Giudizio: 3/10
Pensavamo di averle viste tutte o quasi alla Festa del Cinema di Roma; e invece no, almeno in questo riesce a superare i limiti immaginabili e con The Hollars raggiunge il suo livello più basso , ennesima commediola americana , cui sembra essere sufficiente avere il bollino del Sundance Film Festival per avere il lasciapassare per la rassegna di Antonio Monda.
Di fatto il film di John Kresinski è un collage di sketch insulsi in perfetto stile sit-com da quattro soldi che si coagulano intorno alla consueta e abusatissima riunione di famiglia causa malattia della matriarca; quindi padre , figli, nuore gravide e nuore scappate si raccolgono intorno alla donna malata di cancro al cervello che deve essere operata; “ anche Bob Marley ha avuto il cancro al cervello” dice uno dei figli “ah sì? e cosa ha fatto? “ risponde la madre, “ha venduto un sacco di dischi”.
Questo è il prototipo dei dialoghi si cui si base il film e che ne disegna con una certa precisione i contorni ; e poi: tensioni famigliari, sciroccati che prima chiedono il divorzio e poi vanno fuori di testa se la moglie ha un altro, problemi economici, gravide in attesa di partorire,futuri padri inadeguati, ex fidanzate vogliose, la malattia, funerali e parti, la morte e la vita tutti buttati lì alla rinfusa con il solo collante della idiozia dei personaggi capaci di fare tutto e il contrario di tutto , con la pretesa autoriale di poter far dire ad un audience di gonzi: “che bella commedia intelligente” o, peggio, di poter aspirare a fregiarsi dell’ambito titolo di “nuovo Woody Allen” o “nuovo John Landis”.
Naturalmente non manca l’aspetto intellettualoide da parte di un regista cresciuto con le sitcom e che si esprime con dei dialoghi, più che con le situazioni che più abusate non potrebbero essere; peccato che Friends, ad esempio, al confronto si erge a capolavoro incommensurabile delle sitcom , perché alla fine The Hollers questo è.
Quello che lascia senza parole non è la scelta dei selezionatori, ormai la mission della Festa è chiarissima in tal senso, quanto il tripudio in sala e gli applausi scroscianti alla fine da parte di una audience che ha cancellato i neuroni grazie alla televisione e a certo cinema americano, soprattutto commediaiolo, ancora più fastidioso perché invece di lanciarsi nel ridanciano fine a se stesso o nel trash, che pure avrebbero quasi un senso, si ammanta di intellettualismo da salotto buono.
E’ vero, nel cinema veramente non c’è mai fine al peggio e The Hollars ne è un fulgidissimo esempio ,anche se ne siamo certi,avrà ricevuto la sua bella dose di voti.
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