sabato 30 agosto 2014

Paradise:Faith ( Ulrich Seidl , 2012 )

Giudizio: 8.5/10

Il secondo capitolo della Trilogia paradisiaca di Ulrich Seidl è senza dubbio quello in cui l'occhio critico del regista austriaco risulta più spietato e caustico. La Fede, perno del racconto, raccontata con quei toni che ondeggiano tra l'assurdo e il drammatico, ma non per questo poco credibili e reali, è l'approdo di una massa di repressi ed esaltati, personaggi nei quali il vuoto esistenziale viene colmato da qualcosa troppo grande per essere abbracciato e che dona, illusoriamente, un senso di compiutezza e di pienezza.
Anna Maria è la sorella di Teresa, la cinquantenne che in Love abbiamo seguito nelle sue peripezie turistico sessuali in Kenya, in cerca di sesso e amore prezzolato; al contrario della sorella è una donna che vive con fervore estasico e con fanatismo la fede religiosa: si fustiga per espiare i peccati del mondo, si infligge punizioni corporali, gira per le case con una statua della Madonna a redimere anime perse e abbandonate, canta le lodi del Signore seduta alla pianola, organizza incontri di preghiera grotteschi in un sottoscala adibito a cripta, vive un rapporto di adorazione quasi corporale con Cristo e la sua effige crocifissa.

giovedì 28 agosto 2014

Paradise:Love ( Ulrich Seidl , 2012 )

Giudizio: 8/10

Concepito inizialmente come un corpo unico cinematografico, Paradise Trilogy di Ulrich Seidl è diventata poi una lunga e spietata dissertazione divisa in tre capitoli al centro di ognuno dei quali c'è un aspetto dell'esistenza umana , veicolo del raggiungimento di un paradiso terrestre molto poco spirituale.
Il primo capito, Paradise:Love, si incentra sul concetto dell'amore, molto poco etereo a dire il vero, secondo Seidl e invece terribilmente terreno e drammatico-grottesco.
La storia, con trama come sempre esilissima nei lavori del regista austriaco, si impernia sul viaggio che Teresa compie in Kenya, forse inizialmente inconsapevolmente, ma una volta sul posto in maniera convinta, sulla scia del turismo sessuale.
In compagnia di un gruppo di sue coetanee ultracinquantenni, alcune entusiastiche abitudinarie del trittico sole-mare-sesso, Teresa si lascia facilmente inghiottire nel gorgo del sesso a pagamento mascherato da amore, sebbene i suoi iniziali approcci ancora risentano di un certo romanticismo che invece non fa parte del contratto stipulato senza firma: sesso con giovane e aitanti ragazzotti africani in cambio di denaro, spesso estorto millantando patetiche storie di sofferenza.

martedì 26 agosto 2014

Murderer ( Lee Ki-wook , 2014 )

Giudizio: 6/10

In una tranquilla località di campagna vive la su esistenza un serial killer che tiene sopito il suo istinto omicida scatenato alcuni anni prima dal tradimento della moglie beccata in flagrante e trafitta, insieme all'amante da una sfilza di coltellate; da allora l'uomo vive in uno stato catalettico che quando si dilegua fa venire a galla la sua ossessione omicida.
Nella fattoria nella quale alleva cani vive col figlio adolescente, ignaro della reale fine della madre, che si prende cura con affetto del padre ma che appare subito come un disadattato con i coetanei, da cui è fatto oggetto di atti di bullismo a fronte di una spiccata sensibilità artistica  e di un animo gentile.
Quando a scuola arriva un'altra ragazzina figlia di un disastro famigliare che ha lasciato una madre alcolizzata e un padre totalmente assente, il connubio tra i due ragazzini, risultato di drammatici fallimenti famigliari, è spontaneo seppur inizialmente difficoltoso.

sabato 23 agosto 2014

The Last Stand [ aka L'ultima sfida ] ( Kim ji-woon , 2013 )

Giudizio: 6/10

Per una curiosa coincidenza il 2013 è stato l'anno in cui tre fra i più conosciuti ed apprezzati registi coreani si sono cimentati per la prima volta col Cinema occidentale: se Park Chan-wook con Stoker e Bong Joon-ho con Snowpiercer hanno tutto sommato scelto strade abbastanza consone al loro stile Kim Ji-woon si è tuffato invece a corpo morto nel più classico dei lavori hollywoodiani, a cominciare dalla scelta di offrire un ruolo ad Arnold Schwarzenegger reduce da otto anni di impigrimento politico nel prestigioso ruolo di governatore della California.
The Last Stand è infatti film che più americano non si può, nelle tematiche , nella costruzione, nella filosofia un po' becera da frontiera, nei dialoghi e nelle ambientazioni; il buon Kim però non ha potuto fare a meno di lasciare comunque qualche traccia personale, come una inconfondibile firma in calce al lavoro.
Siamo ai confini col Messico, in una città poco più grande di un crocicchio di strada, qui ha scelto di vivere in una sorta di pensione anticipata un ex tostissimo agente della squadra narcotici dal passato glorioso e tragico, indossando la stella di sceriffo che serve al massimo a sedere qualche lite sporadica tra cittadini che si conoscono tutti.

