Giudizio: 7.5/10
Nella tremenda tempesta che sconquassa il mare la piccola imbarcazione arranca tra le onde, il solitario occupante lotta disperatamente per non soccombere, si aggrappa alla barca e vien travolto, in un susseguirsi di onde alte come palazzi.
Finita la buriana l'uomo giace sulla sabbia di un'isola disabitata, dalla vegetazione lussureggiante e abitata da simpatici animaletti , il cielo solcato perennemente da uccelli in gran quantità.
L'isola non è così ostile verso la vita: c'è acqua dolce, c'è cibo sugli alberi e l'uomo solitario la gira in lungo e in largo per capire dove si trova.
I suoi tentativi di abbandonare l'isola su zattere improvvisate viene sistematicamente frustrata da un essere marino che gli distrugge le imbarcazioni di fortuna; la grossa tartaruga rossa sembra volere tenere l'uomo ancorato su l'isola.
In un accesso di rabbia e frustrazione l'uomo approfitta dell'uscita dall'acqua dell'animale per ucciderlo a bastonate, ma un sogno premonitore scatena in lui il rimorso.
Improvvisamente da quel guscio spunterà una donna dai lunghi capelli rossi con la quale l'uomo dopo le iniziali ritrosie riuscirà a trovare un contatto.
Qualche tempo dopo i due sono una famiglia, hanno un piccolo che zompetta felice sulla sabbia e seguiamo nel corso degli anni la loro semplice vita sull'isola, solo di rado sconvolta da eventi drammatici come lo tsunami.
Attraverso un percorso tipicamente circolare la storia si chiude ,nello stesso modo in cui il cerchio della vita ripete incessabile il suo corso.