Giudizio: 7.5/10
Dopo aver svolto una carriera prestigiosa come direttore della fotografia , tra gli altri per Zhang Yimou, Chen Kaige e Jiang Wu, costellata di premi e riconoscimenti, nel 2005 Gu Changwei ha intrapreso la nuova attività di regista, sfornando tre lavori interessanti il primo dei quali, Peacock , addirittura insignito del Gran Premio della Giuria a Berlino, tutte opere dallo sfondo drammatico e ricche di riflessioni sociali; per tutto ciò stupisce non poco la sua ultima fatica, Love on the Cloud, film confezionato come la più classica delle commedie romantiche commericali.
Ma il lavoro di Gu Changwei serba svariate sorprese che vanno al di là del genere di riferimento.
La storia inizia in una splendida Pechino fotografata in maniera superba da Shu Yang, uomo di fiducia del regista, e vede tre giovani , un attore , uno sceneggiatore ed un direttore di fotografia, che aspirano ad entrare nel mondo del cinema che conta, all'appuntamento fondamentale con una produttrice che deve finanziare il lavoro basato su una loro sceneggiatura.
La magnate gli concederà un buon budget e un buon anticipo col quel i tre possono stabilirsi a Pechino, ponendo come condizione un po' di pubblicità all'interno del film per il suo allevamento di buoi in Mongolia Interna: un trionfo insomma che sembra aprire le dorate porte del mondo della celluloide ai tre.
Naturalmente la città è un crogiuolo di vita pulsante ed uno dei tre, l'aspirante sceneggiatore, si trova ben presto caduto come una pera cotta a i piedi di una giovane fotomodella la quale da parte sua vorrebbe solo utilizzarlo come dog sitter; il seme comunque è gettato e tra i due e poi anche con gli altri componenti la troupe cinematografica nasce un intenso rapporto cameratesco.