Giudizio: 8/10
Trionfatrice assoluta al Festival di San Sebastian ( Premio della Giuria per la fotografia di Pedro Sotero, Silver Seashell per la migliore regia e per la migliore interpretazione maschile) , l'opera seconda del giovane regista argentino Benjamin Naishtat è risultata una delle pellicole più interessanti del finire del 2018.
Basandosi su un impianto narrativo tipicamente da thriller-noir , Rojo però è un lavoro che nasconde al suo interno ben altre tematiche e suggestioni come si può facilmente immaginare pensando alle origini del giovane regista.
Siamo nel 1975 in Argentina, un paese che sta già vivendo da qualche tempo i sommessi tumulti che lo porteranno al periodo probabilmente più buio della sua storia con la dittatura militare a partire dal 1976; il film si apre con due scene, la prima apparentemente incomprensibile , ma vedremo in seguito che un senso ce l'ha, in cui si osservano persone che entrano ed escono da una casa portando via oggetti, cui segue una scena in un ristorante , tipico ambiente medio borghese con persone che passano il tempo intorno al tavolo, tra cui Claudio uno stimato e ben voluto avvocato di una città di provincia; all'improvviso irrompe nel locale uno sconosciuto che con fare provocatorio se la prende con Claudio fino ad un violento alterco che avrà un seguito anche all'esterno.
Per Claudio sarà l'inizio di un incubo che metterà a repentaglio la sua pace famigliare e la sua professione a maggior ragione quando un ispettore giungerà in città per mettersi sulle tracce dello sconosciuto.
Se Rojo possiede indubbiamente alcune caratteristiche tipiche del thriller d'epoca, con tanto di richiami cinematografici vintage e grazie a questa struttura è capace di porre da subito lo spettatore su un livello di attenzione e di tensione non trascurabile, nello stesso tempo, lentamente ma inesorabilmente , lascia insinuare nel racconto una serie di di tematiche sociali e politiche anche grazie a svariate metafore.
L'Argentina alla vigilia del golpe descritta da Naishtat, la cui famiglia subì all'epoca pesanti persecuzioni, è un paese nel quale il germe del male sembra aver colpito ogni anfratto, dipingendo una società inerme, connivente, passiva di fronte all'emergere dell'intolleranza e delle spinte autoritarie giustificate da un ben poco convincente "stiamo combattendo il male maggiore, una terra senza Dio".