Giudizio: 8/10
Anche per il 2018 Il Sundance Film Festival, come fu per l'anno scorso con il magnifico A Ghost Story , si conferma platea capace di condizionare il panorama cinematografico americano indipendente con lavori che faranno discutere di loro per tutto l'anno; nel 2018 la palma di film più discusso, oltre che più osannato dalla critica, è stato l'horror Hereditary , opera prima del regista newyorkese poco più che trentenne Ari Aster, premiato anche al botteghino con incassi da lavoro mainstream.
Al di là dei roboanti giudizi che sembrano slogan buoni per una campagna pubblicitaria, Hereditary è opera che sfugge ad una facile classificazione di sottogenere, principalmente perchè il regista per larga parte del film lascia aperte varie possibili letture, e per tale motivo qualcuno ha voluto vedere nel film un nuovo, rivoluzionario modo di approccio al genere horror.
La storia è imperniata intorno ad una famiglia la cui matriarca muore lasciando dietro di sè più rancori che vero dolore: infatti Ellen, la defunta,solo di recente con una incipiente demenza si era riavvicinata alla figlia e alla sua famiglia. Dal necrologio che apre il film apprendiamo che la famiglia Graham sembra avere qualche coltre di maledizione che la ricopre, perchè il marito di Ellen è morto in seguito a una forma di psicosi acuta e il figlio affetto da schizofrenia è anch'esso deceduto in età giovanile; rimane la sola Annie sposata con Steve e con due figli, il maschio Peter e la femmina, inquietante, Charlie.
La stessa Annie ha sofferto e soffre tuttora di turbe psichiche come il sonnambulismo; la sua attività di miniaturista la porta a riprodurre ogni angolo della casa in una opera che dovrà essere esposta a breve in una mostra.
Ed è proprio attraverso un fenomeno ottico di compenetrazione che si svolge all'inizio quando la camera da presa lentamente si insinua nelle camere miniaturizzate dell'opera di Annie per trasformarsi in realtà che Aster ci lancia il primo messaggio in codice: quello cui assistiamo non è solo il retaggio ereditario di una famiglia su cui sembra pendere una maledizione, ma è anche una forma di realtà diversa, un qualcosa che forse è stato già scritto.