mercoledì 20 agosto 2014

The Lakeside Murder Case ( Aoyama Shinji , 2004 )

Giudizio: 6.5/10

The Lakeside Murder Case di Aoyama Shinji è probabilmente tra i meno anticonvenzionali lavori del regista giapponese che quattro anni prima , nel 2000, aveva ottenuto a Cannes il riconoscimento definitivo  che lo proiettò in maniera stabile nel circuito dei Grandi Festival internazionali di cui da allora è ospite fisso ( o quasi).
Questo lavoro infatti si caratterizza per una linearità narrativa molto semplice e per tematiche oltre modo abusate nel Cinema Giapponese attraverso un racconto che oscilla tra il thriller e il dramma in cui sembrano addirittura scorgersi esili ma ben riconoscibili influssi hitchcockiani con venature di Agatha Christie.
La storia racconta di tre famiglie che si ritrovano in un cottage sul lago per preparare l'esame di ammissione dei loro figli ad un prestigioso liceo insieme ad un insegnante che dovrebbe spianare loro l'ardua strada. Dietro le famiglie, in particolare quella del protagonista Shunsuke, si celano però dissapori aperti che hanno portato alla separazione, aspetto che però non deve trapelare in fase di colloquio con l'insegnante.

martedì 19 agosto 2014

3D Naked Ambition / 3D豪情 ( Lee Kung-lok / 李公樂 , 2014 )

Giudizio: 6/10

A confermare una tendenza che negli ultimi tempi ha preso piede nel cinema di Hong Kong, quella di fondere la commedia ridanciana con il cat III, ecco che , nello stesso modo che utilizzò Cash Chin con 33D Invader , Lee Kung-lok chiama a raccolta una bella fetta di stelline del porno e dintorni del mondo AV giapponese le incastona in una storia strampalata in cui Chapman To funge da mattatore, la cosparge qui  e là di comparsate doc ed ecco messo in piedi 3D Naked Ambition di cui Louis Koo è produttore oltre che interprete in un piccolo ma decisivo ruolo.
La storia , come spesso avviene in questi casi, è debolissima, quasi un ovvio pretesto per sparare gags a velocità folle e per lasciare alle situazioni, il più delle volte arruffate e inverosimili, il compito di tenere in piedi  il film.
Wai-man è uno scrittore di novelle porno che ben presto si ritrova senza lavoro, l'unica idea che gli viene in mente, in allegra compagnia di alcuni compari, è di entrare nel business dell'intrattenimento per adulti con base in Giappone dove si affidano ad una stralunata manager del porno.

mercoledì 13 agosto 2014

Taking Father Home / 背鸭子的男孩 ( Ying Liang / 应亮 , 2005 )

Giudizio: 8/10

Ying Liang è uno tra i registi indipendenti della nuova generazione cinese che più si sono affermati nel panorama internazionale cinematografico , spesso adottati da Festival occidentali che diventano mecenati per i loro lavori.
Taking Father Home è la sua opera prima che ha riscosso successi e critiche entusiastiche nei quattro angoli del pianeta imponendo il regista come un personaggio di quelli da tenere sotto occhio, figlio di una cinematografia indipendente che sempre più spesso stenta a trovare i suoi spazi nell'immenso mercato cinese.
Girato con limitatissime risorse economiche e con attori non professionisti che , come si legge con malcelato orgoglio nei titoli di testa, non hanno ottenuto alcun compenso per il loro lavoro, Taking Father Home è la storia di una ragazzo diciassettenne della campagna del Sichuan che decide che è giunta l'ora di riportare a casa il padre che sei anni prima ha mollato la famiglia per andare a cercare fortuna in città non dando più notizie di sè, ove si eccettui qualche soldo inviato per il sostentamento.

martedì 12 agosto 2014

The Attorney ( Yang Wook-seok , 2013 )

Giudizio: 7/10

Debutto alla regia per Yang Wook-seok in un lavoro che amalgama dramma, riflessioni sociali ed impegno civile, fortemente imperniato sulla grande duttilità e maestria di Song Kang-ho camaleontico come non mai e ben coadiuvato da una lunga serie di eccellenti attori coreani ben noti anche al pubblico occidentale.
The Attorney è una storia ambientata nei tardi anni 70-primi anni 80 che si ispira liberamente alla figura del presidente coreano Roh Moon-yun difensore dei diritti civili prima di occupare la carica più alta in seno al Paese.
Song è un avvocato da quattro soldi che non si può fregiare del lusso di avere frequentato College esclusivi, la sua vita è stata sempre una battaglia per sopravvivere, a maggior ragione quando si trova sulle spalla una famiglia da mantenere; l'uomo però ha una grande ambizione , nonchè uno smisurato desiderio di fare soldi e grazie a qualche idea originale e molto poco aderente alla propria professione riesce nell'intento.
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