lunedì 15 luglio 2019

The Great Buddha + / 大佛普拉斯 ( Huang Hsin-yao / 黃信堯 , 2017 )




The Great Buddha+ (2017) on IMDb
Giudizio: 8/10

L'opera prima del regista taiwanese Huang Hsin-yao è stato uno dei film del 2017 dell'estremo oriente che più ha riscosso giudizi positivi non solo a livello di critica ricevendo svariati premi da parte delle associazioni dei critici di lingua cinese, ma soprattutto ben 10 nominations al Golden Horse di Taiwan con la vittoria, tra l'altro, nella categoria sceneggiatura non originale , fotografia e regista esordiente, cui hanno fatto seguito svariati  riconoscimenti in altri festival.
Uno dei grandi pregi di The Great Buddha risiede nella straordinaria capacità del regista di muoversi nell'ambito della commedia nera con vari tipi di influssi e di riferimenti: quasi spontaneo pensare a Ning Hao e alle sue commedie nere , così come quando il film piega verso tematiche più da thriller non è difficile riconoscere  ambientazioni molto vicine a Diao Yinan.


E poi Huang ha la non comune capacità di pennellare i tratti dei suoi protagonisti in maniera così netta e al contempo sfumata da far sì che il risultato del racconto riesce a coinvolgere grazie alla profonda umanità che trasuda dai suoi personaggi, tutti, in gran parte, dei personaggi al limite di una società come quella taiwanese che per molti aspetti è suddivisa in caste che fungono da vere e proprie camere stagne.
Pickle fa il guardiano notturno in una fabbrica gestita da Mr Huang, un boss locale che costruisce statue di Buddha e che è molto ben voluto , anche per questa sua attività, da larga parte della comunità; Pickle arrotonda anche suonando in una scalcinata banda  che ha come precipua attività quella di accompagnare i funerali.
Belly Button è l'amico di Prinkle, raccoglie immondizia che poi rivende nelle discariche, gira con una motorino cui aggancia un carretto col quale trasporta l'immondizia, e spesso passa la notte col suo amico mangiando cibi di infima qualità, guardando la tv o sfogliando vecchi e bisunti giornali porno fantasticando sulle donnine che vi compaiono.
Due losers, due perdenti, due emarginati  che sanno benissimo che la loro esistenza deve essere ai margini, lontana da quella del boss di Pinckle, un puttaniere che passa le serate nelle feste all'interno delle saune insieme a politicanti e notabili di provincia.
Un ritratto quindi delle classi sociali della provincia taiwanese, che lontana anni luce dalla modernità di Taipei sembra ricordare per le ambientazioni i film anni 50 girati in Italia, con la giuste dose di neorealismo.

mercoledì 10 luglio 2019

The Island / 一出好戏 ( Huang Bo / 黄渤 , 2018 )




The Island (2018) on IMDb
Giudizio: 7/10

Dopo una carriera quasi ventennale da attore che lo ha imposto come uno degli interpreti più eclettici e uno dei personaggi cinematografici più premiati, stimati e famosi e non solo in Cina, Huang Bo decide di esordire alla regia in un lavoro che ha riscosso grande successo grazie anche al cast di livello e al genere brillante da commedia cui si ispira; inoltre con The Island Huang Bo  ha subito incassato riconoscimenti per la sua opera prima soprattutto nei premi assegnati dai critici cinematografici cinesi.
Insomma The Island regala un esordio coi fiocchi a Huang Bo sotto praticamente tutti i punti di vista.
La storia vede come protagonista Ma Jin un lavoratore di rango non certamente elevato che insieme all'amico fraterno Xiao Xing prendono parte ad una gita aziendale in compagnia dei colleghi di lavoro e dei superiori , boss compreso.
A bordo di un ridicolo e assurdo pullman anfibio prendono il largo per una gita in mare; non sanno però che un meteorite , che quel giorno secondo i calcoli degli esperti avrebbe potuto colpire la terra e che un po' tutti avevano sottovalutato pensando al solito allarmismo, stava per cambiare le loro esistenze.


