lunedì 26 marzo 2018

Bad Genius ( Nattawut Poonpiriya , 2017 )




Bad Genius (2017) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Al Far East Film Festival di Udine del 2013 l'opera prima del regista thailandese Nattawut Poonpiriya fu una delle sorprese più belle e convincenti grazie ad un lavoro originale e per tanti versi rivoluzionario: Countdown , storia di amicizia e spacciatori evangelici portò alla ribalta l'indiscusso talento di un autore che fino ad allora si era occupato di TV commerciale e di video musicali.
Cinque anni dopo, l'opera seconda, che per una legge non scritta del Cinema , ma sicuramente veritiera, è sempre il più difficile banco di prova dopo un esordio promettente, conferma , seppur attraverso una produzione ben più ambiziosa e ad ampio respiro che l'ha proiettata ad essere il più grande successo del 2017 in Thailandia, che Poonpiriya è regista solido e capace.
Il suo Bad Genius infatti si struttura come un thriller sebbene con tinte meno dark rispetto al lavoro precedente e prende a prestito un evento realmente accaduto per raccontare una storia dal ritmo serrato che nasconde tra le pieghe riflessioni sociali e morali.


Lynn è una giovane brillantissima studentessa, prodigiosa soprattutto in matematica, il cui padre, insegnante, decide di iscrivere ad una scuola prestigiosa grazie ad una borsa di studio offerta alla ragazza in ragione dei suoi risultati ottenuti nella carriera scolastica.
Lynn è in effetti un genio della matematica e le sue doti emergono sin da subito; la prima compagna di scuola con cui fa amicizia è Grace, di certo non al suo livello come brillantezza di ingegno, cui però offre una decisiva mano per superare gli esami.
La fama della ragazza dilaga presto e di fronte alle richieste di aiuto Lynn non solo decide di creare un gruppo di studenti cui offrire aiuto, ma si rende conto che ciò le potrebbe fruttare anche un bel po' di denaro, anche perchè in Thailandia il sogno di emigrare per studio in qualche prestigiosa e costosissima università americana è uno dei più ricorrenti tra i giovani.
L'imbroglio insomma prende il via: niente pezzi di carta volanti o scritte sulle mani o foglietti infilati chissà dove; Lynn escogita un curioso metodo che vede come protagonisti niente meno che Mozart e Beethoven; infatti le risposte alle domande saranno trasmesse usando le mani come se fossero sulla tastiera di un pianoforte intente a suonare qualche brano classico.

venerdì 23 marzo 2018

Manhunt / 追捕 ( John Woo / 吳宇森 , 2017 )




Manhunt (2017) on IMDb
Giudizio: 7/10

Dal 2008 , anno del suo ritorno cinematografico ad Hong Kong dopo la lunga parentesi hollywoodiana durata dieci anni, John Woo ha sempre accuratamente evitato di cimentarsi in quel genere action di cui è stato indiscusso maestro e costante punto di riferimento per molti autori; dopo avere affrontato la storia epica della Cina con La battaglia dei Tre Regni , il wuxia con Reign of Assassins e la storia recente con The Crossing finalmente ritorna a dirigere un action movie seppur sostanzialmente diverso da quelli che avevano dato lustro al genere hongkonghese.
Manhunt, infatti è sì un grande ritorno al cinema d'azione, ma sin dalla sua fonte ispirativa, un romanzo di Juko Nishimura e dalla scelta di girare tutto il film ad Osaka in Giappone, si intuisce subito che sarebbe tempo perso cercare le tracce di A Better Tomorrow o Bullet in the Head , semmai qualche sprazzo di The Killer si intravede in maniera però abbastanza lontana.
Il protagonista della storia, Du Qiu, è un brillante avvocato cinese che presta con successo la sua opera per una grande industria farmaceutica giapponese; dopo un party lussuoso tenuto dall'azienda in cui il proprietario annuncia di passare la mano della guida del gruppo al figlio e Du Qiu decide di lasciare l'incarico, quest'ultimo si ritrova nei guai perchè la mattina si sveglia nella su casa con un cadavere accanto al letto: la morta è una avvenente fanciulla dell'entourage del presidente della azienda e tutto lascia pensare che l'assassino possa essere l'avvocato, il quale riesce a darsi alla fuga braccato.


