giovedì 24 ottobre 2013

Mongolian Ping Pong / 绿草地 ( Ning Hao / 宁浩 , 2004 )

Giudizio: 8/10
"La Palla della Nazione"

Diplomatosi alla prestigiosa Beijing Film Academy, Ning Hao è senza dubbio uno dei registi più interessanti nell'ambito del panorama cinematografico cinese, soprattutto grazie alla sua originalità. Sebbene il grande successo sia giunto con Crazy Stone prima e Crazy Racer poi ed infine con Guns and Roses, tutti lavori in cui la commedia brillante si coniuga ad un atmosfera scanzonata e spesso quasi surreale, il suo primo lavoro in assoluto, questo Mongolian Ping Pong, si discosta un po' dai canoni che successivamente hanno fatto del regista uno degli autori cinesi più brillanti.
Pur costruendo un film che sembra più una descrizione etnologica e naturalistica, nel suo interno sono però vivi i segni della sua fantasia narrativa un po' stralunata e mai ovvia.
Nelle grandi pianure mongole abitate dai nomadi che ancora venerano Gengis Khan come un Dio, un gruppo di ragazzini svegli e intraprendenti trova quasi per caso in un fiume una pallina da ping pong che a loro però, ignari dello sport nazionale, sembra quasi una apparizione mistica: spiriti del fiume che affiorano? misterioso oggetto incomprensibile?

martedì 22 ottobre 2013

Nobody's Daughter Haewon ( Hong Sang-soo , 2013 )

Giudizio: 5.5/10
Tra sogno e realtà

Avviluppato in un autocitazionismo quasi narcisistico, Hong Sang-soo prosegue nel suo percorso cinematografico che da un po' di tempo ormai è incapace di regalare piacevoli sorprese come furono i suoi primi lavori; con Nobody's daughter Haewon se non altro introduce qualche novità narrativa e l'impressione di vedere il solito film ripassato in varie salsa è sicuramente meno tangibile.

E' il racconto, sotto forma di diario, in parte onirico (forse), dei malesseri di una giovane studentessa aspirante attrice: parte dal giorno in cui deve incontrare la madre che sta per emigrare in Canada ( e qui la prima citazione che spiega perchè Hong è così amato in Francia, la comparsata di Jane Birkin che addirittura dice ad Haewon che è identica a sua figlia…), prosegue nell'incontro con il suo professore , nonchè amante sposato e , tanto per cambiare, regista fallito e in una classica cena in stile coreano (ubriachiamoci e sputtaniamoci) e si conclude con un lungo sogno, espressione di aspirazioni e desideri, in cui la ragazza immagini maturi professori divorziati che chiedono di sposarla e un incontro con l'amante che nel frattempo è stato cacciato di casa.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

lunedì 21 ottobre 2013

Sapi ( Brillante Mendoza , 2013 )

Giudizio: 5.5/10
Il Demonio secondo Mendoza

Brillante Mendoza è regista che soprattutto negli ultimi anni ha spaziato all'interno dei vari generi cinematografici, mantenendo però sempre una certa coerenza tecnica e narrativa.
Sapi è stato un po' troppo teatralmente etichettato come il primo film horror girato dal cineasta filippino, in realtà il film pur presentando aspetti del genere, peraltro piuttosto accennati e non particolarmente raffinati dal punto di vista tecnico, lascia piuttosto interdetti perchè in più di una occasione si ha l'impressione di assistere ad una sorta di riflessione demoniaca dell'autore ben poco esplicitata.

Quello che invece più emerge nel film è una caustica e spietata critica del mondo dei media e dell'informazione.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

venerdì 18 ottobre 2013

A fallible girl ( Conrad Clark , 2013 )



Giudizio: 7/10
Desiderio di rivalsa in mezzo al deserto

Fallible girl del regista inglese Conrad Clark, qui alla sua opera seconda, prende spunto da un corto del regista stesso, diretto qualche anno fa, per sviluppare una serie di tematiche che sembrano calzare alla perfezione nell'epoca della globalizzazione.
Due ragazze cinesi gestiscono una fattoria nel deserto, tra Dubai ed Abu Dhabi, nella quale producono funghi: alle difficoltà immaginabili, si aggiunge una manodopera con la quale è difficile anche solo comunicare oltre ad una produzione che non riesce a coprire le spese.