Caduto in mare il meteorite provoca un maremoto con onde gigantesche che ben presto si abbattono sull'improbabile mezzo anfibio spazzandolo via.
Miracolosamente rimasti vivi i naufraghi si ritrovano su un'isola situata chissà dove, impossibilitati a riprendere il mare; ma per Ma Jin la beffa è doppia perchè proprio poco prima di essere investiti dal maremoto aveva appena appreso di aver vinto 60 milioni di RMB ad una lotteria e che il premio andava ritirato entro 90 giorni,
Passato il momento di sconforto i naufraghi, ridotti ormai ad un manipolo di probabili unici sopravvissuti, decidono che è il momento di darsi delle regole e delle gerarchie per tentare di sopravvivere per poter sperare di essere recuperati non si sa bene da chi.
La piccola comunità quindi inizia la sua vita, azzerando quelle che erano le vecchie gerarchie e ben presto ovviamente iniziano le frizioni e le guerre tra gruppi, fino a quando, con l'ausilio del fidato amico Xiao è proprio Ma Jin, fino ad allora una sorta di reietto, a coagulare intorno a sè la fiducia dei compagni per iniziare una nuova civiltà.
Anche in questo caso la pace non durerà in eterno e alcuni avvenimenti apriranno nuove prospettive al gruppo di sopravvissuti.

martedì 9 luglio 2019

The Pluto Moment / 冥王星时刻 ( Zhang Ming / 章明 , 2018 )




The Pluto Moment (2018) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Zhun Wang è un regista da piccolo cinema d'autore, sposato con una attrice famosa che invece frequenta i set di film mainstream mezze americanate e mezze scopiazzature HKesi; quando si presente sul set della pellicola che sta girando la moglie , il suo senso di lontananza e di divaricazione da quel mondo cinematografico frivolo diventa tangibile, al punto che , sottoposto a trattamenti ben poco cordiali, troverà il modo di prendere di petto il regista del film accusandolo di essere un panzone che mangia a sbafo.
Tornando a casa con la moglie lo vediamo con la testa fasciata e i lividi in faccia, probabilmente qualcuno gliele ha sonate a causa della sua impudenza; ma il peggio deve ancora venire perchè la moglie non ne vuole sapere di girare un film con lui, preferendo una ridicola rievocazione storica su pellicola della Lunga Marcia maoista che evidentemente porta soldi.


Ecco quindi che abbiamo il quadro d'insieme più chiaro: un regista che sta per partire per i monti della Cina occidentale con l'intento di girare un film su delle canzoni funebri che vengono cantate durante i funerali dalle popolazioni autoctone, un progetto che stenta a partire vuoi per la crisi ispirativa cronica di Zhun, vuoi per gli immancabili problemi produttivi causati dalla mancanza di fondi nonostante il tentativo di coinvolgere anche istituzioni locali per la realizzazione dell'opera.
Durante il viaggio Zhun è accompagnato dalla produttrice, da un attore non particolarmente talentuoso, da una operatrice di bell'aspetto e da un factotum che millanta conoscenze di tutti i tipi nella regione in cui si stanno recando.
Riuscirà Zhun a trovare un funerale nel quale vengono recitate le litanie funebri cui è interessato , i Canti delle tenebre?
Il viaggio diventa una piccola odissea tra ristrettezze di mezzi, incomprensioni, situazioni particolari, scelte organizzative fallimentari.

Domino ( Brian De Palma , 2019 )




Domino (2019) on IMDb
Giudizio: 4.5/10


Aveva lasciato intendere in più di una occasione che il tempo di lasciare la sedia da regista fosse arrivato in favore di una pensione tranquilla da ultrasettantenne che tanto aveva donato al Cinema, questione di energia diceva Brian De Palma dopo il ben poco convincente Passion; doveva essere stato molto convincente nel suo intendimento al punto che dopo 7 anni dalla sua ultima fatica ha dovuto rivolgere lo sguardo oltreoceano, in Danimarca per la precisione, per trovare qualcuno che producesse il suo nuovo lavoro.
Domino è un thriller-spy story-action movie girato tra Copenaghen, Amsterdam, Anversa, Bruxelles, Almeria e Sardegna, in cui sono chiare e nette le difficoltà e le controversie che hanno segnato la produzione del film al punto che il regista ha di fatto quasi ripudiato l’opera a causa dei numerosi tagli apportati dalla produzione danese.


