lunedì 19 febbraio 2024

Record Without Words / 沉默笔录 ( Hao Feihuan / 郝飛環 , 2023 )

 




Chen Mo Bi Lu (2023) on IMDb
Giudizio: 7.5/10

Negli anni '90, in concomitanza dei primi passi verso il liberismo economico che in breve tempo avrebbe stravolto il tessuto sociale cinese, essendoci una cronica carenza di personale impiegato nelle forze di polizia ed un considerevole aumento della piccola e media criminalità, alcuni aspetti dell'ordine pubblico venivano gestiti dalle squadre di sicurezza cittadine di cui i piccoli villaggi o i quartieri nelle città più grandi si erano dotati; ovviamente si trattava di forze non di polizia , ma costituite da civili cui veniva demandato il controllo del territorio. 
Questa opera prima del regista cinese Hao Feihuan è ambientata nei primi anni 90, in un piccolo villaggio della provincia cinese, e il protagonista, Li Lizhong, è proprio un membro di questa milizia civile, arruolato sin da giovane grazie ai buoni uffici del padre, di recente morto in circostanze misteriose.



Quando alcuni cani vengono trovati morti, subito si pensa ad un serial killer e la milizia di Li viene incaricata di svolgere le indagini; all'interno del gruppo , composto da personaggi a loro modo anche pittoreschi, c'è anche il vecchio Zhou Shengkui, un amico di vecchia data del padre di Li , che è visto da questo con occhi non molto benevoli in quanto sospetta una eccessiva vicinanza alla madre rimasta vedova.
Quando nel tentativo di acciuffare il killer dei cani, dalle tasche del sospetto cade il portafoglio appartenuto al padre di Li, tutto il fatto inizia ad assumere contorni più inquietanti, facendo crescere fortissimo il sospetto che la morte del padre sia in qualche maniera legata al presunto killer dei cani.
Che il vecchio Li sia morto in circostanze molto sospette è una idea che balena da subito nella testa del giovane Li, a partire dalla ambigua scena iniziale e ad una serie di dialoghi surreali tra il ragazzo e il padre morto, che avvengono ovviamente nella mente e nella fantasia di Li.
Ed in effetti la storia si svilupperà proprio intorno a questo legame tra i cani morti e la drammatica fine del vecchio Li, confermando i sospetti del giovane protagonista.
Strutturato come un crime dai canoni classici del neonoir cinese, presentato al Festival di Pingyao e con la partecipazione alla produzione di Jia Zhangke, Record Without Words è opera interessante che mostra anche una  struttura abbastanza articolata per essere un'opera prima.
All'interno del giallo incentrato sul killer dei cani e sulla morte di Li, il regista Hao arricchisce il film di altre tematiche che lo rendono di buona fattura e con vari livelli di lettura
Ad esempio il rapporto padre-figlio tra il giovane ed il vecchio Li, raccontato attraverso la descrizione di un rapporto conflittuale che si nutre di odio che neppure la morte improvvisa e drammatica dell'uomo riesce a sanare, anzi il finale , dalle tinte cupe, non farà altro che delineare bene i contorni di questo conflitto personale.
Naturalmente come tutte le crime story ci sarà un segreto da svelare e ciò riesce a tenere sempre l'attenzione alta nel film sebbene i ritmi siano volutamente placidi, quasi ad accentuare l'atmosfera di disagio che si apprezza, ma nel film c'è anche una analisi spietata della liberalizzazione che iniziava in quell'epoca a dare i primi risultati, il rapporto tra Li e la giovane fidanzata è tutto incentrato sul desiderio di quest'ultima di lasciarsi il villaggio ed un presente con ben poche prospettive alle spalle , prendendo il volo per Shenzhen ( a quell'epoca la città dove la liberalizzazione economica in salsa cinese faceva i suoi esperimenti) ed il rifiuto invece di Li a seguirla, rimanendo legato alla sua terra ; c'è molto forte il grido contro lo sfruttamento delle risorse naturali che ha stravolto il territorio con azioni scellerate (la cava che è un po' il nodo cruciale del racconto): l'emblema di questo aspetto è la presenza della vecchia diga dove viene trovato morto Li il vecchio ormai prosciugata a causa dei disastri causati dall'intervento umano, un misero e agghiacciante monumento alla cupidigia priva di scrupoli.
I temi trattati in Record Without Words sono insomma svariati e va detto che Hao, seppure con un budget chiaramente limitato riesce a costruire un film non particolarmente originale ma di indubbio valore nel quale si vede l'influsso di Diao Yinan e dello stesso Jia Zhangke e che riesce a rendere con grande efficacia il clima di quegli anni che sono stati indubbiamene tra i più turbolenti e al tempo stesso importanti per la storia e la società cinese e che sono diventati sempre più un pabulum cinematografico di ampiezza immane cui molti autori attingono a piene mani.
C'è sempre qualcosa di eroico strisciante nei film che si strutturano in una società in tumultuoso movimento come quella cinese dell'epoca ( e odierna ancora), piccoli eroi che cercano di tenere il passo e che affrontano i cambiamenti mettendo in gioco tutto se stessi pena l'annientamento: non a caso un grande autori del cinema cinese, Jia Zhangke ha spesso insistito sul tema del wuxia moderno nel quale " vediamo come le persone reagiscono ai momenti di difficoltà" che è contenuto nei lavori più calati all'interno della realtà sociale; anche il lavoro di Hao possiede questo conflitto latente tra un fato spietato e una salvezza da conquistare ad ogni costo sovvertendo quanto il destino sembra avere riservato.
Zhang Yu, già apprezzato nell'indimenticabile An Elephant Sitting Still , si conferma attore di ottime qualità che soprattutto negli ultimi anni si è conquistato notevole credito nella cinematografia cinese e che per questo ruolo ha ottenuto il premio come miglior attore al Festival di Pingyao.

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