Giudizio: 8/10
Confermando tutto quanto di buono fatto vedere nella sua opera prima , A Girl at my Door del 2014, presentata a Cannes e accolta con grande favore dalla critica, la regista coreana Jung July a 8 anni di distanza si cimenta con la sua opera seconda che quanto la prima ha un forte carico di impegno civile e di denuncia sociale: Next Sohee è pellicola nella quale la regista mette drammaticamente a nudo alcuni aspetti della realtà della società coreana nei quali soprattutto i giovani subiscono pesantissimi condizionamenti , quando non delle autentiche violenze psicologiche.
La protagonista della storia è una Sohee, giovane ragazza all'ultimo anno di liceo , con una grande passione per la danza; come prevede la legge coreana la ragazza sotto la supervisione della scuola viene avviata al percorso di integrazione al lavoro, istituto che da alcuni anni sta prendendo piede anche da noi, e viene assunta come stagista in un call center di una società che gestisce servizi legati alla connettività digitale.
Sohee inizia il suo lavoro con grande entusiasmo, nonostante il suo primo approccio è tutt'altro che positivo e ben presto inizia a rendersi conto che quel tipo di lavoro che prevede anche capacità da venditore di fumo non fa per lei; inoltre dovrà anche fare i conti con dei capireparto e con il vertice della società che spingono i lavoratori verso una competitività feroce che poco si adatta al carattere mite e controllato della ragazza.
La morte per suicidio di un caporeparto prima, una serie di imbrogli che Sohee deve subire sulla sua pelle, una lunga fila di umiliazioni che deve sopportare nonostante abbia cercato in tutti i modi di aumentare la sua produttività riuscendoci pure, causeranno una deflagrazione nella psiche della ragazza, che ben presto si renderà conto di essere diventata un ingranaggio di un grande sistema di sfruttamento e di vessazione.
Sohee non reggerà la pressione e si ucciderà.
A quel punto il filo conduttore del film passa nelle mani della detective Yoojin, chiamata ad indagare sulla morte della ragazza che viene ritrovata senza vita in un lago, risultando sin da subito chiaro che non si trattasse di omicidio.
Una staffetta anche narrativa tra Sohee e la detective , che sotto molti aspetti sembrano avere qualcosa in comune ed un seppur brevissimo, quasi impercettibile contatto prima che la ragazza si togliesse la vita.
La detective inizialmente sembra occuparsi quasi contro voglia del caso, intuiamo che c'è qualcosa nel suo passato che la incupisce; ma quando diventa chiaro che la morte di Sohee pur non essendo tecnicamente un omicidio , di fatto è quasi una induzione al suicidio, Yoojin inizia ad affrontare il caso con piglio diverso, con grande impegno, spinta dalla volontà di rendere giustizia alla ragazza: quasi una missione sostenuta da un senso di giustizia prima di tutto civile.