Entra a questo punto in gioco un poliziotto giapponese, Yamura, che da subito appare poco convinto della storia ufficiale con la quale è stato incastrato Du Qiu; all'inizio si aggregherà alla caccia all'uomo, ma quando è chiaro che c'è qualcuno che vuole l'avvocato morto diventerà il suo unico alleato, non senza essersi scambiati un bel po' di cazzotti prima.
Il nodo del giallo ruota intorno ad un processo in cui Du Qiu mostrò tutto il suo valore che verteva su un presunto caso di spionaggio industriale e parallelamente ad esso si intrecciano svariate storie ben poco pulite e che coinvolgono un po' tutti, compresa una straordinaria coppia di fanciulle killer.
Anche stavolta quindi il fuggitivo ha bisogno del poliziotto (e viceversa ) per portare a galla la verità.
Tutti i personaggi di Manhunt si portano dietro il loro macigno personale che si è creato dal loro passato: qualcuno cerca giustizia, qualcun'altro vendetta, altri ancora una redenzione impossibile e la storia si carica quindi di queste tematiche sempre molto care a John Woo.

mercoledì 21 marzo 2018

Blind Way / 盲道 ( Li Yang / 李杨 , 2017 )




Blind Way (2017) on IMDb
Giudizio: 6/10


A dieci anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Li Yang finalmente porta a termine la sua tribolata trilogia iniziata nel  2003 con Blind Shaft e proseguita nel 2007 con Blind Mountain, entrambi lavori di notevole spessore che avevano legittimamente creato grande attesa intorno al terzo capitolo che tra difficoltà varie, compreso il problematico rapporto del regista con la censura del , vede finalmente la luce nel 2017.
Dopo aver affrontato il tema dei lavoratori clandestini nelle miniere abusive di carbone e quello della schiavitù femminile nei primi due capitoli Yi Liang in Blind Way  rivolge lo sguardo alla tematica dei ragazzi mendicanti nelle grandi città schiavizzati da organizzazioni criminali dedite allo sfruttamento.
Il protagonista della storia è Zhao Liang , un tempo famoso cantante ed ora mendicante che si finge cieco per sbarcare il lunario, vendendo rosari buddisti e crocifissi  nelle strade della metropoli; nei lunghi corridoi della metropolitana Zhao incontra una ragazzina cieca (veramente) che elemosina con la quale dapprima cerca di entrare in società per poi sentire uno slancio di affetto e di protezione.


La ragazzina, Jing Jing, dapprima si mostra molto diffidente , ma quando intuisce che l’uomo potrebbe diventare la sua via di fuga dalla orrenda realtà diventa più docile accettando di rifugiarsi presso la sua casa.
Jing Jing è il prodotto di un infame traffico di ragazzini che i genitori hanno venduto a delinquenti che li sfruttano: la famiglia di contadini è un incubo per la ragazzina e i suoi nuovi padroni non sono da meno; quest’ultimi da parte loro non intendono certo rinunciare ad un importante fonte di profitto, così Zhao Liang si ritrova , suo malgrado, in una situazione pericolosa che però decide di affrontare spinto dal crescente affetto che prova per la ragazzina.
C’è qualcosa di drammatico nel passato dell’uomo e che spiega la sua caduta in disgrazia che lo sembra spingere verso una ricerca di redenzione che passa nella liberazione di Jing Jing dalla odiosa forma di schiavitù in cui si trova impigliata; il legame tra i due diventa ogni giorno più saldo, come può esserlo quello che si instaura tra due emarginati mossi dalla reciproca pietas.

domenica 18 marzo 2018

Steel Rain ( Yang Wooseok , 2017 )




Steel Rain (2017) on IMDb
Giudizio: 7/10

Per il suo debutto cinematografico il regista coreano Yang Wooseok affrontò in The Attorney il tema dei diritti civili calpestati nell'epoca in cui i vari regimi autoritari che si susseguirono nel suo paese si distinsero in quanto a ferocia e costante violazione delle più elementari regole della convivenza civile.
Con Steel Rain , prodotto e distribuito da Netflix, suo secondo lavoro , lo sguardo del regista si posa su quello che probabilmente al momento è il tema più caro alla gran parte dell'opinione pubblica coreana: il rapporto con la Repubblica Popolare del Nord e il costante rischio di episodi bellici che possano sfociare in una guerra nucleare; sa da un lato c'è un legittimo e forte anelito ad una riunificazione, dall'altro il timore di una escalation militare in uno scacchiere bellico che già più di 50 anni orsono vide contrapporsi le superpotenze in una guerra che lasciò una scia di morte e la separazione tra le due Coree rimane una forte preoccupazione nella Corea del Sud fino a trasformarsi in una autentica ossessione.