Le due ragazze hanno alle spalle un passato fatto di localacci e salette karaoke alle quali cercano di ribellarsi con fierezza. Lifei è caparbia, dura e vuole andare dritta al risultato, Yaya invece ben presto è sopraffatta dalla delusione e ritorna alla sua vita; le due ragazze vivono assieme, ma la convivenza non è facile, nonostante si intuisca il forte legame che le unisce.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

mercoledì 16 ottobre 2013

One day when the rain falls ( Isfa Isfansyah , 2012 )


Giudizio: 6.5/10
Il racconto variopinto dei segreti

La storia inizia con una famiglia riunita intorno ad un tavolo: un padre e tre figli, la pioggia che scende copiosa. Poi, nel momento dei saluti, i tre figli prendono ognuno la su strada e in successione assistiamo a quello che accade di fatto contemporaneamente a loro.
Il figlio più piccolo rimane col padre, un uomo religioso, abbandonato dalla moglie perchè avviato irrimediabilmente alla demenza senile cui il figlio cerca di mettere riparo riempiendo casa di foglietti e di avvisi; il ragazzo da parte sua è gay e vorrebbe dirlo al padre, tra una canzone e una preghiera, ma non trova il coraggio.
La femmina se ne va in bicicletta, strada facendo viene aggredita e tornata a casa dalla madre soffre di allucinazioni (o presenze ossessive).

domenica 13 ottobre 2013

Nella Casa / Dans la Maison ( Francois Ozon , 2012 )

Giudizio: 7.5/10
Il narratore ed il voyeur

Francois Ozon è regista di quelli che riescono sempre , nel bene, spesso, e nel male, raramente, a lasciare il segno,soprattutto quando, con occhio chabroliano, si concentra sui vizi e le virtù (poche) della classe media borghese.
In questo lavoro però il regista parigino riesce a sorprendere ancora con una storia che si basa fondamentalmente sul rapporto tra narratore e pubblico ed in ultima analisi risulta una sorta di confessione critica del proprio lavoro.
Vero che l'ambiente in cui si sviluppa la storia è quello tipico dei film di Ozon (classe media, borghesia intellettualoide), ma stavolta il tutto appare più come una necessaria cornice ad una riflessione sull'arte in senso lato, soprattutto sul legame che lega i due poli (artista e pubblico).
Ovviamente Ozon non poteva limitarsi ad una ovvia e convenzionale partitura, per cui il curioso, quasi morboso legame che unisce i due protagonisti, viene inteso quasi come un voyueristico gioco spietato.

sabato 12 ottobre 2013

Tales from the Dark 1 / 迷离夜 ( Simon Yam / 任达华 , Lee Chi-Ngai / 李志毅 , Fruit Chan / 陈果 , 2013 )

Giudizio: 6/10
Racconti di fantasmi parte prima

Prima parte di una raccolta di mediometraggi ispirati a storie di fantasmi, prodotta ad Hong Kong ed ispirata alle novelle di Lilian Lee, autrice di Farewell My Concubine e Green Snake , tra le altre, che contiene tre racconti in cui si cimentano alla regia Simon Yam (anche attore principale), Lee Chi-Ngai e Fruit Chan.
Operazioni di questo genere, lo sappiamo, raramente portano a lavori indimenticabili o comunque giudicabili in maniera organica, troppo diversi risultano essere i risultati dei vari segmenti, e anche Tales from the Dark 1 non viene meno alla regola.
Stolen Goods di Simon Yam è quello che più cerca di creare una atmosfera carica di tensione e che tutto sommato si mantiene più aderente ai modelli horror HKesi: il film è popolato da anime in pena che vagano alla vista del protagonista, un poveraccio che a mala pena riesce a mettere insieme il pranzo con la cena; come dice la didascalia alla fine della storia, "c'è sempre qualcuno in cerca di una casa" e questo è il senso ultimo dell'episodio, dove Yam qualche arditezza la tenta, con risultati non sempre egregi, ma nel complesso il segmento si lascia vedere, seppur costruito con una certa anarchia narrativa; memorabile la comparsata di Suet Lam raccapricciante fantasma iperfagico.

venerdì 11 ottobre 2013

Badges of Fury / 不二神探 ( Wang Tsz-Ming / 王子鸣 , 2013 )