Siamo nel 2020 (chissà perché poi…) la coppia di poliziotti della sezione speciale di Copenaghen Christian e Lars vengono inviati sul luogo di quella che sembra una lite famigliare; si troveranno invece ad affrontare un terrorista dell’Isis che ha appena ucciso un uomo , che ferirà mortalmente Lars e riuscirà a far perdere le tracce dopo un rocambolesco inseguimento sui tetti.
L’agonia di Lars dura alcuni giorni e con la sua morte l’obiettivo di Christian , al quale viene affiancata  dalla collega Alex, diventa quello di dare la caccia all’assassino del suo amico e a smantellare una cellula terroristica pericolosamente attiva in Europa.
Spostandosi da una parte all’altra dell’Europa con una repentinità ed una facilità che lascia alquanto interdetti, i due poliziotti sono sulle orme dell’assassino e dello sceicco che muove le fila dirigendo gli attentati con la folta schiera di kamikaze, ma per loro c’è anche il tempo di rivivere il legame che li legava al collega morto e per Christian in particolare anche metabolizzare il rimorso per quanto accaduto e per le scelta operative fatte.

domenica 7 luglio 2019

Styx ( Wolfgang Fischer , 2018 )




Styx (2018) on IMDb
Giudizio: 5/10

Nella mitologia greco-latina lo Stige era uno dei fiumi che attraversavano gli inferi, in particolar modo era il fiume dell'odio, che si dipanava come una palude a bloccare l'accesso all'oltretomba e per attraversare  il quale occorreva il permesso degli dei che rendevano così pace all'anima vagante dopo la morte.
Il pomposo richiamo mitologico del titolo si associa ad una scena iniziale fortemente enigmatica che mostra in una Gibilterra apparentemente deserta una coppia di macachi che girovagano nella città.
Insomma titolo ed incipit ci dicono subito che Styx, opera seconda del regista austriaco Wolfgang Fischer, possiede pretese ambiziose.
Col secondo breve incipit conosciamo Rike, un medico che lavora con grande professionalità nell'emergenza a bordo delle ambulanze, che interviene in un incidente stradale in piena notte.
Torniamo quindi a Gibilterra dove Rike è in partenza con la sua bellissima barca a vela 12 metri per un viaggio in solitaria verso l'isola di Ascensione, territorio britannico di oltremare, situata nell'Atlantico meridionale,  scarsissimamente abitata e per questo di grande interesse naturalistico e biologico.


Prima metà del film quindi che diventa una sbrigativa lezione di navigazione con barca a vela in solitaria alternata a splendide immagini aeree.
Dopo una violenta tempesta Rike al mattino si trova a pochissima distanza da un vecchio peschereccio alla deriva, prossimo ad affondare che contiene centinaia di profughi; da brava donna di mare lancia subito l'allarme alla capitaneria di porto competente, dalla quale riceve l'ordine di non interferire con le manovre di salvataggio.
Nonostante ciò , quando un ragazzo gettatosi in mare raggiunge la sua barca a nuoto stremato, Rike non può fare a meno di accoglierlo a bordo, facendo aumentare in lei l'atroce dubbio se intervenire , contravvenendo alle disposizioni, oppure no, anche in considerazione che dei soccorsi non si vede traccia e che l'aiuto richiesto ad altre imbarcazioni in rotta nella zona è caduto nel vuoto; una scelta morale ed etica insomma che vorrebbe essere il nucleo tematico centrale della seconda parte del film.
Film pluripremiato e acclamato dalla critica soprattutto europea, sempre pronta a gridare, ipocritamente , al capolavoro quando si tratta di film a tematica etico-morale che riguarda la collettività e l'individuo, quale quella drammatica dei flussi migratori, salvo poi girare la testa altrove quando si tratta di agire in maniera fattiva a livello politico e sociale, Styx è film decisamente sopravvalutato, proprio per i motivi appena esposti.

