per i ragazzini.