Giudizio: 7.5/10
Sono trascorsi 35 anni ( e 25 film) da quando la carriera straordinaria di Zhang Yimou ha preso il via, facendo sì che il regista cinese venga universalmente riconosciuto come uno tra i più grandi cineasti viventi, avendo ormai abbattuto anche le ultime barriere culturali-nazionali che relegavano gli autori orientali in un limbo informe visto con una certa indifferenza dal mondo occidentale.
Zhang è regista che soprattutto , e basta scorrere semplicemente i titoli dei suoi lavori, ha esplorato praticamente tutti i generi , muovendosi tra il film a sfondo sociale (con tanto di guai con la censura cinese) a quelli storici, dal kolossal al remake, autentiche citazioni cinematografiche, dal film patriottico con robusta dose di propaganda, al wuxia.
Nella sua ultima fatica , Full River Red, mette in piedi una operazione che cerca con molta ambizione (ma se non lo fa lui chi può?...) di riunire in 3 ore sprazzi di tutti i generi, partendo da una base, quella del kolossal storico, di sicuro impatto con continui cambi di registro che spaziano praticamente su numerosi generi.
Il collante di questa operazione risiede fondamentalmente nella grande maestria nella regia e nella messa in scena, nell'accuratezza formale che diventa stile che sono i pilastri del percorso cinematografico di Zhang perlomeno in questa seconda fase della carriera.
La trama potrebbe essere raccontata in cinque righe o in un trattato, a seconda di quanto si voglia scoprire le carte di un film che invece fa dell'intreccio , dell'ambiguità e dei clamorosi colpi di scena la vera essenza che riesce a catturare lo spettatore (l'opera è tuttora uno dei film più ricchi del botteghino in Cina e comunque quello che ha incassato di pù tra quelli del regista).
Il periodo storico in cui è ambientato Full River Red è il XII secolo, Dinastia Song ; per cercare di sedare la rivolta del popolo Jin il primo ministro dell'impero, Qin Hui, organizza ai confini del paese un incontro con un messo dei ribelli; quest'ultimo però viene ucciso e la lettera che doveva consegnare al ministro sparita; nel proverbiale clima di sospetto che regna in ogni corte due soldati di rango inferiore , un capitano, Sun Jun e un militare semplice Zhang Da vengono incaricati , non certo per fiducia, di risolvere il caso e recuperare la lettera entro poche ore, pena la morte.
Ci fermiamo qui , perchè di fatto questo è il nucleo narrativo sufficiente per una sinossi che non sveli , anche perchè l'opera di Zhang è molto giocata sul sospetto, sull'apparenza, su quello che è realmente a fronte di quello che appare, tutto piuttosto difficile da raccontare senza cadere in trappola.
Ovviamente Full River Red è moltissimo altro, anche troppo verrebbe da dire , perchè, giusto per raccontare quello che ha convinto meno del film, il difetto principale è proprio la ridondanza narrativa che solo parzialmente la bravura indiscussa di Zhang riesce a governare.
Una ridondanza che non è solo sostanziale, legata cioè al racconto e alla trama con le tematiche più o meno nascoste, ma anche strutturale: i fin troppo rapidi cambi di registri che fanno sì che non è difficile assistere ad una battuta demenziale nel bel mezzo di una climax drammatico, effettivamente spiazza, seppur appare chiaro che è un espediente utilizzato dal regista per accentuare ulteriormente la commistione di stili, quasi dovesse diventare , il film, un compendio di tutti i generei trattati dal regista nella sua luminosa carriera.