mercoledì 3 luglio 2019

1/1 ( Jeremy Phillips , 2018 )




1/1 (2018) on IMDb
Giudizio: 7/10

Il tempo di una visita medica, l'attesa, il colloquio col dottore; è il tempo che basta a Lissa per ripercorrere in maniera ora convulsa, ora dolorosa, ora frenetica la sua giovane esistenza di ventenne ancora non pienamente diventata adulta; un test di gravidanza dubbio la porta nello studio medico, incapace di superare da sola l'ostacolo insormontabile che si trova di fronte.
Lissa vive in una zona rurale della Pennsylvania che detesta , fa un lavoro che odia, ha una famiglia distrutta dal gesto drammatico del padre che si è tolto la vita afflitto dalla depressione, da allora i rapporti con la madre sono interrotti e anche il ragazzo che l'ha messa incinta ha lasciato la campagna per andare al college lasciandola da sola.
Il tempo della visita medica e , attraverso un diario che tiene ripercorre a ritroso la sua vita, nella sua mente si accumulano immagini statiche e ricordi, dialoghi e silenzi , dubbi e sospetti, un fluire di idee di frammenti  che affiorano e che vengono poi sovrapposte ad altri.


L'attesa però si protrarrà: l'esame del sangue che dirà a Lissa se è incinta o no necessita di un po' di tempo; la ragazza allora decide di affrontare il confronto con la madre, ritenuta da lei responsabile della morte del padre cui era molto legata, e conoscere la verità su quel tragico gesto.
L'opera prima di Jeremy Phillips mostra degli aspetti che la rendono pellicola per certi versi sorprendente: utilizzando una tecnica di montaggio e di ripresa molto personale il regista costruisce un vortice psichedelico di idee e di immagini attraverso varie forme di costruzione che vanno dalla slow motion al cartoon, proprio per evidenziare il turbinio di idee e di ricordi che si affollano nella mente di Lissa.

In effetti il regista riesce a darci l'immagine di una giovanissima donna confusa, fragile, spesso sull'orlo della depressione,  che trova conforto nel fumo e nelle droghe, il cui nichilismo iniziale trova le basi in una esistenza grigia e carica di dolore nel ricordo del padre suicida; se 1/1 può rientrare nell'ampio gruppo dei film coming of age o dei racconti di formazione,  di certo Phillips lo fa con una prospettiva ben poco rassicurante e carica di realismo, quasi di verismo.

lunedì 1 luglio 2019

Killing for the Prosecution ( Harada Masato , 2018 )




Killing for the Prosecution (2018) on IMDb
Giudizio: 6.5/10

Il breve prologo di Killing for the Prosecution contiene il tema principale che sostiene tutto il racconto: la riflessione sul sistema giudiziario giapponese e le spinte conservatrici all'interno del paese; Harada attraverso i canoni del genere thriller pone quindi la sua attenzione sul tema della giustizia, del suo esercizio , dei suoi limiti e della coscienza di chi la legge amministra.
Qualche tempo dopo gli eventi  del prologo che ci mostra una lezione pre-laurea per aspiranti procuratori, troviamo Okino un giovane  volenteroso  e idealista  che viene chiamato per il suo primo incarico nell'ufficio di Mogami, che di quella lezione pre-laurea era stato il docente, uno stimato procuratore dotato di grande carisma.
Durante le indagini sulla morte di una coppia di anziani che prestavano soldi a strozzo, Mogami lancia Okino subito in pista nel confronto con un sospettato che ha sulle spalle l'accusa di omicidio di molti anni prima, reato per il quale secondo la legge giapponese è scattata la prescrizione; Matsukura, il sospettato, è personaggio strambo, sgradevole che durante l'interrogatorio con fare sprezzante e dopo aver preteso l'interruzione della registrazione, ammette con disprezzo l'omicidio di cui fu accusato ai danni di una giovane studentessa.


