sabato 27 agosto 2011

Swordsman II [aka The legend of the swordsman] ( Ching Siu-tung , 1992 )

Giudizio: 8/10
Il Wuxia che esalta

Secondo capitolo di una trilogia che ruota intorno alla geniale figura ispiratrice di Tsui Hark, qui in veste di produttore, Swordsman II presenta come regista Ching Siu-tung, uno dei quattro autori che portarono a termine il primo lavoro dopo l'abbandono di King Hu.
Il modello ispirativo letterario è il medesimo di The swordsman, ma , vuoi per la sfrenata libertà narrativa che impone il regista, vuoi per la presenza di due straordinarie star come Jet Li e Brigitte Lin, questa opera supera di gran lunga la precedente, seppur eccellente, per entrare nell'empireo dei capolavori assoluti del genere wuxia degli anni novanta.
Lo spadaccino Ling ha deciso di abbandonare battaglie e duelli e di dedicarsi alla bella vita gustandosi il vino e le donne; al suo seguito una piccola masnada di compagni tra cui Kiddo, una ragazza vestita da uomo segretamente innamorata di lui.

martedì 23 agosto 2011

New Dragon Gate Inn ( Raymond Lee , 1992 )

Giudizio: 8/10
Un quartetto di attori grandissimi

Ventisei anni dopo l'uscita di Dragon Gate Inn di King Hu, pietra miliare del wuxia classico, all'interno di quella New Wave ispirata dal nume tutelare Tsui Hark, il grande Maestro si rende artefice di questo remake in veste di sceneggiatore e di produttore.
Come sempre paragonare lavori che distano così tanto nel tempo tra di loro è opera difficile, ingenerosa e tutto sommato inutile; quello che invece interessa è il tentativo di riproporre un genere classico che affonda le radici nelle tradizioni , alla luce dei nuovi tempi, operazione che Tsui Hark ha compiuto spesso e volentieri nella sua carriera, finalizzata al rilancio di un certo cinema popolare HKese.

lunedì 22 agosto 2011

Map of the sounds of Tokyo (Isabel Coixet , 2009 )

Giudizio: 4.5/10
I suoni di Tokyo, il risucchio degli spaghetti e Rinko Kikuchi nuda

Il modo con il quale gli europei ( e gli occidentali in genere) guardano all'oriente è una delle tematiche che di tanto in tanto si affacciano nel panorama cinematografico mondiale e il lavoro della regista catalana Isabel Coixet vorrebbe essere un ulteriore esempio del genere.
Se è vero che la regista dimostra di conoscere molto bene il Giappone e Tokyo in particolare è altrettanto innegabile che ben presto l'operazione si riduce ad una assortita carrellata di immagini patinate, molto ben costruite di una città spesso notturna e algida.
La storia , va detto subito, non regge, ricorrendo troppo spesso a stereotipi troppo abusati e tralasciando invece quelle premesse che nei primi minuti del film lascerebbero assaporare ben altro.

domenica 21 agosto 2011

Punished ( Law Wing-cheong , 2011 )

Giudizio: 7/10
Padri e figli e la vendetta

Assistente alla regia di lungo corso del grande Johnnie To, Law Wing-cheong dirge , sotto l'ala protettiva della Milkway del Maestro un classico film noir HKese che pur non raggiungendo livelli stellari , tenta di rilanciare il poliziesco di taglio classico avvalendosi di una storia che mescola azione (molto poca) a suspance (anche questa scarsa) che scaturiscono dalla immancabile ricerca dela vendetta.
La figlia di un potente quanto spietato e dittatoriale immobiliarista viene rapita e uccisa nonostante il padre paghi il riscatto, l'uomo delega allora al suo fidato guardaspalle il compito di consumare la vendetta.
Giocando in maniera intensiva coi flashback e incrociando piani temporali svariati gli eventi vengono svelati a ritroso, visto che il fatto che la ragazza sia morta lo si capisce subito, all'inizio del film.

A Chinese fairy tale [ aka A Chinese ghost story ] ( Wilson Yip , 2011 )

Giudizio: 6/10
L'impossibile amore tra demoni e uomini

La cosa più bella del film sta nel sentito tributo alla memoria di Leslie Cheung che compare all'inizio dei titoli di coda, volendo con ciò omaggiare il grande attore protagonista del film-capolavoro del 1987 di Ching Siu-tung e creare un legame ideale con quell'opera, di cui A Chinese fairy tale è di fatto un remake, pur non essendone una copia carbone pedissequa.
E' inevitabile guardando questo lavoro di Wilson Yip tornare con la memoria al film originale che ovviamente rimane nettamente al di sopra di questo remake, soprattutto laddove manca il carisma magnetico dei due grandi attori protagonisti.
La storia ricalca in grande linee quella già raccontata e ispirata ad una novella cinese del XVI secolo, in cui si racconta l'amore impossibile tra una giovane demone e un ragazzotto giunto quasi per sbaglio nel cuore del potere demoniaco, concentrato nell'albero secolare che racchiude lo spirito malvagio del demone capo ( una bravissima Kara Hui) dai lunghi capelli usati come armi mortali.

sabato 20 agosto 2011

The deadly breaking sword ( Chung Sun , 1979 )