Su queste tematiche opportunamente miscelate e affrontate utilizzando vari canoni cinematografici, Yang racconta la storia di due uomini divisi dal limite invalicabile che separa la Corea del Nord da quella del Sud ma uniti nello sforzo di evitare lo scoppio di una guerra nucleare che provocherebbe l'annientamento della penisola coreana.
Curiosamente i due uomini hanno lo stesso nome, Chulwoo e svolgono un lavoro per molti versi simile: quello del nord è un valido agente della sicurezza, quello del sud un funzionario importante della sicurezza del ministero degli affari esteri.
Proprio nel momento in cui in Sud Corea si svolgono le lezioni presidenziali, al nord si scatena una guerra intestina nel potere: generali golpisti che vogliono scatenare una guerra nucleare, altri che vogliono togliersi di torno il Leader Supremo, altri ancora che inseguono ambizioni personali; il Chulwoo del nord assoldato da una di queste fazioni, quella che appare essere quella lealista, si trova ad essere testimone dell'inizio del colpo di stato con un assalto dei golpisti ad una cerimonia in cui è presente il Presidente della Corea del Nord ( non è mai nominato ma il riferimento a Kim è fin troppo chiaro) che rimane gravemente ferito; sarà suo compito fuggire dalla Corea del Nord in fiamme, pronta a dichiarare guerra, e rifugiarsi al sud portandosi dietro il Leader ferito, in attesa di ricevere ordini.
A Seoul c'è il Chulwoo del sud che quasi per caso si troverà ad affrontare il nordcoreano e l'ingombrante ospite ferito.
Tra i due sarà dapprima l'unione di intenti tesa ad evitare la guerra e quindi una forma di simpatia reciproca a farne i protagonisti di un intrigo politico-militare la soluzione del quale decreterà le sorti dei due paesi.

sabato 10 marzo 2018

Una donna fantastica [aka A Fantastic Woman aka Una mujer fantastica] ( Sebastian Lelio , 2017 )




A Fantastic Woman (2017) on IMDb
Giudizio: 7.5/10


Sfruttando alla perfezione l’ostentato e anche un po’ ipocrita clima di “integrazione” che ha animato la 90° edizione degli Oscar, Una donna fantastica del cileno Sebastian Lelio, affiancato dal robusto intervento produttivo di Pablo Larrain, vince la statuetta nella categoria film in lingua straniera sbaragliando opere anche decisamente superiori quali Loveless e Corpo e anima ; d’altronde in un trionfo di afflati anti barriere trumpiane, proteste sdegnose tinte di femminismo militante contro puttanieri e molestatori, grida di allarme contro una nuova forma di razzismo post-obamiano meno becera ma ben più perniciosa, storie delicatamente gay e favolette per adulti che inneggiano al superamento della discriminazione e della diversità, poteva mai un film che tratta in maniera schietta e senza tanti fronzoli il tema del transessualismo passare inosservato, a maggior ragione quando la protagonista (la eccellente Daniela Vega) è stata pomposamente etichettata come prima attrice transgender a presentare la notte degli Oscar?


L’opera di Lelio è infatti incentrata sulla figura di Marina, una  trentenne, aspirante cantante che si guadagna da vivere come cameriera in un ristorante e che intrattiene una tenera storia d’amore con Orlando un imprenditore tessile decisamente più maturo di lei che ha mollato la famiglia e che ha in procinto di vivere sotto lo stesso tetto con Marina.
Orlando una sera muore, colpito da una emorragia cerebrale, nonostante l’estremo tentativo della donna di portarlo prontamente in ospedale; Marina capisce subito che sarà sola ad affrontare il mare di problemi che le si riverseranno addosso, perché lei non è una “vera” donna bensì, prima di tutto, un trans; la famiglia di Orlando, compresa una isterica ex moglie che pensa che il marito sia semplicemente caduto in un gorgo di perversione sessuale, non intende rispettare minimamente la protagonista, tranne, forse il fratello di Orlando che timidamente sembra volerla comunque tenere in considerazione.
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