Giudizio: 6.5/10
Revival Hkese

L'esordio cinematografico di Wang Tsz-Ming avviene sotto l'egida materna e protettrice di Chui Bo-Chu personaggio storico nell'ambito del panorama Hkese, che per l'occasione chiama a raccolta una variegata e qualificata crew , a partire da Corey Yuan come action director per finire a Jet Li , attore per il quale ha prodotto molti degli ultimi suoi film.
Le prerogative da cui parte il film trovano piena legittimazione nella struttura del lavoro stesso: un revival, quasi classico se non fosse per l'influsso mainlander, della commedia Hkese anni 90 in cui i tre cardini che da sempre sostengono queste genere sono classicamente rappresentati: azione, divertimento e sentimento.
La storia di per sè è semplicissima, come da regola: alcuni morti inspiegabili, tutti legati alla figura di una donna misteriosa e triste, tutti morti con un sorriso ebete sulla faccia.

mercoledì 9 ottobre 2013

So Young / 致我们终将逝去的青春 ( Zhao Wei / 赵薇 , 2013 )

Giudizio: 7/10
Il nostalgico "come eravamo" di Zhao Wei

E' questo il lavoro d'esordio alla regia di Zhao Wei , una delle attrici più stimate e più famose nel panorama cinematografico cinese, ispirato alla novella di Xin Yiwu e con Stanley Kwan nei panni di produttore.
Sebbene il film presenti più di qualche ombra , soprattutto relativamente alla sua struttura narrativa, come debutto non c'è che da rimanere piacevolmente colpiti, tanto più che per ammissione della stessa regista, molti sono i risvolti autobiografici all'interno della storia raccontata.
So Young, titolo internazionale che non rispecchia  a pieno quello originale, è un racconto ambientato negli anni 80-90 che vede protagonisti un gruppo di giovani studenti universitari; goliardia, amori segreti e amori taciuti, sogni, aspirazioni, fiducia nel futuro , occhio nostalgico che guarda ad un passato  quasi eroico sono i temi sui quali si regge , e bene, almeno la prima ora e mezza di film.

lunedì 7 ottobre 2013

La jaula de oro [aka La gabbia dorata] ( Diego Quemada-Diez , 2013 )

Giudizio: 7.5/10
Il road movie dei clandestini

La jaula de oro ( La Gabbia dorata) è un racconto di fuga che si trasforma in un road movie sui generis e che si completa nel dramma dell'illusione: fuga dalle baraccopoli  del Guatemala che si estendono ai margini delle discariche, spesso unica fonte di approvvigionamento di una umanità ridotta ad una indegna esistenza, alla ricerca di un sogno carico di speranze; road movie dipanato lungo le interminabili linee ferroviarie merci che spesso costituiscono l'unica traccia di modernità; dramma dell'illusione che è proprio alla larghissima parte dei migranti clandestini che vedono naufragare in un attimo tutto ciò che avevano sperato.

Il lavoro di Diego Quemada-Diez, opera prima , esce in Italia, proveniente da Cannes dove nella rassegna Un Certain Regard ha ottenuto entusiastici riconoscimenti, quasi in concomitanza con l'ennesima tragedia dell'immigrazione che si è svolta nel nostro Paese , quasi a voler affondare il coltello in una piaga purulenta della nostra società contemporanea.
La recensione completa può essere letta su LinkinMovies.it

venerdì 4 ottobre 2013

Blind Detective / 盲探 ( Johnnie To / 杜琪峰 , 2013 )

Giudizio: 7.5/10
Il Detective cieco come Sherlock Holmes

Prosegue l'eterno ondeggiare di Johnnie To tra i suoi generi prediletti: dopo il bel Drug War, film che per certi aspetti è destinato a segnare la storia del cinema Hkese che penetra nella Cina continentale, archetipo dell'action movie per eccellenza, il lavoro seguente Blind Detective è un'opera dal timbro più lieve, quasi una dark comedy: dopo averci raccontato il poliziotto un po' matto in Mad Detective (non si può non rimembrarlo) , in quest'ultima pellicola la storia ruota intorno ad un detective cieco, il che già di per sè già getta una luce ironica su tutto il racconto.
E' un detective molto sui generis: dopo aver perduto la vista in un incidente di lavoro, Johnstone continua la sua attività investigativa come una sorta di fiancheggiatore della polizia, sfruttando le sue doti di intuito e la sublimazione dei sensi rimasti indenni, che come sappiamo, si ipertrofizzano quasi a compensare la perdita della vista.
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