Giudizio: 8.5/10
Nel 2005 , dopo tre anni di lavoro e all'età di 39 anni Alexey Fedorchenko dirige il suo primo lungometraggio che vede la luce in occasione della Mostra Cinematografica di Venezia, sezione Orizzonti, dove riceve il premio, primo di una lunga serie, come miglior opera.
First on the Moon è opera esemplare e fondamentale nella cinematografia del regista russo, tra i maggiori dell'ex impero sovietico frantumato: dietro la sua particolarissima struttura si nasconde tutto il talento di Fedorchenko che apprezzeremo in forma diversa ma sempre abbagliante nei lavori seguenti.
La firma sotto i suoi lavori il regista russo la lascia sempre col quel suo tono che ondeggia tra il fantastico e il soave e First on the Moon è forse in tal senso l'opera più "pura".
Costruendo un documentario come se fosse una raccolta di filmati d'epoca (quasi tutti naturalmente inventati) il film racconta di una troupe giornalistica che sta indagando su una fantomatica sfera di fuoco caduta dal cielo sulle Ande in Cile nel 1938; durante le ricerche, nascosto in vecchio sterminato scantinato scoprono un archivio cinematografico contentente migliaia di filmati che dimostrerebbero come già prima della Seconda Guerra Mondiale l'URSS aveva dato il via ad un programma spaziale che avrebbe dovuto portare l'uomo sulla luna, quindi più di venti anni prima del leggendario volo spaziale di Yuri Gagarin.