Giudizio: 8,5/10
Lo spadaccino con la bara

Lavoro col tipico stampo della Shaw Brothers , The deadly breaking sword possiede il pregio di sapere integrare in maniera apprezzabile un insieme di generi, miscelati con grande bravura dal regista Chung Sun: il wuxia classico scivola nel film di kung fu, nella commedia brillante, nel dramma , qua e là si affacciano momenti in cui l'influsso del western si tocca con mano, rendendo forse il lavoro atipico, soprattutto per i puristi, ma conferendogli un valore assoluto , specialmente se visto come coacervo di stili e di generi tipici degli anni 70 nella cinematografia di Hong Kong,
Il film si apre con un duello notturno, alla presenza di una bara e di un cavallo tra  Master Tuan , alias Deadly Breaking Sword e Master Lian, alias Throat-Piercing Halberd, prototipi di artisti marziali che usano la spada come fosse un fruscello; Tuan ha l'arrogante abitudine , una volta sfidati a duello gli avversari, di presentarsi alla tenzone con la bara già pronta, confidando sulla micidiale forza della sua spada che trafigge e lascia conficcata nel corpo del nemico una scheggia di metallo.

venerdì 19 agosto 2011

Arirang ( Kim Ki-duk , 2011 )

Giudizio: 5/10
Kim-barbone si autocelebra

Una volta tanto la Tv di stato, Rai tre per la precisione, compie un'opera meritoria e manda in onda in tipici orari ghezziani-ferragostani, l'ultimo lavoro del regista coreano, assente ormai da tre anni e rientrato , seppure in una rassegna collaterale, nella kermesse di Cannes con questo documentario (per ora definiamolo così) che vuole dare risposte alle numerose voci che circolavano da tempo sulla causa della prolungata assenza di Kim.
Si era vociferato a lungo di una sua grave forma di depressione che lo aveva portato ad allontanarsi dal mondo del cinema e con questo lavoro autobiografico , sotto forma di autoconfessione, il regista sembra volere confermare le voci, anche se alla fine quelli che emergono sono altri aspetti.

sabato 13 agosto 2011

Just another Pandora's box ( Jeffrey Lau , 2010 )

Giudizio: 7.5/10
Commedia-parodia in stile Jeff Lau

L'esilarante vena creativa di Jeff Lau riporta indietro le lancette del tempo fino a quindici anni prima, epoca in cui dirigeva quei due autentici capolavori che formavano la duologia di Chinese Odyssey (Pandora's Box e Cinderella): il ritorno al passato è solo nella concezione filmica non essendo questo Another Pandora's box in alcun modo legato dal punto di vista strutturale ai precedenti, ma è un tuffo che suscita divertimento, nostalgia e per certi aspetti anche commozione.
Jeff Lau è uno dei pochissimi registi in grado di confezionare un lavoro quasi senza trama , dando l'impressione a chi guarda di trovarsi di fronte ad una storia che si plasma all'istante sotto i suoi occhi,e l'operazione gli riesce benissimo laddove va sfidare la tradizione cinematografica e storica cinese, creando un tourbillon di immagini e di parole, spesso "demenziali" come si diceva una volta, che avvolge e stordisce.

giovedì 11 agosto 2011

Shaolin Temple ( Chang Cheh ,1976 )

Giudizio: 7/10
La distruzione del Tempio

Lavoro che temporalmente segue 5 Shaolin master ma che di fatto ne costituisce quasi un prequel visto che quest'ultimo inizia proprio là dove Shaolin Temple termina e cioè con la distruzione del Tempio voluta dalle forze imperiali Qing che consideravano il monastero un luogo di raccolta di ribelli che venivano addestrati alle arti marziali.
I protagonisti sono gli stessi, ma questa volta il film parte da lontano, nel momento in cui tre giovani inginocchiati fuori dal portone del Tempio attendono di sapere se saranno ammessi nel monastero per apprendere i segreti delle arti marziali; fino ad allora le regole iniziatiche  Shaolin vietavano la divulgazione dell'arte ai non monaci.

martedì 9 agosto 2011

The swordsman ( King Hu , Ching Siu-tung , Ann Hui , Tsui Hark , Andrew Kam , 1990 )

Giudizio: 7/10
La novella dello spadaccino sorridente

Tratto da una novella di Louis Cha, The swordsman costituisce il primo e travagliatissimo episodio di una trilogia  che ha visto Tsui Hark in veste di produttore ed ispiratore occulto; il lavoro, iniziato da King Hu, e che doveva costituire il rilancio del regista maestro dello stesso Tsui, è stato concluso, dopo l'abbandono di Hu per cause non ben svelate, da un pool di registi che già facevano parte della crew sotto forme diverse.
Nonostante ciò il lavoro gode di una buona unitarietà che non lascia trasparire le numerose mani che vi hanno operato, nella misura in cui può esserlo un lavoro ispirato dal grande Tsui Hark che fa dell'anarchia narrativa il suo punto fermo.

venerdì 5 agosto 2011

War God [ aka Calamity aka Guan Yu battles the aliens ] ( Chen Hung-min , 1976 )


Giudizio: 7.5/10
Guan Yu - Godzilla il salvatore


Doverosa premessa con ringraziamento sentito per l'amica achillesgirl che mi ha fatto conoscere questo straordinario e raro lavoro , tra l'altro ammantato di un alone di mistero, visto che lo si riteneva un film andato perduto finchè non è spuntato un Vhs taiwanese che ne ha permesso la diffusione, molto limitata a dire il vero, anche grazie all'opera del regista HKese Edmond Pang.
Gli alieni invadono Hong Kong e  trovano ad aspettarli come estremo e strenuo difensore Guan Yu, personaggio storico dell'epoca dei Tre Regni, assurto nella tradizione a Dio della Guerra per il suo sconfinato coraggio, che prende vita da una statua di legno che Zhao , scultore ormai quasi cieco, ha deciso di confezionare come ultimo lavoro in segno di devozione. Zhao è vedovo, lavora nella penombra sotto lo sguardo attento della moglie ritratta in una foto che tiene gelosamente nel suo laboratorio; il figlio è un brillante scienziato che forte della sua razionalità cerca di scoraggiare il padre dall'impresa, la figlia una sfaccendata  che passa il tempo a a scorrazzare con le motociclette.
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