Questa studentessa era l'amica prediletta di Mogami e così , grazie ad uno stratagemma narrativo, il passato ritorna , portando in tal modo a galla rancori e odi sopiti.
Per Mogami l'idea di incastrare l'assassino dei due vecchi e individuarlo in Matsukura è un modo per fare giustizia o forse più propriamente per prendersi la sua vendetta servita fredda.
Mogami inoltre si trova a dover dar manforte al suo amico politico Tanno, accusato di corruzione dagli ambienti conservatori del paese.
Quando ben presto si capisce che Matsukura non è il colpevole del delitto dei vecchi strozzini e che i sospetti si spostano su un altro personaggio, Mogami si trova di fronte al bivio della sua vita: come fare giustizia al di fuori della legge?

Asura:The City of Madness ( Kim Sungsu , 2016 )




Asura: The City of Madness (2016) on IMDb
Giudizio: 7/10

C'è un sindaco corrotto , imbroglione e che non si pone problemi nell'usare le maniere spicce per giungere all'obiettivo che è quello di riqualificare una città immaginaria ma nella quale è facile intravvedere una qualsiasi città coreana figlia del boom economico; c'è una procuratore rampante e ambizioso che non disdegna neanche lui le maniere forti per estorcere notizie, e in mezzo c'è un poliziotto corrotto, Han, che si muove in maniera scaltra e priva di scrupoli in quello spazio senza confini che sta fra la legge e la corruzione: il sindaco è fratellastro della moglie e lo vorrebbe ai suoi servigi, gli Affari Interni della polizia lo vorrebbe come una talpa in considerazione del suo legame col sindaco e soprattutto lo tiene ben stretto al collo perchè qualcuno conosce il suo segreto che lo porterebbe dritto in galera.
I cardini di Asura sono dunque quelli classici , a metà tra il noir e il thriller, ma la storia riesce a svilupparsi in una direzione che ben presto porta alla luce altre tematiche ed aspetti.
Han il poliziotto, corrotto e senza scrupoli nell'avvalersi della collaborazione di personaggi raccapriccianti, deve scegliere su quale versante muoversi, usando molta attenzione a non calpestare qualche piede fuori posto; la sua mission per la salvezza è trovare le prove delle manovre di corruzione del sindaco e portarle  al procuratore affinchè faccia sparire le prove del suo delitto. 


Han inoltre ha sulla coscienza una moglie moribonda, che ha vissuto una vita infelice accanto a lui e che grazie ai soldi del fratellastro sindaco può tentare di affidarsi ad un intervento chirurgico disperato per avere salva la vita.
Il muoversi tra questi due poli di potere che sembrano antitetici ma che in fondo sono molto simili, porta Han a investire del  ruolo a lui riservato di scagnozzo del sindaco il suo giovane collega che ben presto entrerà nelle grazie del sindaco grazie ai suoi lavori sporchi portati a termine.
Se è vero che il finale iperrealista in stile noir HKese appare per molti versi coerente con l'atmosfera di degrado morale ed etico nel quale il film ben presto scivola, altrettanto incontestabile è che ,come spesso ci hanno abituato i film coreani, soprattutto quelli d'azione, si dilunga in maniera un po' troppo prolissa su un finale tirato per lunghe ben oltre il necessario.
Ma dietro la storia raccontata in Asura c'è il tentativo di dipingere quello spazio stagnante e fetido che sta tra il potere costituito e la criminalità organizzata, tra la politica e la giustizia, uno spazio informe all'interno del quale ogni figura perde i suoi connotati, sia esso poliziotto, malvivente, politico o giudice: il profilo sembra sovrapporsi tra queste figure pronte ad usare le stesse armi, la medesima violenza, lo stesso potere esercitato con protervia.
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