Giudizio: 7/10
Dopo una carriera quasi ventennale da attore che lo ha imposto come uno degli interpreti più eclettici e uno dei personaggi cinematografici più premiati, stimati e famosi e non solo in Cina, Huang Bo decide di esordire alla regia in un lavoro che ha riscosso grande successo grazie anche al cast di livello e al genere brillante da commedia cui si ispira; inoltre con The Island Huang Bo ha subito incassato riconoscimenti per la sua opera prima soprattutto nei premi assegnati dai critici cinematografici cinesi.
Insomma The Island regala un esordio coi fiocchi a Huang Bo sotto praticamente tutti i punti di vista.
La storia vede come protagonista Ma Jin un lavoratore di rango non certamente elevato che insieme all'amico fraterno Xiao Xing prendono parte ad una gita aziendale in compagnia dei colleghi di lavoro e dei superiori , boss compreso.
A bordo di un ridicolo e assurdo pullman anfibio prendono il largo per una gita in mare; non sanno però che un meteorite , che quel giorno secondo i calcoli degli esperti avrebbe potuto colpire la terra e che un po' tutti avevano sottovalutato pensando al solito allarmismo, stava per cambiare le loro esistenze.
Caduto in mare il meteorite provoca un maremoto con onde gigantesche che ben presto si abbattono sull'improbabile mezzo anfibio spazzandolo via.
Miracolosamente rimasti vivi i naufraghi si ritrovano su un'isola situata chissà dove, impossibilitati a riprendere il mare; ma per Ma Jin la beffa è doppia perchè proprio poco prima di essere investiti dal maremoto aveva appena appreso di aver vinto 60 milioni di RMB ad una lotteria e che il premio andava ritirato entro 90 giorni,
Passato il momento di sconforto i naufraghi, ridotti ormai ad un manipolo di probabili unici sopravvissuti, decidono che è il momento di darsi delle regole e delle gerarchie per tentare di sopravvivere per poter sperare di essere recuperati non si sa bene da chi.
La piccola comunità quindi inizia la sua vita, azzerando quelle che erano le vecchie gerarchie e ben presto ovviamente iniziano le frizioni e le guerre tra gruppi, fino a quando, con l'ausilio del fidato amico Xiao è proprio Ma Jin, fino ad allora una sorta di reietto, a coagulare intorno a sè la fiducia dei compagni per iniziare una nuova civiltà.
Anche in questo caso la pace non durerà in eterno e alcuni avvenimenti apriranno nuove prospettive al gruppo di sopravvissuti.
Il genere cui Huang Bo si affida è quello della commedia, a volte strampalata, a volte con venature drammatiche, che ricorda i lavori del suo amicone Ning Hao dei cui film Haung è stato sempre protagonista e che anche in questo regala la sua comparsata, come è tradizione; per tale motivo il film ha senz'altro brio e un buon ritmo, costruisce momenti divertenti, a volte stralunati e tra i sorrisi e i momenti di riflessione cerca di indagare su quelli che sono i comportamenti umani nel momento in cui la struttura sociale scompare e rimane solo la lotta per un potere atavico , ancestrale.
Tra i naufraghi per Huang le differenze sociali cadono , vengono smembrate, l'autista del bus è come il boss, anzi forse meglio perchè è forte fisicamente e sa arrampicarsi sugli alberi per procurare cibo: un mondo nuovo all'orizzonte insomma che rovescia le gerarchie.
Da questo punto di vista The Island è film con una forte impronta morale, un indirizzo antropologico preciso che porta all'azzeramento di quanto acquisito, in contrapposizione con la gerarchia sociale rigida della società moderna.
Stanno quindi i profughi dando vita ad una nuova società primordiale oppure la loro convinzione , per molti alquanto rassicurante, che non c'è vita in nessun altra parte del mondo è fallace? Il film alla fine darà una risposta.
Il personaggio di Ma Jin , interpretato dallo stesso regista, dapprima combatte con tutte le sue forze per poter trovare il modo di tornare nel mondo civile (se esiste ancora...) per ritirare l'agognato premio, poi si farà artefice della creazione di un nuovo mondo una volta passati i 90 giorni e convintosi che la sua vita sarebbe rimasta circoscritta a quell'isola, dove tra l'altro è riuscito a fare breccia finalmente nel cuore della bella collega Shanshan che ovviamente nella vita precedente non lo considerava neppure.
Se questa tematica delle classi sociali e della loro rigida struttura contiene svariate riflessioni e sviluppi interessanti, va detto però che The Island in alcuni momenti sembra arrancare un po', trascinandosi per uscire fuori dal guado imposto dalla limitazione spaziale in cui i naufraghi sono relegati, nonostante le immagini dell'isola siano bellissime e alcune trovate , come quella della nave naufragata e rovesciata dove una parte dei naufraghi va a vivere, siano brillanti , quasi geniali.
Nel suo complesso l'opera prima di Huang Bo supera l'esame anche con una certa brillantezza, e il solito finale dilatato, sparso qua e là tra i titoli di coda (attenzione quindi...), sembra mettere a posto ogni cosa che sembrava rimasta sospesa.
A parte Huang, come detto nei panni di Ma Jin, troviamo la solita magnifica Shu Qi nella parte di Shanshan,un eccellente Wang Baoqiang e un convincente Zhang Yixing, più tutta una serie di comparsate di alto bordo a partire da Ning Hao, passando per Teddy Chan, Guan Hu e per finire all'immancabile Xu Zheng.
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